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Post n°1870 pubblicato il 25 Gennaio 2012 da ossimora
 

 

*****************

Più difficile di rimettere in sesto il debito pubblico , più arduo di far ripartire l'economia .

Credo proprio non  sia semplice affatto  rendere l'Italia ,un "paese normale " , troppo a lungo si è infiltratata, consolidata , ramificata , l 'idea e la pratica secondo la quale :

"il mio orticello è il mio orticello ,io difendo quello e tutti gli altri se ne vadano al diavolo ",

così ogni volta che qualcuno parla  necessario immediatamente comprendere non quello che dice ma perchè lo dice .

Ecco , il comico Grillo Beppe ,che non fa affatto ridere con le sue invettive ma riempie i teatri  ed il suo conto corrente pingue , adesso vuole i voti ,in particolare mira a quelli dei tanti delusi della Lega , una bella boutade razzista/ acefala ...ed il gioco è fatto ...è proprio UNO STRONZO.Chissà se conosce i problemi reali delle famiglie e dei bambini migranti il bavoso se la cava con cinque righe veloci e, piene di luoghi comuni e del terribile termine "buonista" ( e me lo fa detestare ancora più.)

Testuale , dal suo orribile blog vendigadget:

La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della "liberalizzazione" delle nascite. 

 
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Commenti al Post:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 25/01/12 alle 12:48 via WEB
sempre detto tra me e me, che doveva continuare a fare il comico. Questa è la dimostrazione (a me stessa) che ho ragione a fidarmi "di me":-) è una magra consolazione, ma di questi tempi, e con la mia situazione, mi piglio tutto. Grazie come sempre.
(Rispondi)
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 25/01/12 alle 13:25 via WEB
Io lo dico da quando è diventato capo popolo, che è str...!
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 25/01/12 alle 14:15 via WEB
concordo con te sul giudizio che dai sulla ottusità della proposizione di grillo ma l'argomentazione con cui lui la sostiene è demenziale, senza un senso logico, che vuol dire con tifoseria..buonisti bla bla bla...? non capisco il senso;.ma prima di scrivere inserisce la spina?
(Rispondi)
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 25/01/12 alle 21:16 via WEB
Fantastico Staino, sarà quasi cieco, ma ci "vede" benissimo!!!
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 25/01/12 alle 21:55 via WEB
Vero .
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 26/01/12 alle 12:07 via WEB
Una volta, quando faceva il comico, Beppe Grillo era divertente e caustico. Poi ha iniziato a fare “politica” (non il politico) e pur fra insulti, becerume e populismo, ho pensato più volte che buona parte dei temi di cui berciava in piazza fossero meritevoli di ascolto, spunti interessanti da approfondire in una società che si muove più veloce di quanto i suoi rappresentanti possano anche solo lontanamente immaginare. Poi c’è stato un momento in cui mi è apparso chiaro che in fin dei conti quello di Beppe Grillo non era altro che l’ennesimo fenomeno di qualunquismo, un pensiero medio prêt-à-porter basato unicamente sull’assunto che tutto fa schifo, tutti sono uguali, non c’è destra o sinistra che tenga e amenità di questo tipo. Grattando sotto la patina di insulti e calembour non resta un solo progetto, una sola proposta politica o un solo programma di governo. E in questo, i “movimenti 5 stelle” che sono nati un po’ ovunque sono molto più avanti di Grillo: sono l’espressione di una generazione che ha capito che serve mettersi in moto, che sbaglia (a volte) perché “fa” a dispetto di chi invece raglia e non fa. Basta leggere i commenti al post scritto da Grillo sul suo blog sulla proposta di legge di concedere la cittadinanza italiana ai bambini nati nel nostro paese indipendentemente dallo status dei loro genitori (ius soli contrapposto al vigente ius sanguinis) per capire che anche i seguaci del para-guru Grillo hanno iniziato a notare la differenza che passa fra le urla senza senso, queste sì, e le proposte studiate per governare un paese che cambia, che cresce anche grazie al contributo di persone, idee e identità diverse. Che uno stato moderno dovrebbe includere, e non escludere. Concetti troppo delicati, forse, perché possano diventare uno slogan buono da urlare in piazza o un argomento da usare contro la casta e la politica. Ma in fondo il grillismo a questo serve, e a nient’altro. E lo sbaglio è cercarci un messaggio politico, argomenti utili per un dibattito serio sull’Italia che cresce e che cambia, anche grazie al contributo di quei nuovi italiani il cui destino il comico genovese liquida in due parole: “Senza senso”. “Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi”. Perché la vita di migliaia di persone non è un problema reale? E chi sta trasformando le persone in tifosi arringandole da un palco? MASSIMO SOLANI
(Rispondi)
 
ziryabb
ziryabb il 26/01/12 alle 16:24 via WEB
Grillo deve prendersela con i Padani con passaporto Italiano,che fanno da consulenti allo Stato Italiano,profumatamente pagati e che sputano sul tricolore invece di prendersela con chi desidera la cittadinanza volutamente.Anche politicamente ed economicamente è uno scivolone perché tutti gli economisti del mondo occidentale(Marc Lazar...) si accordano a dire che per ogni prospettiva di sviluppo ,la priorità è di concedere la cittadinanza agli stranieri che hanno scelto di vivere nel paese di accoglienza.Poi per restare in tema,un premier Nobel Americano ultrà-liberale, a prescindere degli aspetti negativi,è sempre convinto che senza Clandestini(10 milioni),l'economia americana andrebbe in tilt.E nelle sfere più alte lo sanno bene e ne sono consapevoli.Lo stesso economista non capisce perché gli Europei si lamentano dell'immigrazione legale.
(Rispondi)
 
ossimora
ossimora il 26/01/12 alle 22:51 via WEB
Un po’ superficiali e un po’ inconcludenti, le reazioni all’uscita di Beppe Grillo sulla cittadinanza agli stranieri nati in Italia (quindi non stranieri…). Si oscilla tra lo stupore scandalizzato e il sempiterno “io lo avevo detto”. Tutto bene. Tutto male, invece, che pochi (pochissimi) abbiamo colto la sostanza politica dell’affermazione. Che è questa: la Lega si sta disfacendo (era ora!), e Grillo – con perfetto cinismo politicante – apre ufficialmente la corsa all’aggiudicazione delle spoglie del povero cadavere padano, sperando di mangiarsene un pezzettino. La lenta (e si spera molto dolorosa) dissoluzione di quello che è il più “antico” partito del Parlamento italiano è evidente. Una leadership ormai bolsa (da un pezzo) che tenta di riproporre il vecchio trucchetto del carisma che non funziona più, tentata da soluzioni familiste e nepotiste (il Trota, il cerchio magico…) per la sua successione. Riti vecchi e ridicoli (erano ridicoli anche prima, ma ora di più). Un’opposizione interna che si presenta come alternativa, ma che non ha idee alternative (Maroni). Alcuni personalismi degni della vecchia Dc (Zaia, Cota). Una base spaccata che litiga ai congressi e che viene zittita dal vertice sempre più faticosamente. Alcune questioni “collaterali” usate per la battaglia interna (i soldi investiti in Tanzania, ahahah!). Alcune proposte piuttosto pittoresche che non fanno che mostrare la crisi irreversibile (Silvio: molla Monti sennò io mollo Formigoni, sai che scambio! Potremmo perfino guadagnarci…). In più, ed è l’argomento decisivo, il fatto di non aver portato a casa niente di quanto promesso in anni e anni di deliri (il federalismo? E dov’è? La secessione? Fuffa. Padroni a casa nostra? Altra fuffa… Meno tasse? Fuffissima. Le ordinanze creative dei sindaci – quello era Maroni, qualcuno ricorda? – mandate a cagare dalla Cassazione insieme a un bel pezzo del Pacchetto Sicurezza…). Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un partito allo sbando che verrà mangiato da chi saprà mangiarselo. Dunque, la mossa di Grillo non è che un prevedibilissimo atto di sciacallaggio politico, una furbatina facile facile, Altafini direbbe che nel manuale della politica (amici!) sta a pagina tre. Ma ora che Grillo si è messo il tovagliolo al collo nella speranza di spiluccare qualche resto della Lega declinante e di prendere sotto le sue ali vaffanculesche un po’ di professionisti del vaffanculo (intesi come elettori), è chiaro che la partita è solo all’inizio. Chi saprà infilarsi nel vuoto che si crea al Nord per l’eutanasia di una forza politica tutta chiacchiere e distintivo? E non si tratta solo di voti (milioni di voti, peraltro), ma di seggiole e poltrone, consigli di amministrazione, fondazioni bancarie, enti, gettoni di presenza, potere spicciolo e meno spicciolo. Insomma, le spoglie della Lega sono un boccone ambito. Non è detto che il PdL (parlandone da vivo) sia per forza favorito nel banchetto. Ci sono anche i famosi cattolici (le radici cristiane eccetera eccetera…) e, non mi stupirei più di tanto, il Pd, specie nel campo delle politiche locali. Dunque, la risibile uscita di Grillo – considerare la trasformazione di un milione di italiani di fatto in italiani a tutti gli effetti come un modo per “distrarre gli italiani” (sic) – potrebbe essere solo un primo segnale. Altri ne verranno. E credo che sempre più spesso, da qui alle elezioni politiche, sentiremo esternazioni di quel tipo, strizzatine d’occhio agli xenofobi, ossi tirati ai cani padani, aperture alle istanze più retrive dell’(ex) elettorato leghista. Insomma, il grande corteggiamento ha inizio e aspettarsi il peggio è sempre buona norma. Una volta si diceva “vigilanza, compagni!”. Beh, potrebbe essere il momento di ricominciare.
(Rispondi)
 
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