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Post n°1105 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da ossimora
 

Milano, 23 gen. - Il Governo Prodi ormai e' "alla fine". A questo punto "si va al voto oppure facciamo la rivoluzione, facciamo la lotta di liberazione". Cosi' il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, a margine di una conferenza stampa a Milano.

 "Ci mancano un po' di armi - ha aggiunto - ma le troviamo". -

 
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Commenti al Post:
AllieMcB
AllieMcB il 23/01/08 alle 21:24 via WEB
beh, magari potesse ripetersi un episodio un po' lontano: i compagni del mentecatto lo applaudono, lui risponde che adesso dovranno essere loro a preparare un discorso (per le onoranze funebri) e... il resto si conosce. Lo so, sono troppo "violenta", nemmeno è da me, ma certa gente proprio non meriterebbe l'uso della parola.
(Rispondi)
 
goldkampa
goldkampa il 23/01/08 alle 21:38 via WEB
...La liberazione da chi?Dai capopopolo come lui?....Magari! Ma non servono più le armi,sarebbe bastato che la sua mamma quando era piccino non avesse fatto economia di sberle...Magari cresceva bene.
(Rispondi)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 23/01/08 alle 23:20 via WEB
"La polizia lombarda in lombardia, quella veneta in veneto, quella piemontese in piemonte.." Per ora sono salva!
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/01/08 alle 23:42 via WEB
Urge approfondita analisi del difficile passaggio politico che stiamo attraversando. Se il governo non cade siamo comunque alla farsa, se cade (ma solo al Senato) abbiamo davanti tutta una sventagliata di ipotesi: governo delle larghe intese, Prodi bisse, governo a progetto, unità per le riforme, urne, urne subito, urne ma con calma, rivoluzione, rivoluzione liberale armata, capuccino, caffé, caffé macchiato freddo, caffé macchiato con panna, frappuccino, frappucino doppio malto, frappuccino decaffeinato tiepido con spolverata di cacao. In ogni caso, dovremmo sempre domandarci cosa è meglio per il paese, e il paese ha bisogno di riforme. E solo Silvio Berlusconi può dare una vera svolta in senso liberale a questo paese, nelle sue mani il destino della nazione. E' per questo che il vero liberale (non voi stupidelli che vi guardate l'ombelico e vi ammazzate di seghe sui blog) ha il dovere di trovarsi sempre dalla parte giusta al momento giusto: prima Berlusconi, quindi Prodi, ancora Berlusconi. Non è trasformismo, è anzi un impegno che i veri liberali devono alla paese quello di farsi sempre trovare pronti alla bisogna, perché troppo comodo star seduti in poltrona a schifar Schifani per pregiudizio di sinistra, le mani in pasta bisogna mettere! (
(Rispondi)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 24/01/08 alle 08:54 via WEB
La tua analisi a base di cappuccini e seghe mi pare, in effetti, l'unica veramente degna del (da te assegnato, quanto agognato) riconoscimento di "piu' approfondita".
(Rispondi)
 
lubely
lubely il 24/01/08 alle 00:36 via WEB
le armi non gli mancano. Di pistola, nella lega ce n'è a iosa...
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/08 alle 11:00 via WEB
a salve però!
(Rispondi)
 
snoopy68
snoopy68 il 24/01/08 alle 01:12 via WEB
Per fortuna questo spara stronzate, ma poi è l'utile idiota su cui conta Silvio, altro che armi
(Rispondi)
 
catskin
catskin il 24/01/08 alle 10:43 via WEB
Se dici che Berlusconi è un vero liberale (uno che definire monopolista e accentratore è un eufemismo, e che se fosse stato in America l'avrebbero già messo in galera con i CEO della Enron), significa che non hai proprio idea che che cosa sia il liberismo. Dì piuttosto che ami Berlusconi, che ti piace, che ti è simpatico, ma non dire una stronzata del genere, please.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/08 alle 10:58 via WEB
ehm...ma non si capisce che l'intervento è ironico???Mi sembra evidente già dall'incipit.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/08 alle 11:09 via WEB
Democrazia minima / 2 Microfisiologia partigiana della crisi L'analista cinico e disilluso, abituato a trattare in modo cinico e disilluso la nostra democrazia cinica e disillusa potrebbe riassumere in modo cinico e disilluso l'esito di questa legislatura - ansiogena e convulsa. Usando, come approccio la "fisiologia partigiana". La patologia partitica, dettata dalla dipendenza del nostro sistema da una pletora di formazioni piccole e piccolissime. Partiti minuscoli, senza ideologia e senza programma. Perlopiù, riconducibili al solo leader. Alimentati e riprodotti da un sistema elettorale che impone le coalizioni preventive. E da una distribuzione del voto che divide gli italiani in due. Antiberlusconiani contro anticomunisti. Partiti che valgono poche centinaia di migliaia di voti. Per riferirsi all'ultimo punto di crisi: l'Udeur ha raccolto circa mezzo milione di voti, nel 2006. L'1,4% dei voti validi, ottenuti perlopiù in Campania. Determinanti, dato l'equilibrio delle forze in campo. Non solo fra gli elettori, ma anche in Parlamento. E soprattutto in Senato. Dove, infatti, numerosi "soggetti politici" sono in grado di condizionare le scelte della "maggioranza". Partiti individuali - o quasi - e individui senza partito. Pallaro, Di Gregorio, i Liberal-Democratici (LD: come Lamberto Dini), Turigliatto. E altri ancora, la cui visibilità dipende dal momento. Ovvio che ogni partito con basi elettorali limitate e tanto più i partiti individuali, presenti solo in Senato, temano ogni legge che ne metta a rischio l'esistenza. Ma anche l'influenza. Leggi maggioritarie veramente maggioritarie? No grazie. Proporzionali? A condizione che non pongano vincoli troppo esigenti. L'ideale: un proporzionale con soglia di sbarramento allo 0,5%. Oppure, in alternativa: una legge elettorale che "costringa" tutti a indicare le alleanze "prima" del voto. Così che, in un clima di incertezza tanto elevata, nessuno possa rinunciare a nessuno, se vuol vincere le elezioni. Leghe locali, pensionati, casalinghe, consumatori; e domani, immaginiamo, tassisti, professionisti e nimby di ogni genere, tipo e latitudine. Nessun Vassallum e nessuna bozza Bianco; ma neppure il sistema tedesco (5% di sbarramento? Entrerebbero solo 5-6 partiti). Unica soluzione? Il "nanarellum". Un sistema elettorale che garantisca esistenza e influenza ai "nanetti", come li chiama Giovanni Sartori. Per questo, l'analista cinico e disilluso vede nel collasso di questi giorni un esito annunciato da tempo. A prescindere dalle inchieste dei magistrati. Qualcuno l'aveva pure detto, nei mesi scorsi. Ci pare Mastella, ma non vorremmo sbagliarci. (Anche perché non è il solo ad aver detto cose simili). Recitiamo a memoria: "Se si va al referendum, se questa maggioranza pensa di sostenerlo o di permetterlo; se accetterà "derive" maggioritarie, si sappia che il governo non durerà un minuto di più". Sarà un caso, ma la defezione di Mastella e dell'Udeur è venuta all'indomani della decisione della Corte Costituzionale, che ha decretato la legittimità del referendum elettorale; dopo il sostanziale stallo (fallimento) del negoziato (fra interessi impossibili da comporre) sulla legge elettorale, promosso da Veltroni e sostenuto, a parole, da Berlusconi; dopo la volontà, dichiarata da Veltroni, di far procedere il PD "da solo". Oggi, in sede negoziale. Ma anche domani, alle elezioni. Sembra la cronaca di una fine annunciata. Colpisce una legislatura che, superato questo cupo gennaio, scivolerebbe, inevitabilmente, verso la prova del referendum. Una questione di "fisiologia politica": è l'istinto di sopravvivenza dei partiti minimi (e non solo il loro) che sembra spingere alle elezioni, al più presto possibile. Per votare con il vituperato "porcellum". Meglio "porcelli" ma vivi, insomma. E' una lettura cinica e disillusa, da analista cinico e disilluso. Banale e qualunquista: ce ne rendiamo conto. Utilizza argomenti mediocri. Fa riferimento agli istinti politici più elementari invece che agli accesi dibattiti dei giorni scorsi. Svaluta le polemiche aspre riguardo al rapporto fra magistratura e politica, Chiesa e Stato, cattolici e laici, Nord e Sud. I temi, gravi, della politica economica, finanziaria, internazionale, la sicurezza, l'occupazione, le morti sul lavoro. Trascura perfino la contrapposizione - a suo modo passionale - fra antiberlusconiani e anticomunisti. Dedica attenzione massima a cose minime, insomma. Lo stesso approccio, cinico e disilluso, tuttavia, suggerisce pensieri diversi e quasi opposti. Che sollevano qualche dubbio sulla fine anticipata - anzi: immediata - della legislatura. Sulle elezioni subito: ad aprile. Contro queste prospettive congiura l'istinto di conservazione dei parlamentari. Molti dei quali, se legislatura non arrivasse a metà percorso - se finisse prima di ottobre, insomma - perderebbero il diritto alla pensione. Rinuncerebbero ai numerosi benefit offerti loro dall'attuale carica. Senza alcuna garanzia di venire ricandidati e rieletti. Perché ogni seggio lasciato rischia di essere perso. Perché la concorrenza cresce sempre di più (se Mastella e l'Udeur, putacaso, confluissero nel centrodestra, a chi leverebbero posto? Posti?). Osservazioni venali e veniali di fronte alla gravità del momento e alla serietà dei motivi gridati dagli attori politici che interpretano la crisi attuale. Temi etici, estetici, programmatici, economici, deontologici, istituzionali, costituzionali e altro ancora. Sbaglia sicuramente l'analista cinico e disilluso, quando descrive una "democrazia minima", i cui destini si decidono a Ceppaloni. Quando racconta farse che finiscono in tragedia. ILVO DIAMANTI. LO LASCIO QUI PERCHé MI SEMBRA INTERESSANTE
(Rispondi)
 
ildemonologo
ildemonologo il 24/01/08 alle 11:45 via WEB
Problema: io sono del nord (con pedigree che bossi se lo sogna), i miei figli del sud. Che succede? Generalmente riesco a ridere di certe sciocchezze...
(Rispondi)
 
Skizotonic
Skizotonic il 24/01/08 alle 14:00 via WEB
Ma la rivoluzione la fa in stampelle come Toti? (cattiiiiva)
(Rispondi)
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 24/01/08 alle 14:08 via WEB
Al di là della gravità di quelle dichiarazioni, io penso che ormai Bossi sia un personaggio caricaturale che spara frasi ad effetto per autoconvincersi di essere ancora in gioco, ma il risultato è piuttosto patetico e ciò che dice non fa più presa su nessuno.
(Rispondi)
 
Rebeldeee
Rebeldeee il 24/01/08 alle 16:57 via WEB
beh se Bossi vuol fare la rivoluzione...si ricordi di mettere il pannolone per l'incontinenza e la bombola d'ossigeno nello zaino...
(Rispondi)
 
legs_68
legs_68 il 24/01/08 alle 18:57 via WEB
bossi? ma chi è?
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/08 alle 19:18 via WEB
le armate di bossi le ho già viste.... delle vere sagome!
ciao, Mario
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/01/08 alle 20:00 via WEB
Mi sento un pò più consolata...;-))) Carpe
(Rispondi)
 
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