antonia nella notte

aria...aria...aria...


Qualcuno in famiglia cercava questo libro ...LA CHIMICA IN VERSI... da regalare ad una giovane amica neo laureata in chimica ;sfogliandololo e rileggendo mi sono tornati in mente tanti pezzi che ricordavo ,grazie alla memoria di qualcuno che me li recitava fin da bambina come ninna nanna ,mi sono divertita ed intenerita a ripercorrerli ...Da giovane studente, alunno d'istituto,non andai mai d'accordo col piombo o col bismuto;anche il vitale ossigeno mi soffocava; il sodio,per un destino amaro, sempre rimò con odio;m'asfissiò forte a scuola, prima che, in guerra, il cloro;forse perfino, in chimica, m'infastidiva l'oro.E di tutta la serie sì numerosa e variadi corpi e d'elementi, sol mi garbava l'aria,quella dei campi, libera, nel bel mese di luglio:finché non m'insegnarono che anch'essa era un miscuglio!Un vecchio professore barbuto, sul cui viso
crostaceo non passava mai l'ombra d'un sorriso,un redivivo Faust, voleva ad ogni costosaper da me la formula d'un celebre composto.Non sapevo altre formule che questa: H20;e questa dissi: il bruto, senz'altro, mi bocciò.Poi ch'era ancor più arida nella calura estiva,io m'ingegnai di rendere la chimica più viva; onde, tradotta in versi, l'imparai tutta a mente,e in versi, nell'ottobre, risposi a quel sapiente.Accadde un gran miracolo: quell'anima maniaca,che non vedeva nulla più in là dell'ammoniaca,dell'acido solforico, del piombo e del cianuro,rise, una volta tanto, e m'approvò: lo giuro!Mi lusingò quel fatto: volevo far l'artista,e invece, senz'accorgermi, divenni un alchimista...Oggi distillo e taccio in un laboratorio,dove la vita ha tutto l'aspetto d'un mortorio.E vedo, in fondo, dato che non conosco l'oro,dato che ancor mi soffoca, sempre accanito, il cloro,che non avevo torto, e il mio pensier non varia:la miglior cosa, amici, è l'aria, l'aria, l'aria!...IL CORPO UMANOEcco un'analisinon troppo amena,che ha fatto un màcabrodottore a Jena: preso un cadavere,l'ha decomposto,con molto scrupolostimando il costo. L'ossa fornisconotanta calcinadal far l'intonacod'una cucina, e si ricuperatanta grafiteda far al massimocento matite I grassi abbondano- strano contrasto! -pure in chi è solitosaltare il pasto. Da tutto il fosforo,piedi compresi,al più ci scappanomille svedesi, mentre distillasidal corpo viled'acqua…potabiletutto un barile. Il ferro è in minimetracce, di modoche non ci fabbrichineppure un chiodo: fatto stranissimoperché da vividi chiodi, in genere,non siamo privi. Ma ciò che supera 
le previsionipiù catastrofichesono i bottoni; ne ottieni un numerofenomenale,sì che un legittimodubbio t'assale: fece l'analisiquell'alchimistasopra lo scheletrod'un giornalista? Volendo venderequesti elementiai poco modiciprezzi correnti, ci si ricavanoventi lirette:alcune scatoledi sigarette! Che cifra misera!Solo conforto,se si considerache l'uomo morto, oscuro o celebre,ricco o pezzente,sciocco o filosofo,vale ugualmente. Ed è ridicolo,in fondo in fondo,che, mentre vivonosu questo mondo, sia dian cert'arietanti mortali,se poi gli scheletrison tutti uguali!