Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Post N° 266

Post n°266 pubblicato il 22 Dicembre 2005 da ossimora
 
Tag: Imago

Solstiz-io

Ho percorso due volte la ronde d’ordinanza quotidiana prima di decidere di non imboccare la superstrada ;il solito grigio tunnel metallico nella nebbia ,rapido ed indistinto.

Stamattina alle sette la brina aveva aggredito,elaborandolo ogni spazio ed imboccare la  strada pedemontana ,stretta ,curvosa,intima è stato concedersi un sottile piacere.

Solo una decina di chilometri:godibili.

Ai bordi,ogni singola pianta ,ogni accalcata erba rinsecchita scintillava ed emergeva saettante ,riconquistava gli sguardi,dardeggiava nel grigiastro della nebbiolina sottile.

(Spettacolari i cardi spinosi e le sommità dei finocchi selvatici, affollati di goccioline cristalline)

Sono arrivata in un soffio.

Sono contenta che sia finito l’Autunno.

Un bel freddo tosto ,ora,e la luce che pian piano si riappropierà  delle giornate .

DIES NATALIS INVICTI SOLIS.
A questo punto di svolta del Sole che, dopo essere arrivato al punto più basso del suo percorso stagionale torna ad allungare le giornate, gli antichi Romani (ma anche se in modo diverso un po’ tutte le altre civiltà del mondo) associarono la festa della nascita del Sole Invitto, del Sole cioè che tornava a illuminare le giornate e scaldare il suolo. Questa festività segnava la fine del ciclo negativo del Sole e l’inizio di un nuovo periodo stagionale. Il nostro odierno Capodanno, che cade molto prossimo al Solstizio, origina appunto da questa festa. Ma non solo; anche il Santo Natale deve la collocazione della sua data proprio a questa ricorrenza. Nel IV secolo Papa Liborio volle sovrapporre alla festa pagana del Sole Invitto la festa cristiana del Natale di Gesù Cristo. Solo successivamente le tre ricorrenze (Natale, Capodanno e Solstizio), nelle vicissitudini delle riforme calendariali e forse anche per esigenze liturgiche, si sono separate. La loro vicinanza però testimonia ancora oggi la loro comune origine.


 

 
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