antonia nella notte

insofferenza


"Vi sono tempi in cui occorrespendere il disprezzo con parsimoniaa causa del gran numero di bisognosi"Chateaubriand
Stamattina ho parcheggiato per una veloce commissione in centro .Fra le vetrine dei negozi e lo spazio per le vetture c’era il marciapiede .Mentre scendevo arrivava una ragazza sudamericana in bici che effettivamente occupava praticamente  quasi tutto lo spazio : a questo punto è arrivata dalla parte opposta una signora indigena imbellettata ,fresca di schampista che le ha urlato dietro che doveva mollare il velocipede… che era maleducata ,incivile etc. etc. etc. L’altra le ha risposto a male parole e da lì …si è aperta una voragine di improperi , e di ricerca di consenso dalle persone attorno .Qualcuno ha iniziato la giaculatoria da osteria : “Rimandiamoli tutti  a casa,chi li ha fatti entrare ha la colpa  , fanno i padroni a  casa nostra” ( palle !)e via via in un crescendo di idiozie e luoghi comuni largamente alimentati da portatori malsani di razzismi ,inguardabili difensori di crocefissi e di presunte radici .Io che ho sempre aborrito la questione del radicamento, attribuendolo alle ...care querce secolari ,agli algidi cipressi , ai lievi ulivi,agli ineffabili pioppi  me ne sono andata via quatta quatta con quel disgustino che pian piano mi farà diventare un ‘anacoreta …