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Rumeni e romani

Post n°1029 pubblicato il 01 Novembre 2007 da ossimora
 

Oggi ,giornata cinerina trascorsa svaccandosi , ho sentito ,letto e visto  la marea di sdegno e di rozzo razzismo che sta accompagnando la vicenda capitata alla povera tipa a Tor di Quinto a Roma.

 Speriamo che si salvi e speriamo che il delinquente che l’ha aggredita paghi .

La violenza sulle donne è odiosa ,di nuovo in aumento ,nelle case e fuori ,da compagni di vita e da estranei da stranieri  o italiani ed  è intollerabile .

Ho visto le baracche distrutte dalle ruspe della polizia  e mi facevano parecchio impressione le donne che ci vivevano e si disperavano per la perdita delle loro misere cose.

Ho visto la faccia di tutti coloro che invece di fare leggi adeguate,costruire spazi e percorsi per l’integrazione,punire chi fa lavorare in schiavitù questi ultimi della terra  si accanisce senza offrire alcun supporto operando quelle facili generalizzazioni portatrici sicure di altra violenza.

L'effetto Cofferati dilaga.

 Ho visto  la faccia  del fascista Fini,quello del G8,quello del saluto romano , chiedere espulsioni anche per chi non ha reddito.Miseria/abominio.

 Io lo toglierei volentieri a lui ,il reddito ,di certo  malguadagnato e lo espellerei.

 
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Rispondi al commento:
marea14
marea14 il 02/11/07 alle 19:39 via WEB
Riporto anche qui un commento che oggi ho scritto sul blog di donnesudestbarese.
Tor di Quinto … una vita spezzata che si va ad unire alle tante – troppe – vite che sono state negate alle donne ed alle innumerevoli altre violenze che le donne subiscono quotidianamente.
Un dolore che si rinnova e che continua a rinnovarsi anche quando gli organi di informazione non ne parlano.
Ho seguito le notizie in televisione e sui giornali. Ed alla rabbia per l’ennesima violenza su una donna si è aggiunta la rabbia per come il problema è stato affrontato … o meglio, per come non è stato affrontato.
Il vero problema non è se la violenza venga compiuta da uno straniero o da un italiano … il vero problema non è se la violenza venga perpetrata ai danni di una donna italiana o di una donna extracomunitaria o di una donna comunitaria …
Il vero drammatico problema è che la violenza contro le donne viene compiuta sistematicamente ogni giorno in ogni parte d’Italia (e del mondo) … ed io non posso accettare e non accetterò mai che una sola donna (al di là della sua nazionalità) subisca violenza da chiunque (a prescindere dalla razza, dalla nazionalità o dalla religione di appartenenza).
Come non accetterò che la violenza sulle donne salga agli onori della cronaca per essere strumentalizzata per far approvare velocemente un provvedimento contro gli stranieri, per assecondare un’ondata di xenofobia.
La questione sulla violenza contro le donne è, così, passata in secondo piano e nessuno ha speso una sola parola sul vero allarme della violenza contro le donne (quello che si consuma dentro le mura domestiche) né su eventuali provvedimenti legislativi o su attività istituzionali che possano incidere realmente sul fenomeno della violenza contro le donne.
Invece di affrontare il problema dello stupro e della violenza sulla donna si è spostata l’attenzione sul problema dei rumeni, semplificando il dramma della violenza sulle donne e generalizzando il dramma di Tor di Quinto con la falsa equazione “straniero (soprattutto se rumeno o extracomunitario) = stupratore (o, comunque, delinquente)”.
La violenza in un luogo pubblico, soprattutto se fatta da uno sconosciuto (per di più rumeno), emotivamente colpisce di più anche perché è l’unica di cui (pur se raramente) si trova notizia sui giornali. Ed è proprio questa emotività che è stata sfruttata, non la reale volontà di combattere il fenomeno della violenza contro le donne.
Eppure è ormai noto che il fenomeno che ha proporzioni decisamente più vaste – e, quindi, da questo punto di vista più drammatico – è la violenza perpetrata dal marito, dal convivente, dal fidanzato, dal padre, dall’amico, dal medico, dal datore di lavoro, dal collega di lavoro … dalle persone, cioè, che la donna conosce bene, di cui si fida e che abusano di questa fiducia. Ed è anche superfluo dire che sono proprio questi gli episodi maggiormente in crescita.
Mi chiedo allora: dobbiamo espellere dall’Italia anche i numerosissimi fidanzati, mariti, padri, amici e parenti italiani che hanno usato e continuano ad usare violenza sulle donne? … violenza che molte volte si conclude con la morte delle donne …
Nella nottata tra sabato e domenica, mentre Giovanna Reggiani era ancora in coma, una donna è stata stuprata e brutalmente malmenata a Cagliari ma non c’è stato alcun clamore mediatico: questo caso non faceva notizia, non era “strumentale” alla campagna sul pacchetto sicurezza che ci si è affrettati ad approvare in concomitanza dello scalpore suscitato dall’orribile episodio di Tor di Quinto. Lo stupratore, questa volta non è né un rumeno né un extracomunitario … Due pesi e due misure …
Si procede con le espulsioni ed il problema della violenza contro le donne non viene affrontato, resta lì, immutato in tutta la sua drammaticità, uguale a prima della morte di Giovanna.
Ed è per questo che condivido quanto espresso ieri nel comunicato di “controviolenzadonne” ed in particolare:
”Ancora una volta la violenza maschile viene ricondotta a un problema di sicurezza delle città e di ordine pubblico, strumentalizzando a fini politici il dramma di donne che vengono stuprate e in molti casi uccise.
La violenza contro le donne continua a essere trattata come devianza di singoli o come responsabilità da addossare alla nazionalità degli aggressori e degli omicidi, mentre è strutturata all'interno della società e della famiglia, e deriva dal dominio storico di un sesso sull'altro.
L'aggressività maschile è la prima causa di morte e di invalidità permanente (dati Onu) per le donne in tutto il mondo.
Senza un reale cambiamento culturale e politico che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo non può esserci salto di civiltà.
La violenza sessista contro le donne è una delle emergenze sociali e politiche più pressanti e il silenzio delle istituzioni sul tema non è più accettabile.”

Ricordo che poco più di un anno fa la colpa in assoluto degli stupri venne data agli albanesi; oggi, invece, la colpa è dei rumeni … a chi toccherà essere colpevole domani? … quando ci si deciderà di affrontare in modo serio il problema della violenza contro le donne?
Perché si fa finta di non sapere che la violenza contro le donne non conosce differenze di classe, di etnia, di cultura, di religione o di appartenenza politica?
 
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