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Post n°1286 pubblicato il 06 Agosto 2008 da ossimora
Questo (cameraitacina)è il programma di Casa Italia alle prossime olimpiadi di Pechino .Tutta una serie di attività,proposte di prodotti nazionali tipici,pubblicità turistiche ,esibizioni di artisti italiani ,serate con degustazioni e dj. AFFARI insomma. Molto strano a questo punto che Gasparri e la Meloni invitino gli atleti a non sfilare alla cerimonia inaugurale dei giochi stessi.Ipocrisia allo stato puro nello stile generale di questo "governo";si fanno i propri comodi a tutto tondo e si tenta a chiacchiere di tenere il più classico piede in due scarpe. Come gliene fregasse qualcosa a certi figuri dei diritti umani! Bene ha fatto il CONI a rispondere picche ...se si considera poi che il ministro degli esteri italiano sarà presente alla cerimonia. Io mi auguro di assistere ad una bella Olimpiade -Viva l'atletica.
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Commenti al Post:
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goldkampa il 06/08/08 alle 21:07 via WEB
Mi pare che si siano raggiunti livelli di idiozia ...Olimpionica.
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satirosolitario il 07/08/08 alle 00:23 via WEB
Le Olimpiadi a Pechino non si dovevano fare, è semplice ed evidente. La maggiore responsabilità ricade e ricadrà perciò sul Cio, il supponente Comitato olimpico. Ma questa decisione miope e interessata è passata sotto silenzio, hanno taciuto le grandi democrazie occidentali che avevano il dovere di esprimere le gravissime ragioni che consigliavano perlomeno di porre delle condizioni, alzare il tiro delle richieste, insomma proprio ciò che non è accaduto. I capi comunisti cinesi dicono che le Olimpiadi non devono essere politicizzate. Al contrario, queste Olimpiadi dovevano e devono essere politicizzate. Chi riceve tale onore e ne ricava quattrini, progetti, visibilità e ripulitura dell'immagine, non può rispondere censurando i giornalisti, silenziando internet, continuando a torturare e ammazzare. In tanta incoscienza, dopo il Tibet, la Birmania e altre nefandezze di regime, è arrivato pure il terrorismo.Viva le Olimpiadi,viva lo sport ma non la libertà negata dai comunisti cinesi!
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lupopezzato il 07/08/08 alle 19:50 via WEB
bravo, sono d'accordo. Le Olimpiadi non dovevano farsi a Pechino ma a kabul oppure a bagdad. Là dove c'è democrazia e diritti civili.
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gianlucaot il 08/08/08 alle 07:17 via WEB
Sì! Dai! Sono d'accordo! Viva il Tibet! Sì, liberiamo il Tibet facendolo ritornare ad un sistema di tipo feudale! Anzi, meglio il sistema schiavistico! Anch'io mi batterò perchè si facciano le Olimpiadi solo in Paesi che rispettano i diritti umani, come gli Usa! Propongo di candidare Guantanamo....
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ossimora il 07/08/08 alle 00:29 via WEB
...ops..ancora tu??? Già le olimpiadi no ,gli nscambi commerciali a tutti i livelli si.Beata ipocrisia.
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neter_khnum il 07/08/08 alle 02:19 via WEB
sono di sinistra. sempre e comunque.
trovo disgustoso che nessun politicante di quest'area ponga il problema del rispetto dei diritti umani.
quando si tratta di manifestare pro tibet qualcuno - ogni tanto - alza la voce ... ma in questo momento nella sinistra tutti tacciono. ed allora ben venga la voce della destra.
belin non possiamo sempre allinearci al volere dei politici.
siamo uomini o caporali?
ciao a tutti. roberto
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ossimora il 07/08/08 alle 02:45 via WEB
Io sono molto molto diffidente verso l'interessamento ai diritti umani in casa d'altri da parte dell'occidente in genere ...è sempre una storia di denaro e di potere.
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lupopezzato il 07/08/08 alle 19:51 via WEB
sei di sinistra? Non esagerare, al massimo sarai mancino.
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carowalter il 07/08/08 alle 09:31 via WEB
come ho già detto a sandali non credo che le esternazioni dei due siano state concordate con il nostro imperatore del nostro libero stato:
Inviato da carowalter il 06/08/08 @ 17:16 via WEB
per me "i due" li fai troppo dotati (QI. Bossi! stai zitto!), per me a farli parlare è stata solo la stranota "sindrome della manina". Quella che fa scattare la manina destra-sinistra quando ci si sente inquadrati dalle telecamere. Per loro propongo una variante: sindrome della linguina..........o forse meglio "della trombina"? o "della trombettatina".........
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ossimora il 07/08/08 alle 11:48 via WEB
si e poi c'è che la coerenza anche minima può essere facilmente scambiata e/O patteggiata .Pagando s'intende.
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ossimora il 07/08/08 alle 12:40 via WEB
Cerimonia si, cerimonia no. Alla fine lo sport ha vinto sulle beghe politiche del governo. Al villaggio olimpico è andata in scena mercoledì mattina la cerimonia dell'alzabandiera per l'Italia.
Sembrano così rientrate le polemiche sulla rotta Roma-Pechino per la richiesta agli azzurri di non sfilare all'apertura, fatta dal ministro Meloni. «E invece si sfila eccome - dicono in coro gli azzurri da Pechino - si sfila e basta, perché questa è la cosa migliore da fare».
Anche il presidente del Coni Gianni Petrucci ha preso le difese degli atleti. «Perché si chiede allo sport quello che dovrebbe fare la politica? Perché si chiede loro di arrivare dove la politica non riesce ad arrivare?», ha detto Petrucci nella conferenza stampa a Pechino, «Il presidente della Repubblica - ha aggiunto il numero uno del Coni - ci ha dato il dovere di compiere un incarico, consegnando ad Antonio Rossi il tricolore. È un dovere di Antonio Rossi e della delegazione italiana portare il tricolore e sfilare. Nessuno ha mai detto agli industriali di non andare a investire in Cina. Le Olimpiadi rappresentano per gli atleti un'occasione straordinaria, di esaltazione di vita e di gioia. Non è giusto e logico – chiude Petrucci - chiedere all'atleta quello che non può e non deve dare».
Ad esprimere bene il concetto da Pechino ci pensa Raffaelle Pagnozzi, il capo missione degli azzurri e segretario generale del Coni. «Noi sfileremo, non abbiamo posizioni politiche da esprimere. Siamo qui e rappresentiamo il Paese nel modo giusto».
Messaggio chiaro, che arriva quando la bandiera italiana è già alta. Schierati ci sono Gianni Petrucci, l' ambasciatore Riccardo Sessa, oltre a Pagnozzi, i membri Cio Manuela Di Centa, Franco Carraro, Mario Pescante, alcuni presidenti di federazione e gli atleti: pugili, lottatori, nuotatori, pallavoliste. Macchine fotografiche e videocamere accese, foto ricordo sotto una grande struttura in metallo che riproduce i cinque cerchi olimpici. È voglia di Giochi, e basta. «Tra noi non abbiamo mai parlato della possibilità di boicottare la sfilata. Per noi questo - dice l' ex azzurro del volley Marco Bracci - è un argomento lontano, non ci passa proprio per la testa di perderci la cerimonia d'apertura». Le proposte di manifestare in quell'occasione per i diritti umani ritornano tutte ai mittenti. «I politici ci vogliono addossare responsabilità, ma io non me le sento addosso», continua Marco Bracci, ora vice allenatore della nazionale femminile. «Queste sono baruffe chiozzotte – fa eco Pescante - Ho letto le frasi della Meloni e le ho messe via. I Giochi hanno portato la democrazia a Seul, la perestrojka in Russia, aiuteranno anche la Cina a cambiare». Dello stesso avviso Carraro: «Dopo le olimpiadi la Cina non diventerà un paese democratico, ma non sarà più la stessa. Boicottare? Il Governo manda il ministro Frattini e il sottosegretario Crimi: questo è un dato di fatto. Gasparri e Meloni non sono in sintonia col Governo».
Di responsabilità politiche ne parla anche l’opposizione italiana. «Chiediamo noi al governo e al ministro Frattini, durante la sua presenza ufficiale a Pechino, una presa di posizione forte contro la violazione dei diritti umani e civili che in Cina non sono certo una novità di ieri». Lo dichiara Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera, che insiste: «Questo suo gesto avrebbe, sì, una valenza politica forte». L'esponente dell'Idv ritiene infatti che «scaricare sugli atleti, che aspettano magari l'occasione della loro vita, scelte che spettano alla politica è ridicolo. Ognuno, atleti compresi, risponde alla propria coscienza sensibilità», conclude.
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piduistap2 il 07/08/08 alle 15:56 via WEB
sto andando in crisi, sti comunisti cinesi sono simili a NOI! non ci capisco più niente, sono in crisi esistenziale!
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