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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2255 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da ossimora
N.12
Alessandro Piperno Di chi è la colpa Mondadori La mia passata idiosincrasia per gli scrittori vincitori di premi letterari mi aveva tenuto alla larga da Alessandro Piperno . Grazie alla recensione molto positiva di un amico e di un libraio ho preso questo "Di chi è la colpa "che è il suo ultimo romanzo. Mi è piaciuto , l'ho letto con piacere ; una scrittura sinuosa , in prima persona. Il protagonista ed io narrante della storia è figlio unico di una strana famiglia disfunzionale e saldamente rinchiusa in se stessa . Cresciuto stranamente in una dimensione mononucleare nella quale non ci sono nonni , parenti , storia avita . Silenzio . Dopo un terribile fatto di sangue in famiglia si ritrova proiettato in una nuova famiglia / storia/ condizione di cui non conosceva nulla e che gli piace pur mettendolo in contrasto con la sua essenza. Leggendo alcuni parere sul libro ho sentito che molti lamentano uno stile troppo ricercato e pretenzioso ; naturalmente non sono d'accordo ! Chi sa ben usare la lingua italiana in tutta la sua ricchezza...tanto di cappello! Nella narrazione fin dalla partenza , nel tempo dell'infanzia si affrontano i temi della insicurezza personale e sociale , l'inadeguatezza sopratutto verso i coetanei , le presentabilità , la predisposizione a vivere / vincere l'angoscia attribuendo magari agli altri le proprie responsabilità . Un borbottio interiore che attraversa qualche storia d'amore , certi momenti della vita fino all'epilogo , ancora problematico . Di chi è la colpa ...di ciò che siamo , ciò che diventiamo , come ci relazioniamo con gli altri e come ci rappresentiamo ma senza punto di domanda e senza risposte . Aperto in un fluido parlottio interiore . A una prima occhiata , non ne vidi :ero in quell'età in cui gli adulti sembrano indistintamente anonimi che stenti a riconoscere un ventenne da un ottuagenario ; mentre non c'è un coetaneo che non sia speciale in modo potenzialmente deleterio... da non crederci ; anni e anni di serietà e reticenza e ora sentitela pronta a squadernarmi spiritosamente l'intero albero genealogico e a colorire l'eloquio con locuzioni civettuole Roma...una luce spirituale , millennaria , non so se capisci ciò che intendo ...avevano in comune il trasporto ,la smania di condividerlo e un amore sterminato per la nostra città. Mai avrei creduto che il calore, l'intelligenza , la curiosità , fossero così sexy l'indifferenza , la stupidità e il cinismo tanto muti! Zio Gianni non parlava , tuonava , non ipotizzava , sentenziava, non consigliava , sacramentava .Le sole domande che era in grado di formulare esibivano una saccentissima inflessione retorica. Già , parlava di sè in terza persona :non disponevo ancora della necessaria esperienza di vita per sapere che parlare di sè in terza persona è pratica molto diffusa fra disperati, vanagloriosi ed impostori . Non si valuta mai abbastanza come l'aggressività obbedisca a grette leggi economiche : ciò spiega perchè siamo portati a maltrattare non chi la merita bensì chi sappiamo più esposto alle nostre rabbie e quindi più vulnerabile.
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