antonia nella notte

Post N° 330


Quando comincia a tamburellare più insistente (ormai in verità è quasi entrato nel luogo, più che comune)ed a riacutizzarsi ,l’insofferenza verso l’Islam, non c'è da stare allegri.La tolleranza è un tratto che almeno qui in Europa dovrebbe far parte della koinè , senza essere messa in crisi minimamente  da altri che non la conoscono e non l’hanno respirata. Ma non è così; ormai non è più sufficiente nemmeno dire :“che tornino a casa loro”,quello è al più una chiacchiera da barbiere o da Borghezio ,adesso l’imperativo che va per la maggiore ,sbandierato con toni flautati e/o aggressivi  da più parti è:”Anche a casa loro imparino ad essere democratici proprio come vogliamo noi”. E' un deja vu?Ho paura di si e credo davvero che è proprio ciò che non si dovrebbe assolutamente fare.Nella notte mi sono messa a guardare delle immagini che arrivavano dal mondo.Al Fatah protesta,le comunità islamiste che si infuriano contro le vignette a loro avviso blasfeme pubblicate in Danimarca. Gli esuli Iraniani da Londra.. protestano contro il loro governo con dei bei cartelli contro Ahmadinejad;il quale dalla sua acquista sempre più consenso interno grazie al suo populismo ed alla lontananza dalle corruttele.  Primo no di Hamas alla dichiarazione del Quartetto per la pace in Medio Oriente (Usa, Russia, Ue e Onu) che chiede al movimento palestinese(che ora sarà Il governo palestinese) di rispettate la road map per la pace, vale a dire riconoscere Israele e rinunciare alla violenza: «Il Quartetto - ha ribattuto il portavoce Abu Zuhri - avrebbe dovuto domandare la fine dell'occupazione e dell'aggressione di Israele ... non chiedere alle vittime di riconoscere l'occupazione e di starsene con le mani legate di fronte all'aggressione».Sul piano economico Bush ha detto che l'America è “petrolio dipendente”(che intuizione) e deve trovare nuove fonti di energia. «L'America soffre di dipendenza dal petrolio che è spesso importato da regioni instabili (non comment!!!!!)del mondo - ha detto Bush - La nostra meta è rendere l'etanolo pratico e competitivo entro sei anni. Dobbiamo, grazie anche all'uso di nuove tecnologie, rimpiazzare oltre il 75 % di importazioni di petrolio dal Medio Oriente entro il 2025».(e fino ad allora?).Non c'è proprio da stare allegri.