antonia nella notte

3,19


La grande sala
d’aspetto ha un’intera parete di vetrate che si affacciano su colline un po’ anguste ,gremite di palazzoni e quartieri giallognoli di una città  tuttora ,stancamente operaia ,soffocata dall’afa e da giornate vuote e silenti.Lo spazio è vasto ed i sedili sembrano quelli di un autobus .E come in un autobus le persone ,arrivano ,si siedono , lo sguardo smarrito o perso nel vuoto ;qualche sguardo al telefono ,una sbirciata al giornale o a qualche depliant pieghevole abbandonato sui davanzali .Attenzione più intensa  alle porte quasi sempre chiuse dei repartini. Attese.Circola poca serenità. Un buontempone ha fatto dipingere su entrambe le pareti un trompe l’oeil dagli ineffabili colori pastello .Un balcone con le colonne in travertino dal quale fanno bella mostra vasi di gerani e di rampicanti multicolori . Sullo sfondo un mite paesaggio bucolico di colline degradanti ,casette in lontananza e cieli azzurrati. L’effetto complessivamente di pessimo gusto e per nulla tranquillizzante ,se questo era stato l’obiettivo del committente lo riterrei fallito.L’avevo rimosso quel luogo ; stanotte è riemerso da qualche anfratto onirico e mi ha tolto il sonno ,portandomi qui.