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CIao TONINO

Post n°1894 pubblicato il 22 Marzo 2012 da ossimora
 

 

Ho un legame "storico"  , di amore e tenerezza verso la Valmarecchia .

Mi piace moltissimo intanto.

Già lo stesso  fiume Marecchia  che appare improvviso quando si scende dalla "Cima di via Maggio " ( si deve chiamare così per l'esplosione di fiorite del periodo...), con il suo letto gigantesco , popolato di piante  e sassoni e spesso con un solitario rigagnolo d'acqua qua e là punteggiato di piccoli gorghi"da bagno", la sua articolata ,scorrevole ,mobile flessuosità , i suoi castelli imponenti che emergono  da spuntoni di roccia che si scorgono annebbiati  negli sfondi di  Piero della Francesca e Raffaello.

Pennabilli e la sua conformazione articolata, le passeggiate nelle sue stradine fino alla campana tibetana ed alla casa di Tonino Guerra , con Santarcangelo di Romagna dove ho vissuto settimane bellissime quando il Festival Internazionale del Teatro in piazza riempiva le piazze e piazzette  , le vie , ogni singolo spazio di questo paese che si presta molto,  su vari livelli a diventare un set mirabolante.

I musicisti del teatro Khatakali, le funzioni scintoiste ,"Els comediantes" che trascinavano fiumane di gente in giro fra fuochi , suoni ed elucubrazioni ,il Living Theatre con Judith Malina e Julian Beck ...ricordo " Le case del potere" ,uno spettacolo itinerante davanti ai luoghi del potere...la banca , gli uffici dello stato , la chiesa...che meraviglia.

Mentre scrivo mi tornano alla mente nottate fantastiche ed una rutilante teeoria di nomi e di gruppi .Mi emoziono .Troppo bello.

Fra tutti i miei ricordi riemersi prepotenti ci sono anche quelli che riportano alla presenza estetica e poetica in questi luoghi di  Tonino Guerra  ,che di questi luoghi è stato parte integrante ed immaginifico interprete e   che se n'è andato per sempre ,nella giornata mondiale della Poesia , lui ed il suo eloquio mite , le sue poesie , i suoi disegni ; mi piace salutarlo e ricordarlo attraverso alcune delle sue cose ,che quelle invece resteranno con noi.

I sacriféizi

Se mè ò studié
l'è stè par la mi ma,
ch'la fa una cròusa invéci de su nóm.

S'a cnòss tótt al zità
ch'u i è in chèva e' mònd,
l'è stè par la mi ma, ch'la n'à viazè.

 

E ir a l'ò purtèda t'un cafè
a fè du pas, ch'la n' vàid bèla piò lómm.
- Mitéiv disdài. Csa vléiv! Vléiv un bignè?

I sacrifici

Se ho potuto studiare
lo devo a mia madre
che firma con una croce.

Se conosco tutte le città
che stanno in capo al mondo
è stato per mia madre, che non ha mai viaggiato.

 

leri l'ho portata in un caffè
a far due passi
perché quasi non ci vede più niente
- Sedetevi, qua. Cosa volete? Un bignè?

 

LE SETTE STUFE DEL RISTORANTE "LA SANGIOVESA"

 

Tonino è l'Omero della civiltà contadina

E. Morante

 
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ossimora
ossimora il 25/03/12 alle 20:07 via WEB
...non deve dispiacerti il contraddirmi...anzi , sai che amo le baruffe ed i contraddittori , del resto son ben più divertenti che ...fare solo la lana...( espressione che ho trovato in un libro di scrittrice sarda ). Le canzoni ( non proprio canzonette direi) di moltissimi cantautori italiani sono perfette e dense...leggiti i testi di molti di loro ,sono già nelle antologie delle scuole assieme al solo Bob Dylan... .(Neanche a me ahimè ...piace la lirica nonostante mio padre cantasse le opere sotto la doccia al mattino , ci ho provato ma niente da fare ...Quanto alla letteratura lungi da me l'idea di schifare i grandi inglesi ,poeti compresi che più volte ho omaggiato anche a Roma al cimitero inglese...ma ...l'italiano è l'italiano , i poeti italiani sono millanta e millanta...L'origine dell'italiano è un mix siciliano /tosco/veneto ...è troppo complessa la nascita dell'italico idioma per ridurla a pochi schemi !!!
 
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