antonia nella notte

un libro coraggioso, direi nel suo genere. Davvero parecchio. Brava tu, con queste recensioni. Vorrei, essere tua vicina di casa :))

la tua recensione, mi fa riflettere, sugli errori giudiziari... Non una banalità nè una chiacchiera da blog.. ma una considerazione, che considero spesso, quando mi ritrovo ad ascoltare casi di cronaca vera. (e più che nera, direi). Mi invogli a leggere questi libri. Peccato essere molto indietro con le letture mie. Ed avere poco tempo, e poca concentrazione. Un abbraccio, e buon 2020.

Ciao Roby , vero, in questo caso pensare ad una giovane donna che trascorre lunghissimi anni in carcere pur innocente accende una immediata claustrofobia...per fortuna che essendo lei la notte dell'omicidio molto ubriaca non ricordava nulla ...

Cara Anto, altro che claustrofobia... accende l'impotenza che si ha nel giudicare altri esseri umani. Scusami, so che tu sei rimasta sul pezzo (anzi, sul libro!), è che io sono molto sensibile a questo tema, che ritengo per l'appunto (quello degli errori giudiziari) il più grande atto di disumanità. Non ho letto il libro, e parlo e converso e rifletto sulla tua recensione e controcommento.. e mi dico, a volte, non ricordare, può salvare la vita, e farci superare pure i momenti più bui. Credo. Io ricordo tutto, ho una memoria elefantina, MA, fa parte della nostra difesa e del nostro bagaglio genetico, NON ricordare. Non potremmo andare avanti sennò... sono certa che comprendi. Un bacio. Roby