antonia nella notte

Fa un certo effetto 'sta foto. :-)

...l'ho messa per questo...

per i cinquantenni (o anche più) nostalgici?

Ma si anche perchè no ,oddio io nostalgica in genere non lo sono ,anzi ,sono sensibilmente protesa al futuro e mi piace guradarmi intorno con grande curiosità ciò non toglie che non vedo niente di male nell'avere dei ricordi ...interessanti.POI Pietro Ingrao è vivo e vegeto e ho letto un suo articolo prima del voto di una lucidità...che ad averne...

meno male, che di persona non si direbbe ;-)

oddio... io ho la nonna che ha 102 anni e devo dire che quando ne aveva 95 era vispaissima (non è male manco adesso...)

Centodue? Io non so perché ma quando superano i 100 li abbraccerei anche se non li conosco. Come con i grandi tronchi d'albero.

Io, ne avessi anche 150, se non ti conosco e mi metti le mani addosso ti rifilo due sganassoni.

già..la mia nonna!!!uNa quercia o cerqua coem si dic e da ste parti

grazie per avercelo ricordato una persona a modo, che merita la nostra stima e considerazione, ti dispiace se gli dedico uno spazio nel mio post ? Buona serata angelo

Certamente anzi mi fa piacere!

Auguri! Grazie, Anto, me ne stavo dimenticando completamente... e stanotte Luna piena, da ieri me ne nutro... e nonno Pietro continua a indicarla, ma troppi continuano a guardare il dito

e sì che ne scriveva anche Concita, alla vigilia del voto:
"Ci sono tanti modi di invecchiare. Si può diventare più saggi, ma non è detto. Certi vecchi sono pieni di rancore. Di risentimento cronico verso il mondo che non li ha lusingati abbastanza. Diventano feroci. Alcuni a cent'anni progettano sale da ballo per chi ne ha venti immaginando il piacere altrui. Altri progettano cattedrali per sé, basiliche di potere dove abitare con la corte festante bevendo elisir di vita eterna, per il piacere proprio. Un lancio di agenzia che andrebbe letto per esteso e ad alta voce col tono stentoreo dei cinegiornali Luce - non l'hanno fatto apposta, gli è venuto così, i tempi son questi - informa che ieri, alla vigilia del voto, il capo del governo italiano si trovava in Libia dove è stato accolto dai dignitari di Gheddafi. Ha visitato il suk dove una folla festante lo rincorreva porgendogli datteri che lui assaporava con gusto ringraziando con gesti delle mani. Nelle stesse ore Pietro Ingrao, che di anni ne compie martedì 95, parla di come insegni ai suoi bisnipoti a guardare dal balcone la luna: «Io gliela indico, poi toccherà a loro volerla». (...) Alla fine questo si dovrebbe pretendere: che chi governa abbia a cuore i problemi di tutti, non i suoi. Che sia onesto. Che sia saggio. Che sappia indicare la luna e insieme come raggiungerla. Che unisca e non divida. Che unisca. Non divida. Dipende da noi. Sgombriamo le macerie con le nostre carriole, ciascuno la sua. Se sapremo vedere la luna lei vedrà noi"

Ecco una di quelle Personalità che mancano oggi! Auguri!!!

Vedere la foto di Ingrao al centro della schermata, affiancata da quella del figlio di Bossi (alias "Trota"), mi intristisce, in quanto mi restituisce la misura esatta di quanto siano mutato di segno il quadro dei valori (condivisi?) di questo paese... Ciao. Cinzia

Errata corrige: "sia" mutato...

già il problema è proprio sulla condivisione!

Oggi io mi sento Anna Frank limpida come un ramo in aprile. E amo. A che servono le parole? Mi basta che ci si possa guardare negli occhi, tu e io. Come poche sono le cose al mondo che ci è dato vedere, annusare... Non ci sono foglie per noi, non c'è cielo per noi. Eppure molto ci è dato: teneramente abbracciarci nella camera al buio. Qui vengono? Non aver paura: è il clamore della primavera che viene. Avvicinati. Presto dammi le labbra. Sfondano la porta? E' soltanto il disgelo... Sopra Babij Jar non c'è che la voce delle erbe selvagge. Severi come giudici guardano gli alberi. Qui tutto, tacendo, grida; e io mi scopro il capo e lentamente mi sento incanutire. ----------------------- Evgenij Evtušenko da Babij Jar In "Poesie", ed. Garzanti, 1970 Versione dal russo di Alfeo Bert