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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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barzellettina

Post n°1436 pubblicato il 24 Aprile 2009 da ossimora
 

**************************************

Papa Ratzinger si reca in Africa in viaggio ;all'arrivo lo aspettano molte persone fra cui un nutrito gruppo di bambini .

Lui va dritto,sorridente ed ispirato  verso di loro e li apostrofa dicendo :

Cari panpini ho portato per voi tanti ciochi!”.

Il suo collaboratore più stretto gli sussurra imbarazzato

“ Santità ,questi bambini non mangiano !”

Il Papa :

“Ah…non manciate ??... allora niente ciochi!”

   ++++++++++++++++++++

 
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Commenti al Post:
Fajr
Fajr il 24/04/09 alle 15:55 via WEB
meglio non indagare sul tipo di "ciochi" che aveva con sé... eheheheh... :***
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 24/04/09 alle 16:06 via WEB
troppissimo carinissima
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 24/04/09 alle 16:13 via WEB
Franceschini: "Il ciclo di Berlusconi è finito". Sarà, ma lo vedo ancora irritabile.
(Rispondi)
 
goldkampa
goldkampa il 24/04/09 alle 21:54 via WEB
:-))))
(Rispondi)
 
angiolhgt
angiolhgt il 24/04/09 alle 22:09 via WEB
Sinite parvulos venire ad me
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 25/04/09 alle 21:35 via WEB
C’è stato un tempo in cui la bellezza era lontana, irraggiungibile e ogni gesto, ogni evento, mi sembravano svuotati di senso. Poi è accaduto qualcosa, anzi proprio nel momento in cui lo scetticismo aveva preso il sopravvento arrivò la metamorfosi. Il desiderio è diventato ancora una volta la spinta propulsiva; era desiderio di riconciliazione. Con chi mi stavo riconciliando? Ora lo so bene. Mi stavo riconciliando con l’umanità. Col mondo. La mia riconciliazione nasceva dal desiderio dell’altro. Da allora ho reimparato a cogliere la bellezza che c’è nelle cose, negli uomini, ovunque. Come prima cosa decisi di scrivere una lettera agli amici che avevo trascurato o dai quali mi ero allontanato. Volevo offrire loro una lettera che parlasse della bellezza perché sentivo che il mondo circostante non provava nemmeno a mettersi nell’ordine di idee del bello. E invece io ne sentivo un bisogno impellente e mi sembrava ne avessero bisogno anche le persone a cui voglio bene. Sentivo bisogno di bellezza e sentivo di voler donare le mie “scoperte” perché se ne giovassero anche gli amici. Sapevo che antenati illustri ne avevano parlato e avevano espresso pensieri profondissimi sull’argomento. Eppure volevo dare il mio contributo, con umiltà ma anche con consapevolezza. Mentre scrivevo leggevo. E ciò che leggevo mi conduceva alla bellezza. Interpretai queste coincidenze come un vero e proprio segno. “Palomar” di Calvino, “Fedro” di Platone, Epicuro e la sua “Lettera sulla felicità“, “Elogio dell’ozio” di Stevenson, “Vita di un perdigiorno” di Eichendorff, “L’arte dell’ozio” di Hermann Hesse, “Il viaggiatore incantato” di Leskov, “La gioia di vivere” di Montagne: ecco le letture che mi hanno fatto da bussola. Ho spedito la “Lettera agli amici sulla bellezza” a diverse persone. Ora vorrei che questa lettera incontrasse altri amici per condividere con loro tutto ciò che di bello il mondo può offrire».
(Rispondi)
 
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