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Post n°1854 pubblicato il 06 Dicembre 2011 da ossimora
 

 

 

Ho letto in questi giorni un intervista a Rodotà nella quale proponeva  di eliminare la cosidetta “obiezione di coscienza “ per i medici ginecologi .

 Concordo senza se e senza ma.

La legge 194 sull’interruzione volontaria (lo sottolinerei ampiamente ) della gravidanza  , sta diventando un percorso ad ostacoli per le donne che accedono alle strutture sanitarie , sempre più rari  i medici e le ostetriche non obiettori . Le donne che vogliono abortire sono spesso malviste , emarginate , guardate con pena o disprezzo o ricoverate accanto a chi sta lottando per portare a termine la sua gravidanza con prevedibile disagio e senso di spaesamento .Questo articolo è spaventoso.(Ci sono tantissimi racconti in proposito, chi finge di dormire sempre, chi si nasconde, roba da chiodi...altro che rispetto per la vita , chissà come mai chi ciancia di rispetto per la vita si riferisce sempre a quella ..che non c'è ancora ...salvo maltrattare e denigrare chi vivo lo è...)

 Questa legge di civiltà , subisce continui attacchi dal cosidetto “movimento per la vita “e via , via da invasati di ogni colore ma soprattutto color acqua santa ed oltre all'attacco sistematico ed ideologico si assommano incurie e malfedi attribuibili alla politica .

Credo che le istituzioni dovrebbero garantire ad ogni persona /donna , nel rispetto della legge il diritto democraticamente acquisito.

 Nessuno può permettersi di lanciare proclami etici sul corpo degli altri ed i ginecologi/ostetrici/ infermieri obiettori  dovrebbero almeno  essere una percentuale programmata dai reparti , in modo da garantire assistenza e competenza alle donne che accedono all’IVG .

Credo che le donne debbano ribellarsi ed alzare la voce , assieme e di  più di Rodotà e di Micromega …ancora, di nuovo.

 
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Commenti al Post:
syrius8
syrius8 il 06/12/11 alle 12:49 via WEB
Concordo in pieno. Questa situazione di fatto vanifica un diritto delle donne, sancito da una legge dello Stato. Sarebbe ora che chi di dovere si attivasse per porvi rimedio ed una più attiva presa di coscienza e consapevolezza in questo senso da parte dei cittadini, donne e uomini, è assolutamente auspicabile. Ciao, Fabry
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 06/12/11 alle 15:15 via WEB
"legge di civiltà" e società italiana.... non c'è una leggera contraddizione? Comunque concordo con Rodotà
(Rispondi)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 06/12/11 alle 19:34 via WEB
E' davvero "singolare" come, qui da noi, si tenti in tutti i modi di demolire una legge giusta e non si aboliscano altresì molte leggi inutili. La giustezza o meno di una legge, ritengo sia determinabile, dai minori danni che l'uso della suddetta andrà a regolamentare. Sul fatto della coscienza o meno, di "non portare a termine una gravidanza - una vita", è LA DONNA IN PRIMIS CHE PAGA PER QUESTO ALLA PROPRIA COSCIENZA, E SEMPRE PAGHERA' A SE STESSA, comunque vadano le cose, per lei. Sia nel momento della decisione, sia per il futuro. E' davvero singolare, come, si continui a decidere sul nostro corpo, come se, fossimo esseri avulsi dall'anima. Ce l'abbiamo, ed è a lei che riportiamo ogni nostro conto e gesto. Il fatto di portare dentro di noi un seme vitale, non fa di noi, uno strumento arbitrario per decisioni etico/religiose/filosofiche. Il corpo è mio e me lo gestisco io. Nel bene e nel male. Che poi basta guardare cosa hanno fatto gli uomini dei corpi. Basta guardarli questi corpi.. privi di anima, solo involucri del nulla. A dispregio, sì di una vita, che oggigiorno non ha più valore. Ma è ovvio che è molto più facile indignarsi per qualcosa che non si fa nessuna fatica a decidere e mette a posto le coscienze, con un sì od un no. A fronte di chi, oggi nel ns tempi moderni, muore su una barca o in mezzo ad una strada peggio di un cane. Naturalmente il diritto ad essere obiettori di coscienza è sacrosanto, così come è sacrosanto il diritto di chi decide o meno di abortire o partorire.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 06/12/11 alle 19:37 via WEB
Certo Roby ,sacrosanto il diritto ad essere obiettori però non ad avere dei privilegi per questo come spesso accade .Se ci sono due posti da ostetrico o da ginecologo uno deve andare ad un obiettore ed uno ad un non obiettore altrimenti nello squilibrio pagano le donne.
(Rispondi)
 
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 06/12/11 alle 22:16 via WEB
infatti ho puntualizzato solo per non rischiare di essere come dire? di parte? ed ho parlato, infatti, di diritto, non di PRIVILEGIO. La legge sopra a tutto. Una legge giusta che determini, appunto, un obiettore e un non obiettore. (CHI REGOLAMENTA CIO'? A chi importa sul serio che le donne non paghino, come sempre, visto che comunque, qualsiasi sia la decisione, la devono a prescindere già pagare?). Tu hai sollevato una questione che va al di là dell'etica di ognuno di noi, purtroppo. In questi tempi selvaggi, c'è posto ormai solo per il proprio tornaconto. Di chi dietro all'obiezione, nasconde forse qualche mira più bassa volta solo ad un tornaconto... Le donne? Noi haimè seppur libere e liberate, siamo comunque ancora schiave di tutti quei secoli che ci hanno viste sepolte, e chiuse in preconcetti, di ogni tipo. Discorso lungo, e duro da fare, e difficile, qui. Soprattutto dopo aver letto bene la nuova finanziaria, ascoltato ballarò.. mi consolo con un buon vino rosso. Spero di essermi spiegata. Ho capito, quel che accade, sai? Parlo con cognizione, e gli squilibri di cui tu parli, sono frutto dei nostri tempi. Tempi in cui le donne forse, noi donne, ci siamo forse un pò crogiolate delle battaglie ottenute da chi ci ha preceduto. Ho capito il tuo pensiero.. l'ho capito molto bene. Sono pronta a dare battaglia, per questo. ;-)
(Rispondi)
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 09/12/11 alle 21:11 via WEB
Non credo che un problema che riguarda la coscienza dell'individuo possa diventare fonte di merito o demerito per un'assunzione. Quindi preferireste un pessimo medico purché non sia obiettore a scapito magari di un medico migliore che lo è. I pochi medici arbortisti che ci sono in Italia si ritrovano a fare solo quello e questo è molto penalizzante per la professionalità del medico per cui spesso si sceglie l'obiezione. Potreste proporre di pagare extra gli aborti: credo che molti obiettori diventerebbero non obiettori. A parte questi "consigli" io sono un'antiabortista: non credo che il tempo possa determinare la sostanza di un essere vivente: perché quello che sei mesi prima è un atto consentito dalla legge, sei mesi dopo diventa un infanticidio? Solo perché quell'essere ha bisogno di essere nutrito attraverso una placenta? Allora eliminiamo anche i vecchi con l'Alzheimer che oltre a dover essere nutriti devono anche essere puliti! Lo so, è un paradosso ma il principio è simile. Credo che nessun essere umano abbia il diritto di eliminarne un altro anche se quell'altro è potenzialità di persona ed è assolutamente impotente e bisognoso di tutto. Un bimbo che si sviluppa dentro una donna non è un cancro che la sta uccidendo ma un essere umano che si sta sviluppando. E il diritto di una donna al proprio corpo non dovrebbe superare il diritto di un altro essere umano alla vita. :))
(Rispondi)
 
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 10/12/11 alle 15:54 via WEB
l'aborto è sempre esistito. Al di là delle scelte di ognuno. Esiste. E siccome esiste, una legge ne regolamenta la sua pratica. Decidere o meno di portare avanti una gravidanza, fa parte del nostro essere umani. Ognuno rispode delle proprie scelte in base alla propria coscienza.
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 10/12/11 alle 21:11 via WEB
se, per assurdo, tutti i ginecologi fossero obiettori, di fatto verrebbe negato il diritto ad abortire come previsto dalla legge: la legge si trova in contraddizione logica e garantendo un diritto agli uni negherebbe un diritto agli altri. Allora? fare come per il vecchio servizio militare ovvero : se non vuoi fare il soldato vai a pettinare le bambole. Ma forse è più probabile che gli obiettori nel servizio pubblico, per temporaneo ravvedimento laico, non lo siano più facendo aborti ben pagati nelle cliniche private.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 11/12/11 alle 09:58 via WEB
esatto,concordo in pieno.
(Rispondi)
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 11/12/11 alle 14:20 via WEB
Anch'io, pur essendo antiabortista, concordo con Angiol: le leggi dello stato devono essere applicate (anche se non piacciono). Allora perché non creare dei reparti in cui si effettuino esclusivamente le IVG, in cui il personale viene assunto (non solo medici ma anche ostetriche e infermiere) per concorsi in cui si sa che in quel reparto si fa quello, per cui è sottinteso che chi ha problemi di coscienza nn parteciperà al concorso, come in una cardiologia si cura il cuore o in una ortopedia le ossa. Trovo indegno che chi vuole abortire si debba ritrovare accanto a donne che magari hanno problemi a portare avanti una gravidanza desiderata o in balia di ostetriche e infermiere che le trattano come paria (le donne sanno essere molto cattive quando vogliono!). E non mi si dica che questo sarebbe emarginante per le donne che vogliono abortire: non esistono forse gli hospice per i malati terminali e nessuno ci trova niente di male? :))
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odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/12/11 alle 16:33 via WEB
ma figurati: proprio in questi giorni in cui sto combattendo la mia "sanguinosissima" battaglia per estendere il diritto all'obiezione di coscienza anche ad altre categorie che non solo ai medici!!! per me è una battaglia di civiltà, garantire a tutti l'obiezione di coscienza.
una battaglia che ha trovato una eco enorme all'estero (Italia Nostra che l'ha sostenuta ha raccolto 450 firme in soli 3 giorni) per garantirla a quelli come me, semplici funzionari statali che non vogliono sottostare al potere politico.
non ti seguo proprio su questa strada.
garantire l'obiezione di coscienza è un valore "voltairiano", non c'entra affatto perché o per che cosa, c'entra solo la libertà individuale.
è come prima dell'introduzione del servizio civile, quando centinaia di giovani si fecero Gaeta, pur di garantire agli altri la libertà di scegliere.
altrimenti è solo totalitarismo: di stato, ma sempre totalitarismo è
(Rispondi)
 
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