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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Post N° 619

Post n°619 pubblicato il 14 Agosto 2006 da ossimora
 
Tag: inserti

*Ho trovato questo pezzo in un blog ,parecchio tempo fa ,lo avevo, in una cartella e l'ho ripescato facendo (impresa titanica)un pò d'ordine nei miei file ...non ho segnato malauguratamente l'autore del blog...era in Splinder ...o il Canocchiale...non ricordo ma mi era piaciuto... 

ELOGIO DEL Fico d’india

 Perché è un frutto impossibile: nessuno ci crederebbe.
Ha una buccia fatta di spini e centinaia di noccioli duri. E' selvatico, ostile, non chiede che d'essere lasciato in pace a covarsi colori inconcepibili: zafferano, violetto, bianco di pistacchio e guerra civile, verde borraccia e limatura d'isola.

 Lui sta lì, aggrappato in alto, gli occhi semichiusi nella vampa d'eterno mezzogiorno, sognando latitudini arancioni perfettamente asciutte, e intanto i succhi profondi della terra - che comunicano misteriosamente con le correnti sottomarine, i sali sommersi, i bracieri del cuore del pianeta - si mescolano ribollendo e prendono la rincorsa verso l'alto, verso la morsa zuccherina che promette di sbocciare, estrema e incoronata di spine, sugli angoli imprecisati dell'isola.

 Lui dirompe all'improvviso da una crepa del tetto, dal muro, dalla base arida dell’armacere. Lui segna il dolente cammino delle trazzere, le stazioni della via crucis perenne che il sole e gli uomini compiono di secolo in secolo, da un capo all'altro della giornata, dell'isola, della storia.

 Lui s'accorda spontaneamente alla frenesia intermittente delle cicale e persino alla mano di calce che il profondo silenzio di mezzogiorno stampa sulle cose.
Non s'esprime in odori o allettamenti, non cerca nient'altro che non sia il proprio sforzo interno, la camera segreta nella quale nutre di zucchero i gialli zolfati, i porpora, gli smeraldini, i vinaccia.

 Rifiuta il concime, perché tutto gli è concime: gli strati della terra seminati a sudore, le ossa, la polvere di città e nomi distrutti, le spighe dei remoti granai, il greco e poi il latino dei conquistatori, il bronzo vecchio delle monete col profilo dei tiranni, i carri degli dei, l'orlo di ruggine delle battaglie consumate, il grano saraceno, le bifore, il malocchio, i piedi di Cristo, le alghe e i relitti portati dalla corrente, la peste, la dottrina, i galeoni spagnoli, gli agrumi che ripetono il sole, il falcetto sofista, portella della ginestra, l'uva blu delle vigne, la fatica, due colpi di fucile nell'assordante rombo della canicola, gli scuri chiusi, i santi dagli occhi fosforescenti, i morti di pasta di mandorle, gli agnelli di pasta di mandorle, i morti agnelli che belano in tutti gli angoli dell'isola.

 E' un frutto onnivoro, persistente, insondabile.
Occorre un sapere speciale, per sbucciarlo: devi conoscere l’arte dei tagli in croce, devi avere l’occhio per vedere dove finisce la corazza e comincia il paradiso. Non devi avere paura delle spine. Ci devi credere. 

La verità, se esiste, è un ficodindia.


 

 
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Commenti al Post:
MarcoS4791
MarcoS4791 il 14/08/06 alle 19:20 via WEB
Bellissimo :-) e ti so dire anche l'autore... anzi l'autrice... Anna Mallamo il suo blog è effettivamente su splinder : http://manginobrioches.splinder.com/archive/2005-10 e ha pubblicato molte di queste anche in un libro che distribuisce on line sotto forma di pdf, http://www.feaciedizioni.it/testiPdf/ANNA_MALLAMO.pdf ah dimenticavo... spero che ripasserai a trovarmi... :-) Ciaoooo! :-)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 14/08/06 alle 19:28 via WEB
Grazie ...me lo cerco..anche se mi sembrava un uomo.Ciao passerò di certo!
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 14/08/06 alle 19:30 via WEB
Si!!!!Grazie ,oltre tutto hadei link che mi interessavano e che non riuscivo a ritrovare GRAZIE super!!!
(Rispondi)
 
magdalene57
magdalene57 il 14/08/06 alle 19:37 via WEB
com'è bello questo pezzo...!!! m'hai fatto venir voglia di ficodindia ... e di sole, e di scogli e di terra bruciata...
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 14/08/06 alle 19:39 via WEB
Vieni in Puglia con noi..a fine mese...
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 14/08/06 alle 19:39 via WEB
si un bel pezzo davvero
(Rispondi)
 
pelino55
pelino55 il 14/08/06 alle 20:54 via WEB
ciao A.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 15/08/06 alle 00:09 via WEB
ciao GUIdo!
(Rispondi)
 
bargalla
bargalla il 14/08/06 alle 22:49 via WEB
Il bello di questo frutto è che se lo cogli senza staccarlo dalla foglia, lo puoi tranquillamente conservarlo e mangiarlo per esempio a Natale. Bisogna staccare la voluminosa foglia dall'albero con tutti i frutti, poi fatto un buco all'estremità appuntita della foglia stessa, la si appende preferibilmente all'aperto, come se fosse un quadro. Qui lo fanno ancora in molti e non è raro vederlo sui muri delle case di campagna. Per sbucciarli senza pungersi, basta lasciarli a bagno per un'oretta; è ottimo, ha tante virtù organolettiche però non è indicato a chi ha problemi di stitichezza. Ciao
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 14/08/06 alle 23:45 via WEB
Io non li amo troppo come frutta(poi sdopo l tua ultima rivelazione anche se li amssi li eviterei...) ma li adoro esteticamente .Ciao
(Rispondi)
 
amoildeserto
amoildeserto il 14/08/06 alle 23:18 via WEB
Adoro i fichi d'india e ho anche imparato a sbucciarli ... e pensare che ho sempre creduto che i tanti anni trascorsi con un salentino non fossero serviti a niente!:)) Preparo la valigia e vado a nanna. Ciao :)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 14/08/06 alle 23:44 via WEB
Accidenti ,vuoi dire che davvero hai rivalutato solo quello?Di certo non è così ;)))Buon viaggio e buon ferragosto!
(Rispondi)
 
hotswing
hotswing il 21/08/06 alle 09:12 via WEB
Grazie per avermi fatto leggere questa chicca, sono un sicilino al nord, queste cose, ahimè, mi commuovono. (hai un klineex?) ;-)
(Rispondi)
 
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