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« schiaffiNodi »

K

Post n°993 pubblicato il 26 Settembre 2007 da ossimora
 
Tag: Empatia

Questa storia mi ha investito come una tramvata ,non faccio che girarla e rigirarla in testa e voglio scriverla,anche solo stringatamente ,come si può ,sia per condividerla che per tentare  di acclararla un pochino parlandone.

In una classe x ,è stata inserita una bambina di dieci anni ,bambina data in affidamento ad una famiglia dal tribunale dei minori.

Ha enormi ed allo stesso tempo insignificanti  problemi di apprendimento ma soprattutto il racconto ,certamente episodico della sua vita ,gela il sangue.

Violenza,alcool ,collegio,solitudine ,abbandono e per ultimo  la morte della madre che l’ha resa di fatto sola al mondo.

Non è graziosa , nè carina,non è amabile ,è aggressiva e fastidiosa ,i compagni la scansano e qualche mamma è preoccupata …“perilrendimentodellapropria

figliachesasignorafalaquartaedeve

cominciareafaresulserio!”.

I bambini sono feroci e sembrano aver voglia di rigirare il coltello nell’unica piaga che è la vita di questa innocente.

Io per il momento ,sono paralizzata e non riesco a guardarla negli occhi.

 
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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 26/09/07 alle 20:00 via WEB
ci vuole soltanto coraggio....
(Rispondi)
 
MacRaiser
MacRaiser il 26/09/07 alle 21:23 via WEB
Forza Antonia! Faccio il tifo :) Non oso immaginare le difficolta'dei genitori adottivi. Ma ho visto storie come questa avere un lieto fine ;)
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 26/09/07 alle 21:26 via WEB
Non sono proprio dei genitori adottivi purtroppo ma degli affidatari contigui alla famiglia che l'hanno presa obtorto collo...aimè
(Rispondi)
 
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 27/09/07 alle 00:05 via WEB
Azz.. brutt'affare :(
(Rispondi)
 
 
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 00:08 via WEB
già,capisci che non posso neanche spiegarmi proprio bene .E' bruttissimo.
(Rispondi)
 
wo_land
wo_land il 26/09/07 alle 21:34 via WEB
Scusa ma l'indecisione non paga, alla fine è solo autolesionismo. E devi essere l'insegnante, non altro, sennò quello che dai a lei va a detrimento di tutti gli altri alunni e nemmeno questo sarebbe giusto. Quindi io ti direi di fare il tuo lavoro, e di non dimenticare che è il tuo lavoro. Che nel tuo lavoro entrano anche sensibilità e disponibilità e questo è giusto, ma devi porti un limite, a meno che non la voglia adottare tu ma allora questo è un altro paio di maniche. Altrimenti non devi caricarti di pesi che non puoi portare. E se sarai una buona insegnante avrei fatto moltissimo, credimi. Scusami se sarò sembrato riduttivo, meschino e/o cinico, ma ti ho detto quello che penso. Ciao, Antonio
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 26/09/07 alle 22:09 via WEB
Alla fine, quello che ha scritto wo_land mi sembra sensato. Quello che puoi fare non è certo la psicologa a tempo pieno. Il tuo lavoro è un altro e riguarda l'insieme della classe. Tutt'al più puoi batterti perché le venga assegnato un supporto psicologico.
(Rispondi)
 
 
 
carlofedele
carlofedele il 26/09/07 alle 23:01 via WEB
darei il supporto psicologico alle mamme preoccupate dei propri figli "che devono far sul serio"... Da genitori del genere non possono che venir fuori ragazzi che già solo per la loro età sono portati alla derisione e alle cattiverie. Ma si sa, i bambini sono sempre e fortunatamente gli ultimi responsabili
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 26/09/07 alle 23:58 via WEB
ecco non è in classe mia ed ha già un supporto ,le colleghe ci tanno lavorando .è l'enormità dei danni c he ha subito questa creatura che mi hanno colpita e non è che di situazioni pesanti non ne abbia viste ..eccome ma mi sembra che adesso ci sia molta più durezza d a parte di tutti e quello c he io ritengo "prendersi cura di",spesso è banalmente tacciat di "buonismo" e scartato.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 26/09/07 alle 23:56 via WEB
Non mi sono espressa bene .intanto non sono io che posso decidere nulla :E' una storia ch mi sfiora ma sulla quale non posso fare molto.non è nella mia classe,non mi sembra tu sia nè meschino nè cinico è che questa cosa per il momento non posso che viverla emotivamente. (in parte)
(Rispondi)
 
winston_cn
winston_cn il 26/09/07 alle 22:18 via WEB
Per certe persone la salita inizia presto ed è inimmaginabile.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 26/09/07 alle 23:59 via WEB
Questo commento mi trova totalmente d'accordo ed in sintonia .E' pazzesco proprio.
(Rispondi)
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 26/09/07 alle 23:08 via WEB
Non so cosa dirti. Non è facile mediare questo tipo di situazioni senza cadere in un eccesso (la totale imparzialità) o nell'eccesso opposto (l'eccessiava attenzione). La vita l'ha segnata molto e troppo presto, ma la mia sensazione è che in questo momento abbia bisogno soprattutto di tempo e di normalità. Di tempo per adattarsi ad una nuova famiglia, dove possibilmente possa trovarsi bene, e di tempo per imprarare a gestire quegli affetti che non ha mai avuto. Cioè di sentirsi normale e non diversa, nemmeno nel senso delle troppe attenzioni.
Forse potresti accertarti che abbia effettivamente il supporto psicologico di cui necessita e mantenere un contatto più diretto con la famiglia affidataria. Ma soprattutto credo tu debba lasciarle tempo, di più non puoi fare.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 00:03 via WEB
Non posso agire direttamente in questa situazione e per il momento mi limito all'osservazione.Ha un sostegno di un pacchetto di ore Il problema è questa famiglia affidataria (costretta a quel che ho capito o quasi dall'incentivo economico inaccettata anche dall'attuale affidataria),Io credo c he invece la piccoal adesso abbia bisogno di attenzioni super,o meglio di un punto di riferimento affettivo che forse non ha mai avuto .Ha bisogno di fidarsi di qualcuno e quindi di aver un pochina ,almeno un pò autostima di cui è totalmente priva.
(Rispondi)
 
 
 
marea14
marea14 il 27/09/07 alle 01:30 via WEB
"credo che abbia bisogno di attenzioni super, di un punto di riferimento affettivo ... di fidarsi di qualcuno"
Secondo me hai capito perfettamente la situazione perchè penso che siano esattamente questi i punti fondamentali che la scuola dovrà tenere presenti nel rapporto con la ragazzina.
Mi ha colpito molto questo post: mi ha dato un senso di tristezza e di angoscia. Nello stesso tempo, però, sono contenta di sapere che in quella scuola c'è una persona che dimostra di avere una particolare sensibilità ...
Serena notte e sogni d'oro :-)
(Rispondi)
 
72rosalux72
72rosalux72 il 26/09/07 alle 23:14 via WEB
è vero che le maestre non sono psicologhe, però si potrebbe dare una ripassata ai bambini che girano il coltello nella piaga. non conosco nessun bambino contento di essere preso in giro, escluso o sbeffeggiato. dispiace a tutti, e se ne accorgono quando gli tocca. a scuola passano cinque ore della loro giornata e le maestre, che non sono psicologhe, devono educare il comportamento di quelli che hanno in classe. sono maestre, appunto.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 00:08 via WEB
pv ciao ;)
(Rispondi)
 
 
Vieniviaadesso
Vieniviaadesso il 27/09/07 alle 10:17 via WEB
Purtroppo la cosa è di una delicatezza estrema. Dare una ripassata, da parte della maestra, provocherebbe meccanismi che potrebbero allontanare la bambina ancor di più dagli altri. Occorre tempo e pazienza, un' intelligente mediazione.....
(Rispondi)
 
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 11:13 via WEB
VERISSIMO E LA MIA PREOCCUPAZIONE é PROPRIO nella difficoltà dell'inserimento in una certa classe.
(Rispondi)
 
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 27/09/07 alle 00:31 via WEB
mi rendo conto che queste parole possono suonare come troppo riduttive. la bambina, purtroppo, da quel che tu accenni, ha già fatto e sta facendo un percorso difficile, molto più dei tanti suoi coetanei dalle mamme preoccupate per il rendimento. Ma la scuola, per chi punti di riferimento esterni non ne ha o non he più, deve diventare il luogo della sicurezza. E in qualche misura delle certezza. Un percorso affettivo anche a scuola è possibile, tenendo presente che non è l'unica e non è la sola. ma la scuola deve essere il riferimento e il referente delle sue potenzialità. e se è impossibile intevenire nel contesto sociale nel quale la bambina vive, di certo un percorso di accettazione tra i compagni non solo può ma deve essere fatto.
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 00:34 via WEB
Ciao Miti ,concordo con quello che dici in pieno e assieme ad a ltre persone il percorso che stiamo tentando di immaginare e mettere in pratica per K.spero vada in questa direzione ,pur con la spada di Damocle di un affidamento a mio parere incauto che potrebbe essere revocato da un momento all'altro.
(Rispondi)
 
albatros_1972
albatros_1972 il 27/09/07 alle 08:39 via WEB
I bambini sono istintivamente “feroci”, come dici tu, al di là di ogni educazione che hanno avuto, al di là dell’estrazione sociale dei genitori, al di là dell’ottenere un vantaggio tangibile, al di là di tutto…crescendo l’uomo diventa più pragmatico, cinico, utilitarista e la sua “ferocia” diventa mirata, chirurgica, razionale, “giustificata” , programmata…quanto alla bambina, secondo me è stata fortunata ad incontrare te e persone come te. Il fatto che tu senta il problema come “tuo” è il presupposto per lavorare bene, anche se i sentimenti sono difficili da gestire…
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 11:14 via WEB
ma se si riescono a mettere in moto percorsi diciamo "virtuosi " poi la paura passa ed i sentimenti si pacificano.
(Rispondi)
 
Twisted_truth
Twisted_truth il 27/09/07 alle 11:50 via WEB
IO RIUSCIREI SOLTANTO A SCAPPARE....
(Rispondi)
 
 
ossimora
ossimora il 27/09/07 alle 11:57 via WEB
e anche io potendolo fare.
(Rispondi)
 
 
 
donnesudestbarese
donnesudestbarese il 27/09/07 alle 16:53 via WEB
...non ci credo!
(Rispondi)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/09/07 alle 17:11 via WEB
:( maledizione! c'è uno psicologo nell'istituto? Puo' sicuramente aiutare a interagire con la piccola....a chi e' stata affidata...chi le da affetto ora?...chi le stringera' con amore la manina? Tu maestra forse potresti trasmettergli queste piccole sensazioni umane...forse occorre parlarne con i genitori affinche' si rendano conto e parlino coi loro bambini...che nn sono certo abituati.....non so...che si puo' fare? :(
(Rispondi)
 
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 27/09/07 alle 17:13 via WEB
Farla disegnare...farla stare con gli altri...ma farle seguire un discorso educativo un po alternativo....(???)
(Rispondi)
 
sillabario
sillabario il 28/09/07 alle 14:10 via WEB
La lotta per la sopravvivenza. E le sue vittime ai margini. Il mondo è un bambino crudele dove la parola crudele è un mero pleonasmo.
(Rispondi)
 
hesse_f
hesse_f il 28/09/07 alle 16:50 via WEB
per una bimba di 7 anni con enormi problemi di apprendimento, secondo gli insegnanti, e una storia personale dolorosa come quella della bambina di cui parli tu, sono bastati quasi tre anni di affidamento in una famiglia (una dele poche che conosco) degna di essere chiamata tale e la bimba in questione non ha più bisogno di insegnanti di sostegno ed è tra le più brave della classe. Per lei sono bastati affetto, certezze e serenità. Purtroppo non è una storia a lieto fine perchè pende su di lei la spada di Damocle dei genitori naturali.....Per la bimba di cui parli tu mi dispiace che sia capitata in una famiglia affidataria non proprio delle migliori...perchè, e mi amareggia dirlo, ma io nella capacità di aiuto della scuola ci credo poco. ciao A.B.
(Rispondi)
 
m.edea
m.edea il 10/10/07 alle 18:44 via WEB
eppure se i genitori si accorgessero del "valore aggiunto" che questa bambina da anche ai loro figli sarebbe tutto più semplice...in bocca al lupo...
(Rispondi)
 
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