antonia nella notte

alba


Sono le quattro e venti del mattino .Il letto stava diventando chiodato ed ho preferito alzarmi .C’è un silenzio totale attorno e mi sento bene. Ho sognato. E’ un periodo che ci sono sempre viaggi che sono inizialmente  piacevoli ,perlopiù fatti in buona compagnia poi impazziscono ,offrendo dimensioni di improbabilità elevata.
A Roma ,con Michi che guida tranquillo ;non la solita Roma stratificata e magica ;una zona inedita ,composta da grandi palazzoni anni cinquanta ,qualcuno porticato con molti marmi .Posteggiamo e scendiamo ;le case della zona sono tutte chiuse ,le finestre sprangate ,non c’è anima viva.Aleggia un silenzio anomalo.Avanziamo e poco più avanti troviamo una grande piazza ,in parte delimitata da alberi secolari ,un bar molto illuminato e tanta gente che balla.In mezzo alle coppie impostate e divertite  un barbone rotea come un derviscio sventolando un pingue sacchetto di plastica, si siede ed inizia a fumare un grosso sigaro che estrae da un contenitore d’alluminio , mi sorride e mi invita a fumare ma io mi allontano e prendo a camminare da sola.Mi ritrovo in vie pavimentate in travertino , in parte , al centro ,  in cotto ; percorrendole arrivo ad una chiesa romanica molto spoglia ma enorme ;si paga per entrar e due ragazze ,con le quali mi irrito molto ,cercano di dissuadermi dal fare il biglietto.L’interno non ha niente a che vedere con la pietra e le linee sobrie della facciata ,niente cripta nè colonne , è un lungo corridoio basso , volte affrescate di celeste  ed una fitta rete di grottesche multicolori ,pendono lampadari di cristallo a gocce ,tanti ,fitti ;osservandoli naso in su, mi rendo conto che alcuni sono interamente realizzati in cartone .Guardando  fuori dalla finestra  mi rendo conto di essere nella mia città !Come posso averci vissuto cosi’ tanto tempo senza conoscere questo posto?