antonia nella notte

conflittoni d'interessi


 Sottotitolo :Il pollaio della banda bassotti  Le parole ci sono state. Chiare, e anche coraggiose, visto il prevedibile ringhiare della platea berlusconiana. Quando il presidente della Camera ha spiegato che la riforma della Giustizia non può significare impunità, si è infatti scatenata la canea inferocita. Ora viene il momento delle cose, e su questo Gianfranco Fini si gioca il futuro, la credibilità, la stessa dignità. Tra qualche settimana in Parlamento comincia la discussione proprio sulle leggi che regalano impunità a nutrite categorie di criminali. Si comincia con quella sulle intercettazioni, che non solo priva polizia e magistratura di uno strumento insostituibile (contro le mafie, ma anche contro violenta-tori e rapinatori, e chi più ne ha piùnemetta), ma garantisce il carcere ai giornalisti che continueranno a informare. Con il che si compie il salto dal regime populista a un pezzo di vero e proprio fascismo. A quel punto, perciò, Fini dovrà decidere se far seguire alle nobili parole di ieri i sobri ma cruciali FATTI, cioè il voto contrario alla nuova legge-obbrobrio, o se ingiuriare la propria onorabilità con un voto che quelle parole calpesta.