Post n°680 pubblicato il
30 Ottobre 2006 da
stoico_epicureo
Mi chiedono a freddo la data della scoperta dell'America, rispondo a memoria 1482 e sbaglio, perchè la memoria sbaglia!
Mi chiedo ha fallito la scuola, sono io ad essere ignorante o forse la data in senso stretto non ha tutto questo valore?
Vorrei testimoniavi il mio caso.
eta 38 anni
asilo-pubblico
elementari-pubbliche
superiori-ITC ragioneria per programmatori pubblica
università-Economia e commercio pubblica
università-Matematica pubblica
sono stato formato alla scuola pubblica e ho studiato da manager all'università pubblica, e nei percorsi didattici della scuola pubblica ho trovato tutto quello che mi è servito per essere quello che sono un dirigente di una grande istituzione finanziaria, primo laureato della mia famiglia dove l'istruzione al massimo si fermava al vecchio "avviamento commerciale" ottenuto in età adulta per accedere ai concorsi pubblici.
Famiglia di estrema sinistra, ora di religione sempre frequentata salvo per mia personale e autonoma valutazione in senso opposto (spesso frutto di voglia di marinare un ora più che dovuta a pressioni ideologiche di chi sa chi). Scuola violenta, scuola dura, scuola seria (il corpo docente).
Eppure la scuola ora, specie quella pubblica non riesco più a vederla con un suo ruolo.
Io sono un utente, un padre, un ex alunno, un "cliente"..a voi che siete miei fornitori chiedo POSSIAMO PARLARE DI COSA VORREI?
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Commenti al Post:
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silvershires il 30/10/06 alle 17:12 via WEB
...vediamo se la memoria ti gioca davvero dei brutti scherzi....vieni a rispondere al sondaggio sul mio blog...ti aspetto SS
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glinka0 il 30/10/06 alle 19:14 via WEB
...se credi che quel tuo errore possa inficiare la tua figura di dirigente allora sì che puoi dire che la scuola ha fallito....accontentati dell'ultima parte della tua conclusione: la memoria sbaglia...^_^...
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magdalene57 il 30/10/06 alle 19:46 via WEB
interessante quesito. a me la scuola pubblica (solo i primi tre anni privata dalle suore) ha dato molto. la cosa più importante una certa curiosità e spirito di scoperta mai realmente sopito. Che poi non abbia finito l'università è un'altra storia. che sia arrivata a fare preciamente quello che fanno i miei colleghi laureati, è un altra storia ancora, però vuol dire. e per me significa non che la scuola non ha senso, ma che quella che ho frequentato io mi ha stimolato e supportato a tal punto da andare ben oltre la semplice preparazione scolastica. Quello che vorrei come madre, è precisamente quello che ho ricevuto io. capacità di pensare, riflettere, creare, naturalmente supportata da nozioni fondamentali. uno stimolo continuo. una ricerca continua. questo io vorrei, perchè questo ho ricevuto.
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stoico_epicureo il 31/10/06 alle 09:07 via WEB
Mag..secondo te le tue aspettative sono soddisfatte dall'offerta pubblica e privata?
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Anonimo il 30/10/06 alle 21:29 via WEB
ok parliamone .Che cosa vorresti? NON é CHIARO
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ossimora il 30/10/06 alle 21:58 via WEB
Ciao e grazie del tuo intervento.Non capisco bene perchè non riesci a vedere la scuola pubblica con un suo ruolo.Io non ho dubbi.la scuola pubblica è l'unica almeno in italia .Da noi la scuola privata è quasi pe r la totalità confessionale e piuttosto svalutata dal punto di vista della didattica e dei risultati quantificabili.la scuola privata da noi è un inutile ghetto classista.
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stoico_epicureo il 31/10/06 alle 09:06 via WEB
eccomi qui.
La mia era una riflessione semplice.
cosa vuole un genitore dalla scuola? Poi viene il tema di pensare a come il pubblico e il privato possono e\o devono gestire l'aspettativa, non funzionerà mai se si ragiona all'opposto, ovvero il pubblico studia cosa offrire senza interagire con chi invece chiede il servizio..non so se mi sono spiegato
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ossimora il 31/10/06 alle 18:02 via WEB
ma che significa poi gestire l'aspettativa?
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SandaliAlSole il 31/10/06 alle 19:09 via WEB
Ho aspettato di metabolizzare la riunione di ieri prima di intervenire. Anche a noi (come genitori) è stato chiesto quali fossero (o siano) le nostre aspettative rispetto alla scuola. Io penso a un luogo nel quale mia figlia possa ricevere - in un ambiente sereno e stimolante - gli strumenti indispensabili al suo percorso formativo. E banalmente (me ne rendo conto, di fornte al proliferare di programmi didattici da fantascienza) mi riferisco al leggere, allo scrivere, al far di conto . E poi mi aspetto che la si aiuti a imparare a ragionare, riflettere, esporre con parole proprie. Che si lavori sui metodi oltre che sulle cognizioni. E poi mi aspetto un'educazione alla convivenza. Che passa anche per il riconoscimento e il rispetto delle regole. Chiedo troppo?
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ossimora il 31/10/06 alle 22:11 via WEB
A mio parere chiedi esattamente le cose necessarie .Io sono totalmente d'accordo e sai Miti ,io fin dalla prima "riforma ",che portò la spacciata novità dei "Moduli",che ho odiato da subito, mi batto perchè le programmazioni fantasmagoriche siano ridimensionate s e non eliminate .a vantaggio di una tranquilla serie di obiettivi utili possibili e raggiungibili.Quanto all'educazione alla convivenza il problema è più grande degli obiettivi didattici e di apprendimento,lì davvero anche l'influenza delle famiglie e delle scuole parallele è macroscopica e spesso davvero difficilissima da gestire e modificare .Sai Miti a fronte alle tue legittime aspettative ,ad esempio all'ultima riunione ci siamo trovate un genitore che ha praticamente monopolizzato l'assemblea con il fatto che sono morti dei girini in una vasca e la scuola ha mutuato un pessimo messaggio non dando il giusto valore all'accaduto.H a parlato un ora.Punto.
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