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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Messaggi di Settembre 2008

 

Sprezzatura

Post n°1310 pubblicato il 30 Settembre 2008 da ossimora
 

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Si aggirava per i tavoli della pizzeria superpopolare zigzagando fra qualche polverosa,pessima pianta, lussureggiantemente finta e le gigantografie di panorami improbabili - metafisici,fra i dislivelli faticosi delle due o tre salette rimediate su piani diversi.

 (In ogni saletta un  megavideo iperpiatto rilanciava continuamente partite e partite non stop,non sempre era semplice sedersi in modo di non essere costretti a guardarli anche solo perché  in preda alla stanchezza.)

La sua magrezza estrema di longilineo era esaltata da un panuccione bianco legato a doppio giro attorno alla vita e lungo fino alle caviglie  che paradossalmente non lo ingolfava ma gli conferiva una leggerezza ed una rapidità particolare.

Era molto giovane ma il suo viso ,quasi mai sorridente, era attraversato da lunghe ,gradevoli rughe d’espressione che esaltavano occhi nerissimi ,luminosi ;avulsi al tran tran del lavoro ,forse lo detestava ,non so, di certo ne era lontano.

I suoi capelli erano quasi totalmente irrigiditi verso l’alto da un copioso uso di gel.

Un cameriere improvvisato,dipinto da Egon Schiele .

La sua bellezza imprevista/inconsapevole ha ammorbidito cene pesanti come macigni ,offrendomi uno sprazzo di  lievità ripetentesi ogni sera grazie all’ovvia dimenticanza di ogni lunga,ossessiva  giornata .

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ICI

Post n°1309 pubblicato il 29 Settembre 2008 da ossimora
 

La Finanziaria non finisce di stupire.

Tremonti taglia i fondi per la cooperazione allo sviluppo e la lotta alla povertà portandoli dallo 0,19 del prodotto interno lordo allo 0,10.

«Taglio che non ha pari negli ultimi trent’anni».

A dirlo è il consorzio di Organizzazioni non governative Link2007 che  in un incontro all’Unicef promosso con l’Agi ha presentato il Dossier«Siamo ancora in tempo?» di Stefano Piziali e Vera Melgari.

Pare di no. O almeno siamo all’ultima chiamata.
Con il dimezzamento dei fondi, infatti, l’Italia non rispetterà gli impegni presi nel 2000 con il programma
«Obiettivi del Millennio» delle Nazioni Unite.

Impegni che riguardano la fame nel mondo, l’istruzione universale, l’uguaglianza di genere, la mortalità infantile, la salute materna, l’Aids, la sostenibilità ambientale verso i quali il nostro paese aveva preso un impegno di dare risorse fino ad una percentuale di Pil pari allo 0,51 entro il 20010. Mancano due anni ad allora e il governo torna indietro.

 Questo proprio nell’anno del G8 a presidenza italiana e in vista dell’Expo 2015 di Milano dove si dovrà discutere proprio della «sicurezza alimentare» primo degli otto obiettivi del Millennio che per allora dovrà essere raggiunto almeno per metà.
Pensare che l’intento programmatico del Ministro del Tesoro è quello di «rubare ai ricchi per dare i poveri».

Invece è proprio il capitolo di spesa riguardante la lotta alla povertà nel mondo ad essere tagliato e proprio nel momento in cui il segretario generale della Fao Jacques Diouf denuncia che a causa dell’impennata dei prezzi 75 milioni di persone in più sono sottoalimentate e si appella all’Italia in vista del G8 del 2009 affinché si faccia promotrice di un impegno maggiore da parte dell’Europa. L’Italia prontamente risponde con «il massimo disinteresse mai raggiunto finora». Da qui l’appello delle Ong che chiedono al governo italiano di impegnarsi a reintegrare le risorse per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio.
L’appello è stato raccolto dal sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri Vincenzo Scotti.

«Il governo è disposto a rivedere i tagli alla cooperazioni contenuti della Finanziaria – ha promesso Scotti – ma il Parlamento deve indicare dove reperire le risorse non si può continuare ad accrescere la spesa senza ridurla in altri settori». Per farla breve secondo il sottosegretario i soldi non ci sono, qualcuno si faccia venire un’idea.

«L’idea migliore per reperire fondi non è certo quella di tagli orizzontali sui capitoli di spesa fatta fa Tremonti – risponde a Scotti Giorgio Tonini del Pd – Ci sono spese che riguardano impegni mondiali e priorità come quella di sconfiggere la fame nel mondo che non possono essere tagliati arbitrariamente.

Semmai – ha aggiunto Tonini – si potrebbe tagliare nell’ambito dello stesso ministero degli esteri altre spese».
«Sono contenta che l’interessamento alla questione della cooperazione sia bipartisan – ha commentato all’incontro il direttore Generale della cooperazione allo Sviluppo Elisabetta Belloni – Io lotterò con tutte le forze – ha aggiunto – perché il Mae sia più operativo possibile e possa sfruttare al meglio le esigue risorse che ci sono». Al di là degli intenti programmatici resta il fatto che l’Italia dovrà decidere se «intende continuare a sedere tra i paesi che contano e quindi si impegnano ad affrontare seriamente i problemi che pesano drammaticamente su circa due miliardi di persone oppure se non debba rinunciarvi».

 
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Porcherie

Post n°1308 pubblicato il 24 Settembre 2008 da ossimora
 

Un naufragio avvenuto probabilmente fra venerdì e sabato al largo di Malta ha causato numerose vittime. La marina maltese sta recuperando i cadaveri in mare mentre proseguono le ricerche a circa 30 miglia dalla costa.

La Marina della Valletta ha individuato «tra i sei e gli otto cadaveri» di clandestini a circa 64 chilometri dalla costa meridionale dell'isola. I corpi non sono stati ancora recuperati a causa del maltempo, ha spiegato un portavoce dell'esercito maltese alla France Presse.

Secondo il quotidiano locale «L-Orizont», le vittime del naufragio, avvenuto nel fine settimana, sarebbero invece 35.

Il giornale ha riferito che venerdì scorso un elicottero tedesco appartenente alla missione Ue Frontex aveva avvistato una imbarcazione con numerose persone a bordo. Subito erano intervenuti un aereo militare e una motovedetta maltesi, ma le ricerche, rese difficili dal maltempo, non avevano prodotto alcun esito. Soltanto ieri sera, l'incrociatore Argo della Marina francese ha avvistato i cadaveri, dopo la segnalazione di un aereo lussemburghese Frontex.

***Stamattina sentivo Formigoni con la sua bella faccetta finta  sperticarsi nella difesa della vita di Luana Englaro e dei biberon di vitamine e nutrienti che la tengono ancora attaccata al respiro.

La mattina debbo essere più attenta ,mi è venuto un bel conato di vomito .


COME   UN    UOMO    SULLA    TERRA

 
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già

Post n°1307 pubblicato il 21 Settembre 2008 da ossimora
 

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Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda. (Bertrand Russell)

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Les temps perdu

Post n°1306 pubblicato il 19 Settembre 2008 da ossimora
 

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Non ho mai preso in considerazione più di tanto il tempo come categoria discriminatoria fra le persone e non in senso meramente ideologico; è stato sempre  per me proprio una cosa istintuale , naturale,automatica .

 Nel lavoro ,nelle amicizie ,ovunque mi trovi a relazionarmi con le persone mai mi sono preoccupata di catalogare la gente secondo l’età e/o tanto meno di “inquadrarla” o definirla da subito per questioni anagrafiche.

Questo mi ha permesso di entrare in una realtà lavorativa quando avevo venti anni e trovarmi accanto a persone prossime alla pensione ,divertirmi,imparare ,collaborare con loro e diventarne amica.

Lo stesso nei gruppi amicali ,mi capita di essere assieme assieme a  ragazzi dell’età di mia figlia a bere e chiacchierare ed ancora ad imparare  ed a divertirmi.

L’intersecarsi delle stratificazioni esperienziali di tutti è essere fuori dai ghetti ,dai pensieri coatti e stereotopi .dai deja vu.

Ghetti che mi sembra di percepire sempre più  attorno e che per nulla mi piacciono,anzi aumentano la claustrofobia.

 
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Sigh

Post n°1305 pubblicato il 17 Settembre 2008 da ossimora
 
Tag: ecole

 

Gelmini MaryStar . La prima volta

di Aristarco Ammazzacaffè

Mai mi sognerei di usare espressioni irriguardose verso un ministro della Repubblica, fosse anche Calderoli o La Russa. E men che meno verso un Ministro dell'Istruzione.

Sono fatto così.

Per esempio, non mi sentirete mai dire che Gelmini, la MaryStar del nuovo MIUR, in quello che dice e le fan fare, è - come dire - "incongrua" (libera traduzione dall’inglese “unfit”). Anche se effettivamente lo è. 

Io sono stato educato alla scuola per cui chi ha una carica istituzionale - anche se non è all'altezza, come il nostro ministro - merita rispetto. Vorrei vedere.

L'ho sentita qualche giorno fa, per la prima volta direttamente. Il Ministro, dico.

Mi ha sorpreso la sua capacità di ripetere sempre le stesse cose, come se l'avesse imparate a memoria e le richiamasse in continuazione per timore di dimenticarle.

La storia per esempio del 97 per cento (la percentuale del bilancio del suo ministero riservata agli stipendi: che non è esatta, ma lei ci crede. Ma come si fa a farglielo capire. Per lei è come la coperta di Linus, tenerella).

Se non  la racconta almeno tre volte al giorno, non si sente ministro. Tanto che adesso non c'è più neanche bisogno di specificare di cosa si tratta. "Monsignori ed eminenze, cari professori e carissimi genitori, casalinghe di Voghera e gondolieri di Chioggia, il vero problema è il 97 per cento".

Toltosi il pensiero che si ritrova, comincia con il restante repertorio: rigore e rispetto, condotta e disciplina, merito e manfrina. Con tanto di equità per la scuole private. Che lei ce le ha nel cuore. E poi il Nord dove la scuola è scuola e l'università è università; mentre a Reggio Calabria, per citarne una, gli esami, soprattutto da avvocati, si passano che è una bellezza. Tanto che ci vengono anche da Brescia -ammette - per togliersi il pensiero in quattro e quattr'occhi e non pensarci più. "Troppo comodo, Monsignori ed eminenze, cari ispettori e  cari giovani soprattutto cattolici. Io ne so qualcosa per esperienza diretta di questi modi leggeri di prendersi titoli. E non fatemi dire altro".

Ad ogni buon conto, nel sentirla direttamente ci ho visto subito la stoffa. Con odore di naftalina, certo. Ma vera  stoffa. Mica carta velina, come pensa chi la conosce bene.

La conferma l'ho avuta quando ha opportunamente dichiarato, a sottolineare la considerazione per la scuola pubblica e la devozione per la scuola privata in cui è cresciuta, di sentirsi un "ministro cattolico". Che neanche nel Burundi si dice. (Ma questo lo scriverebbe uno che non è patriottico e non ama le istituzioni. Mai uscirebbe dalla mia penna).

Nel suo discorso, pensate, ha citato con padronanza e devota riconoscenza il presidente CEI Bagnasco e Formigoni, il Papa (“nostra guida”) e “il Presidente” (quello per antonomasia); e ancora:  Tremonti e don Giussani, Maria Teresa di Calcutta e Padre Pio (?). Avrebbe voluto citare anche Morin e Gardner, Piaget e magari Maritain. Ma non li conosce – riconosce -. E poi, non pensa che ne valga la pena. Quando le fonti sono molte, c'è il rischio di avvicinarsi alla verità e perdere le certezze. Ne vale la pena? - giustamente obietta -. Fate voi.

Per questo, i passaggi più accorati del suo discorso li ha riservata alle persone a cui è più debitrice nelle scelte fatte.

Lei - dichiara - di scuola ne capisce  perché è sempre vissuta in mezzo a problemi scolastici: non solo sua sorella, ma anche sua madre è insegnante. Vi par poco? E  sono proprio loro le sue consigliere preferite. L'idea, ad esempio, del ritorno ai voti anche nel primo ciclo è stata infatti di sua madre che non ha mai digerito i giudizi ("ti obbligano a chiarire. Perché?"); mentre l'idea del 5 in condotta le è venuta da sua sorella che non ha mai digerito l'affronto subito da bulletti della sua scuola che si sono permessi nientemeno di offrirle una sigaretta. A lei che neanche fuma. Pensate.

E l'idea del maestro unico? Confida che gliela ha suggerito anche questa sua madre, tanto tempo fa: "Figlia mia, quando diventi ministro - perché con le tue esperienze calabresi (che neanche ad Harvard e al MIT di Boston avresti potuto fare), un ministero non te lo toglie nessuno. Ricordati: maestro unico, Non ho mai sopportato di lavorare in team. Bisogna confrontarsi, condividere, far sapere alle altre, sempre invidiose e generalmente comuniste, quello che tu fai in classe con i tuoi bimbi. Ma ti pare? Pensa che quando ho cominciato, ero maestra unica e sola: insegnavo anche religione. Poi la curia ha detto che i preti devono pur mangiare e allora io, che sono cattolica apostolica bresciana, ci ho rinunciato. A malincuore. Perché, sinceramente, la insegnavo meglio io del prete". 

Però qualche altro consigliere ce l'ha - ammette -. Per esempio - confessa con un candore che le dona -  l'idea di fare assolvere l'obbligo di Istruzione nella Formazione professionale gliela hanno suggerita Formigoni e i Salesiani a cui è affezionata, perchè contano. E a questi, come si fa a dire di no? – Riconosce -. Bisognerebbe capirci un po'. Ma lei, povera, come fa? E cosa c'entra lei? Tanto hanno deciso tutto nell'incontro estivo preparatorio del Meeting di Rimini; incontro a cui l'hanno invitata per festeggiare il suo 35° compleanno. Grazie.

Alcune idee però - ammette - sono soltanto sue. Appartiene  infatti a lei l'idea che per fare una buona scuola non sono importanti le risorse finanziarie, ma il progetto educativo, (purchè, ovviamente di marca garantita. Per esempio: CL. Ma anche i Salesiani e le Marcelline, le Ausiliatrici e gli Scolopi. Massimo pluralismo, ci mancherebbe).

Mentre a Tremonti (altro suo consigliere: glieli scelgono bene) va riconosciuta l'idea di tagliarle, senza risparmiarsi, le risorse per l'Istruzione e l'Università. Per via, ovvio, dello sviluppo e dell'innovazione da garantire al Paese, in cui lei crede fermamente. "Quali tagli? Interventi preziosi e meritori per l'Italia". Ha esclamato a un certo punto, che sembrava addirittura ci credesse. Capita.

Un prodigioso gioco di squadra, comunque. Nel quale, solo un irriguardoso potrebbe dire - e sarebbe la verità - che a lei tocca il ruolo primario della suffragetta.

 Io mai. Sono di un'altra scuola.

 
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Lucio Mariani

Post n°1304 pubblicato il 17 Settembre 2008 da ossimora
 



A dispetto

A dispetto del mentore
la vita non si scrive in stampatello.
È in clinato corsivo, corsivo accidentato
virgole, macchie, late esitazioni
un solo punto fermo.
Nell’impero dispotico del bianco
qualche sorriso incanta.


Lucio Mariani
Parola estrema
postfazione di Pietro Pucci
Crocetti Editore 2007

 
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questo posto ha bisogno di colori.....

Post n°1303 pubblicato il 12 Settembre 2008 da magdalene57
 


non un semplice mazzo di fiori
ma una scala di colori
una insolita tavolozza naturale
Antonia, ti abbraccio!!

 
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OVOPEDIA

Post n°1302 pubblicato il 02 Settembre 2008 da ossimora
 

Finalmente  fuori dalla vischiosa pania ammorbante della cultura post sessantottina ,post sinistrese,post progressista,ideologizzata .Sollievo !

Silvio riscrive la storia,in dvd ,via digitale terrestre

fra Dell'Utri,

Andrea Pezzi ,

Meneghetti

(Così Adolf Hitler, ma pure Josif Stalin, secondo Meneghetti, vanno studiati dal punto di vista del loro essere interiore, senza mai dimenticare che "la realtà è come una partita di scacchi, in cui il vincitore fa le leggi, scrive la storia e definisce la morale". "Se avessimo potuto indagare l'obiettiva motivazione interna di un leader", dice Meneghetti, "con sorpresa di molti si sarebbe notato che le fonti culturali di un Hitler sono nella dottrina dei Dalai Lama del Tibet. Lì sono i fondamenti ispirativi che giustificano il suo modo di fare, che sostanzialmente non era un voler occupare gli altri, ma voler purificare e salvare il mondo".)

Il nuovo che  avanza

eh se avanza!

 
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