Dal 12 agosto, con un'intervista a
Nadia Urbinati di Concita De Gregorio abbiamo aperto il dibattito su l'Unitą sul "silenzio delle donne". Da quel giorno abbiamo ospitato lettere, messaggi, commenti, analisi.
Dal ragionamento volutamente "lieve" di
Serena Dandini alla provocazione sul mutismo femminile di
Benedetta Barzini. Ogni giorno parole per rompere il silenzio sul sessismo del premier, il velinismo, la festa di Casoria, le escort a Palazzo Grazioli. Una rivoluzione interrotta secondo
Lidia Ravera. Per questo - scrive
Dacia Maraini - bisogna alzare la voce contro le discriminazioni. Un dibattito serrato, commentato dai lettori con passione. Come se fossimo usciti/e dal letargo. Ma non basta l'indignazione, dice
Alessandra Bocchetti. Bisogna governare. Soprattutto - parole di
Luisa Muraro - se a governerci č il genere.Parole. Per rompere la solituzine. Spezzare il silenzio. Le parole di
Iaia Caputo contro il potere della tv, quelle di
Rita Borsellino per riprendersi il tempo. Le parole di
Nicla Vassallo che chiama a raccolta anche gli uomini, come
Tiziana Bartolini. Mezz'ora di protesta al giorno, scrive
Tiziana Zanardo, attraverso gli strumenti della democrazia orizzontale per ritrovare la voce. Il governo che silenzia č "un danno per gli uomini", dice
Elisabetta Ambrosi. "Rompere il silenziatore", insomma, per citare l'intervento di
Livia Turco. Ma i diritti non sono ereditari e l'assuefazione ci ha spente - aggiunge
Simona Argentieri - che invita le donne a esprimere la propria rabbia, a scendere in piazza. Parole. Un fiume di parole. Di proposte. Per ritrovarsi, riattivare la memoria. Come scrive
Marisa Rodano che ricorda il valore delle lotte femminili nella democrazia. Le parole di Loredana Lipperini, di Vittoria Franco, di Jimenez Bartlett e Maite Larrauri, di Elettra Deiana, di Paola Gaiotti De Biase e Edda Billi, di Tiziana Bartolini, Ida Dominjianni e Susanna Nicchiarelli Parole scritte. Parole dette
nel forum con Nadia Urbinati, Paola Concia, Vittoria Franco, Susanna Cenni, Alessandra Bocchetti, Maite Larrauri, Siriana Suprani e la regista Lorella Zanardo.Questo fiume di parole che ha rotto il silenzio.