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« Gianni Rodaridomenica »

kermesse

Post n°2054 pubblicato il 28 Novembre 2015 da ossimora
 




Puntualmente come ormai da parecchio tempo (sigh , sob) tornano i  preparativi per le imminenti feste di fine anno ed io che lavoro nella scuola sono quasi sempre travolta dallo stock lustri nato, rosso dorato dell’epoca . 

Debbo dire che pur interessandomi davvero poco sia la festività religiosa che tutti gli annessi e connessi ( luce/i esclusa che sempre mi garbano) mi sono da tempo pacificata con l’inarrestabile kermesse e le sue più o meno ipocrite ritualità. Pensando al periodo di riposo , devo dire comunque che il boccone migliore inizia sempre verso il 27…quando i cassonetti esplodono di cartone e pacchi ed il silenzio conquista le vie.

Come sempre non possono mancare le polemiche sul presepe a scuola …sulla recita con i simboli del natale cattolico e bla bla bla .Qualche preside ha chiesto di essere laici e…si è scatenata una furibonda sarabanda di commenti alla notizia…mi sono divertita a leggerli e devo dire che di scemenze se ne dicono tante …oh si…commenti illuminati contro i musulmani …”stiano a  casa loro se non vogliono il presepe” , “io ci sono stata nei loro paesi …lì si che manca la libertà”…e via florileggiando . Si va da un palo ad un frasco. Sorrido .

Non si può parlare di laicità in Italia , semplicemente perché è una categoria che non esiste o se esiste è un'accezione negativissima quasi indicibile . Pur non essendo apparentemente uno stato non confessionale a tutti appare normalissimo che in una scuola , ormai multietnica per eventi storico geografici   ci sia il …presepe , nessuno si sogna di chiedere per esempio a tutti i colleghi se sono d’accordo…è dato per scontato e se si prova ad obiettare per esempio che ci sono chiese ogni 100 metri circa e non mancano certo gli spazi presepiali…( io vado in giro per le mie contrade a vedere i bei presepi...ma che c'entra a scuola è un ' altra storia!) sei comunque marcato a fuoco dal pubblico biasimo ed esposto a critiche pesanti . Quindi …anche in prossimità di queste feste con bambini di otto anni che già sono “indottrinati “ ogni settimana sia in parrocchia sia dall’insegnante di RC che cerca di confutare l’Evoluzionismo …mi sorbirò  silente  la solita zuppa , rincuorata dalle parole dei bambini eccitati che fanno a gara a quanti regali chiederanno …”io chiedo il tablet , il cellulare , il monopoli ,tre vestiti , due giochi da tavola, le Lego..i Minions , il film di Frozen…etcetc …

Per fortuna i bambini hanno capito perfettamente tutto , come sempre. 

 
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ossimora
ossimora il 01/12/15 alle 00:09 via WEB
iusto per ricordare agli intellettuali italiani che se il presepe, i cori di Natale, la messa di mezzanotte e tutto l’ambaradàn natalizio fanno parte della loro cultura, beh, non fanno parte della mia. Che regolarmente pago fino all’ultimo euro di tasse per permettere agli insegnanti di religione di andare in classe a insegnare la loro religione: contro la quale non ho nulla, anzi. Rispetto, stimo e, se lo devo dire chiaro, spesso invidio i miei amici cattolici, quelli veri. Sono persone degnissime, che non hanno alcun bisogno di scusarsi per l’Inquisizione, o la connivenza con i casi di pedofilia, così come i miei amici islamici non sentono la necessità pelosa di dire che non sono terroristi. Tuttavia, mi farebbe piacere ricordare a tutti che esistiamo anche noi, quelli che non hanno la fortuna di avere una fede, e che però, prosaicamente, paghiamo per la fede degli altri. Che puntualmente, quando si parla di rispetto, si dimenticano quello dovuto a noi. Che non consideriamo radici comuni i canti di Natale, il presepio e le messe di mezzanotte, e che invece saremmo disposti a incontrarci con loro sul campo della civiltà, del progresso, della tolleranza, del rispetto reciproco. Tutte cose che però si infrangono sul loro desiderio, non dissimile se non nei metodi (meno cruenti ma altrettanto efficaci) di far vivere noi secondo le loro regole e convinzioni. Per abortire bisogna chiedere il permesso a ginecologi cattolici, per i matrimoni gay si aspetta il via libera di cattolicissimi pluridivorziati e puttanieri, e via così. Ora, costoro devono sapere che non sono più vicino a loro, culturalmente parlando, di quanto non lo sia al più oltranzista degli Imam. Per quanto il Natale faccia parte del mio retroterra culturale (e ne sono felice), non è che io e voi siamo uguali perché mangiamo il capitone la vigilia, anzi. Se volete incontrare me, la gente come me, dovete fare come i miei amici cattolici, quelli che stimo e rispetto: cercarmi su terreno di valori valido, rispettoso, onesto. Ci si vede dopo la messa e ci si trova d’accordo sul reciproco rispetto, sui diritti civili e umani, non su dove piazzare i Re Magi nel presepe. Dovete capire che anche se siamo cresciuti tutti insieme in un paese cattolico, noi cattolici non siamo. E se anche rispettiamo le vostre tradizioni, quando pretendete di dettarci le leggi, di farci mantenere i vostri preti, non siete affatto diversi dal musulmano rompicoglioni che pretende che voi non mangiate lo strologhino o il prosciutto, o che si offende se portate il vino a tavola. Voi che tremate al pensiero che il crocefisso scompaia dalle aule (non dalle vostre chiese, dalle aule), fareste bene a ricordarvi che quando ce lo avete piazzato non avete mica chiesto il nostro, di parere. Noi non ce lo vorremmo, ma siccome siete di più, e non ve ne frega un cazzo di quello che desideriamo noi, il crocefisso resta dov’è. Quella che voi chiamate tradizione condivisa è un’imposizione, che peraltro ritenete ingiusto pagarvi da soli. Capisco fare la figura degli oscurantisti, ma quella dei pezzenti ve la potevate risparmiare.
 
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