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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Messaggi di Febbraio 2006

 

Post N° 357

Post n°357 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

Istinti vitali,assoluti,onesti

capaci di incenerire

normalità ormai ammuffite

come tozzi di pane

ancorati a fondi-buste

di cellophane

attraversano

come vento forte

settimane

lunghe soltanto poche ore

ridotte all’unico significato

di rari momenti,essenziali,

immolati a purezza universale.

La spiritualità,

serica e femminile

dell’amore

inaspettatamente

scuote nell’essenza

strutture monolitiche

riducendole

con lieve  ironia

a ridicoli ed ossessivi

fantasmi di paura.

A.

 

 
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Post N° 356

Post n°356 pubblicato il 16 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

DONNE

Anais Nin

La vita si rimpicciolisce e si ingrandisce in proporzione al proprio coraggio

 

La biografia: http://www.zam.it/home.php?id_autore=66

Anais è punto di partenza per un viaggio attraverso le diverse sfaccettature dell’immaginario femminile, in cui il corpo diviene al contempo protagonista e simbolo di un percorso interiore straordinario e vivissimo.

La bibliografia : http://www.internetbookshop.it/ser/serpge.asp?Type=ExactAuthor&Search=Nin+Ana%26iuml%3Bs&shop=2436

Anaïs conobbee Henry Miller, un americano di quaranta anni che scriveva romanzi, ma che non aveva ancora raggiunto il successo. Così scrive la Nin di lui nel Diario: "Ho conosciuto Henry Miller. E' venuto a colazione con Richard Osborn, un avvocato che avevo dovuto consultare a proposito del contratto per il mio libro su D. H. Lawrence. Mi è piaciuto subito, non appena l'ho visto scendere dalla macchina e mi è venuto incontro sulla porta dove lo stavo aspettando. La sua scrittura è ardita, virile, animale, magnifica. E' un uomo la cui vita inebria, pensai. E' come me. Era caldo, allegro, disteso, naturale.

Questa cosa dell’incontro con Henry Miller ...ha sempre colpito la mia fantasia e soprattutto…questo…un collezionista di libri aveva offerto ad Henry Miller cento dollari al mese per scrivere racconti erotici. Miller  aveva accettato per bisogno di denaro e, allegramente, inventava storie piccanti sulle quali rideva insieme ad Anaïs. Dopo un po' però ne ebbe abbastanza, per cui propose all’amica di scrivere anche lei qualcosa. Anaïs cominciò, ma il collezionista le fece sapere: "Va bene. Ma lasci perdere la poesia e le descrizioni di tutto quello che non è sesso. Si concentri sul sesso."Così - racconta la scrittrice - incominciai a scrivere ironicamente, divenendo così improbabile, bizzarra ed esagerata, che pensai che il vecchio si sarebbe accorto che stavo facendo una caricatura della sessualità. Ma non ci fu nessuna protesta. Passavo i giorni in biblioteca a studiare il Kama Sutra, ascoltavo le avventure più spinte degli amici."Meno poesia," diceva la voce al telefono. "Sia specifica”. Anaïs si rivolgeva agli amici per trovare spunti, ma più erano condannati ad insistere solo sulla sensualità, più creavano poesia. Racconta la Nin a questo proposito che scrivere pornografia era diventata una strada verso la santità invece che verso la dissolutezza.

Un giorno Anaïs scrisse al collezionista:  "Caro collezionista, noi la odiamo. II sesso perde ogni potere quando diventa esplicito, meccanico, ripetuto, quando diventa un'ossessione meccanicistica. Diventa una noia. Lei ci ha insegnato più di chiunque altro quanto sia sbagliato non mescolarlo all'emozione, all'appetito, al desiderio, alla lussuria, al caso, ai capricci, ai legami personali, a relazioni più profonde che ne cambiano il colore, il sapore, i ritmi, l'intensità."Lei non sa cosa si perde con il suo esame al microscopio dell'attività sessuale, con l'esclusione degli aspetti che sono il carburante che la infiamma. Componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive. Questo è quel che conferisce al sesso la sua struttura sorprendente, le sue trasformazioni sottili, i suoi elementi afrodisiaci. Lei sta rimpicciolendo il mondo delle sue sensazioni. Lo sta facendo appassire, morir di fame, ne sta prosciugando il sangue."Se lei nutrisse la sua vita sessuale con tutte le emozioni e le avventure che l'amore inietta nella sessualità, sarebbe l'uomo più potente del mondo. La fonte del potere sessuale è la curiosità, la passione. Lei sta lì a guardare questa fiammella morire d'asfissia. Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d'animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino."


 
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Post N° 355

Post n°355 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

Vergognoso ma vero.

Anche  a camere chiuse !!!

Questa volta Berlusconi ha serrato le fila della maggioranza a in poco più di 3 ore il Senato ha definitivamente approvato la legge sulla inappellabilità che era stata rinviata alle Camere dal capo dello Stato. 159 voti a favore, 55 contrari e un astenuto.

La legge calza a pennello con il «processino» (parole testuali del premier) Sme in corso a Milano (non per nulla l’ha scritta Pecorella: l’avvocato di Berlusconi). Il provvedimento era stato già stato «ritoccato» (in realtà molto poco) dalla Camera lo scorso 1 febbraio dopo pesantissimi i rilievi del Quirinale: palesi incostituzionalità, insostenibile aggravio della giustizia penale, violazione del principio della ragionevole durata del processo, norma in contraddizione fra loro.

Il prolungamento di due settimane della legislatura era stato pensato proprio per approvare in via definitiva questa legge. Ma alla votazione di venerdì scorso (le Camere sono state sciolte sabato) era mancato il numero legale in aula per ben 7 volte.


 
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Post N° 354

Post n°354 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

Avevo scritto,copiando come un amanuense in mistica concentrazione un pezzo di Proust ,sul dolore,su coloro che saccheggiano le nostre vite e producono macerie e sul fatto che costoro sono da apprezzare più di chi ci regala felicità ,perché ci pongono di fronte alla nostra vera natura ,facendoci un regalo di consapevolezza…lo volevo scrivere per un’amica rimuginante...

alla fine del certosino lavorio di tic tac sulla tastiera ho spazzolato via tutto.

 Troppo triste ,non va bene .

Proust archiviato.

 Ho messo i CCCP a palla ed ancora son qui che canticchio…Amandoti" (sedicente cover)
(Ferretti, Zamboni) 

amarti m'affatica mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto

amarti m'affatica mi dà malinconia
che vuoi farci è la vita
è la vita
la mia

amami ancora, fallo dolcemente
un anno un mese un'ora
perdutamente

amarti mi consola le notti bianche
qualcosa che riempie vecchie storir fumanti

amarti mi consola mi dà allegria
che vuoi farci è la vita
è la vita
la mia

amami ancora, fallo dolcemente
un anno un mese un'ora
perdutamente
amami ancora, fallo dolcemente
solo per un'ora

perdutamente

(cccp)


 
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Post N° 353

Post n°353 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

Il MIUR riduce drasticamente il budget per le spese di funzionamento delle scuole italiane.

(però rimpingua quelle private e confessionali e assume insegnanti di RC...)


Per i non addetti ai lavori occorre ricordare che i budget distribuiti alle scuole e drasticamente ridotti riguardano le spese di funzionamento e le supplenze. Le prime sono le spese che le scuole sostengono, per esempio, per l'acquisto del materiale didattico e di consumo; per le seconde si tratta dei fondi necessari per la sostituzione di insegnanti, bidelli, impiegati assenti.
I Direttori Regionali, in conseguenza della riduzione, hanno diramato alle scuole le nuove disposizioni che tengono conto della riduzione dei fondi.
La situazione sarà difficile in tutta Italia; in Lombardia si sa, grazie alle notizie diffuse dalla FLC-CGIL, che la situazione sarà grave: è disposta una riduzione generalizzata del 40%, che incide su budget già ridotti in maniera differenziata lo scorso anno.
Solo qualche esempio: nella scuola dell'infanzia lombarda il finanziamento previsto nel 2005 era di 122 euro per sezione e 6 per alunno.
Oggi è di 73 per sezione e 3,6 per alunno: il taglio è del 40%. E' necessario però ricordare che, rispetto al 2004, il taglio è di più del 48%.
Ma questa, purtroppo, non è nemmeno la situazione peggiore: Gli ITSOS, i più maltrattati, si vedono ridotto il finanziamento del 54% per alunno rispetto al 2004.
La riduzione per le spese da sostenere per nominare supplenti oscilla in Lombardia tra un meno 35% (meno 38 rispetto al 2004) nella scuola dell'infanzia ed elementare ed un meno 47% (meno 48 rispetto al 2004) per la scuola superiore.

Questa, in sintesi, la situazione in Lombardia. Nelle altre Regioni le percentuali di taglio non potranno essere molto diverse.
Il significato di questi tagli è evidente: un peggioramento delle condizioni generali di lavoro nella scuola e probabilmente una richiesta di denaro alle famiglie.
Insegnanti e bidelli assenti non verranno più sostituiti o verranno sostituiti molto meno che in passato, con conseguente aggravio di lavoro per il personale e ripercussioni negative per gli alunni: per esempio, un bidello sarà costretto a fare il lavoro di due; le classi, in assenza del titolare, saranno divise.
Inoltre se le scuole non avranno i soldi per comprare materiale necessario per il suo funzionamento (carta per le fotocopie, cartoncino, gesso, tanto per fare esempi banali) potranno scegliere tra non utilizzare più questi lussuosi articoli o chiedere alle famiglie i soldi per poterli acquistare.
..
...e stasera ....... ad una riunione di staff di un circolo didattico...(circa 1000 ragazzi ,non moltissimi ma nemmeno così pochi ),la segretaria amministrativa ci ha consegnato il seguente prospettino :

 "Soldini",PER IL FUNZIONAMENTO DIDATTICO E AMMINISTRATIVO (cancelleria ,spese di segreteria..scottex ed affini per intenderci...)

Anno scolastico 2002-       10329,00

Anno scolastico 2003-         8263,00

Anno scolastico 2004-         6611,oo

Anno scolastico 2005-         6928,00

Anno scolastico 2006-         3302,80

Con buona pace della scuola dell'eccellenza di cui è andata cianciando la ministra Moratti.


 
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Post N° 352

Post n°352 pubblicato il 12 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

13 Febbraio

Buon compleanno !

Inanellate geometrie d’euforbie

segnano

con ebrezza debordante

lunghe,inutili giornate,

contraddistinte da assenza,

tento di aggrapparmi

a eternità di desiderio (infinito?)

ma l’oleosa scivolosità del quotidiano

(mi è impossibile l’attracco)

mi precipita impietosamente al suolo

nella cristallina,

essenza

di un sentimento

grave ,importante ,totale.

Follia da bellezza pura,

emozioni senza tempo

la perfezione (è così completa),

non lascia spazi al pensiero,

al dolore(genera soltanto estasi).

TURBAMENTO IMMEDIATAMENTE METAMORFOSATO

IN GIOIA
NEL SAPERTI ESISTERE.

A.


 
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Post N° 351

Post n°351 pubblicato il 12 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

Darwin Day 2006


"Nella sua arroganza l'uomo attribuisce la propria origine a un piano divino; io credo più umile e verosimile vederci creati dagli animali."

Charles Robert Darwin,

 naturalista inglese (1809-1882).


A livello internazionale già da anni il 12 febbraio viene celebrato il Darwin Day, data di nascita di Charles Darwin, famoso naturalista inglese, padre della teoria sull’origine della specie basata sulla selezione naturale.

Due anni fa la manifestazione è arrivata anche in Italia grazie alle Librerie Feltrinelli che, in collaborazione con l’UAAR (Unione Atei e Agnostici), hanno organizzato in tutta Italia diversi incontri con scienziati, docenti e giornalisti scientifici.Sono molte le iniziative,gli incontri ,gli spettacoli in tutte le città

http://www.darwinday.org/


 
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Post N° 350

Post n°350 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da ossimora
 
Tag: Utility
Foto di ossimora

Mortadella trionferà! Come grido di vittoria sarà meno impettito o guerresco di altri e però suona assai convincente nel momento in cui il Paese ha bisogno di ritrovare pace e fiducia, anche sorridendo. E Romano Prodi, trovata geniale (alla Totti), rovesciando un soprannome in un simbolo politico, in una bandiera di popolo, ha già vinto una prima battaglia. La mortadella richiama subito Bologna. «Anche nel più sperduto supermercato del West viene presentata sotto il nome di “Bologna”, benché prodotta negli Usa», osserva il suo maggior esegeta, il sociologo rurale, petroniano ovviamente, Corrado Barberis nel proprio impareggiabile «Atlante dei Salumi» (Agra-Rai Eri).

Dunque, un prodotto di fama planetaria. Riferito ad una città che suona fiducia nel progresso, riformismo laborioso e tenace, buon vivere. Quindi affettuosamente rassicurante.

La mortadella si sposa bene con un vino rosso vivace e però ai raffinati piace pure con lo champagne. È antipasto e anche pasto, con un pane bianco di quelli caserecci, merenda e picnic. Perciò interclassista e trasversale. Si può mangiare a tocchetti e a fette, con quell’altra delizia emiliana del parmigiano-reggiano. È forse antica quanto il maiale (di cui, come ben si sa, non si butta niente, e di questi tempi non è poco), almeno nelle sue versioni primordiali, e tuttavia è modernamente tipica come tutto lo slow food. L’amava alla follia Gioachino Rossini, bolognese di gusti alimentari anche quando si stanziò a Parigi, il quale ne regalava appena poteva agli amici più cari: c’è autore più post-moderno di lui? Più internazionale? Più completo (dal buffo al tragico passando per il giocoso)?
Della mortadella non si sa con certezza l’etimologia: forse viene dal mortaio, lo strumento nel quale anticamente la carne di maiale era pestata. Oppure dal mirto, l’essenza con la quale veniva condita, in antico, questa “pistà” o “pista” di suino. Il mortaio suscita immagini combattenti, il martello che trita. Il mirto evoca profumi mediterranei. Ed è pure un eccellente digestivo. Che, per mandar giù questa Italia, prima di provare a cambiarla come un guanto, serve. Eccome se serve.

Internazionale, si diceva. La prima notizia storica sulla carne di suino (70 per cento di magro, 30 per cento di grasso), cotta per farne mortadella, l’ha ricavata un altro bolognese, Giancarlo Roversi, dal libro del francese Veyard, pubblicato a Londra nel 1701. In effetti il disciplinare di questo autentico capolavoro della gastronomia bolognese veniva già emergendo nella seconda metà del ‘600. Il «Bando e provvisione sopra la fabbrica delle mortadelle e salumi» emanato dal cardinal Farnese, legato a Bologna, reca la data del 1661: esso cominciò col vietare tassativamente ogni aggiunta di carne di manzo (semmai ci si metteva dell’asino) che ne minacciasse la «isquisita perfettione». Più tardi, nel 1720, un altro porporato, il romano (attenzione, romano) Origo, fu decisivo per la qualità, presente e futura, del prodotto. Spiega sempre l’informatissimo Barberis che, nella «Dichiarazione del Bando delle mortadelle», Sua Eminenza stabilì che i «lardaroli», cioè i salumieri, dovessero lavorarla in città perché soltanto lì si potevano operare, all’epoca, i dovuti controlli, che le mortadelle dovessero essere fatte unicamente con carni «elettissime», che per questo il loro prezzo doveva poi essere libero e non calmierato, che, infine, esse dovevano essere tenute separate dagli altri salumi e «contrassegnate con un sigillo di cera di Spagna dell’Arte dei Salaroli». Nientemeno.

Insomma, perché un prodotto così italiano e così internazionale, così popolare e così accurato, non dovrebbe alla fine trionfare ridandoci una concreta fiducia nel futuro dopo tante improvvisate capriole, dopo tante chiacchiere furbesche e vittimiste, dopo tanti guasti di ogni genere, oltre ai lifting, ai trapianti di capelli, alle bandane, ai tacchi e sopratacchi e ad altre scemenze? 

IL PROGRAMMA DELL’UNIONE:

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=47374


 
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Post N° 349

Post n°349 pubblicato il 11 Febbraio 2006 da ossimora
Foto di ossimora

Napoleone

...

beh...!


 
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Post N° 348

Post n°348 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da ossimora
 
Tag: inserti
Foto di ossimora

  • Una parte di questa cosa l'avevo già scritta ...questo è il discorso un pò più articolato .lo riscrivo ,spero possa essere di stimolo e di riflessione a tutti coloro che lo leggeranno e spero anche che chi parla di "unilateralità",riferendosi al mio blog e quindi a me perlomeno tenti ...

Diceva Gramsci nel 1917:
“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia. L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.

 È la fatalità;

è ciò su cui non si può contare;

è ciò che sconvolge i programmi,

 che rovescia i piani meglio costruiti;

è la materia bruta che strozza l'intelligenza.

Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva; e la massa ignora, perché non se ne preoccupa: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

 
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Post N° 345

Post n°345 pubblicato il 09 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

DONNE

Nadine Gordimer

"...chi parte è sempre lo stesso che ritorna? Alcuni mutamenti della comprensione reciproca possono avvenire soltanto quando si è soli, lontani da ciò che è contenuto nella forma delineata da un altro. E questi mutamenti non possono essere condivisi, si è sempre soli con essi. Le immagini sono cartoline inviate da paesi che esistono soltanto nella personalità del soggetto, e l'altro non li visiterà mai".
      (da Nessuno al mio fianco, N. Gordimer)

 

"Non siate troppo sicuri di sapere il seguito...".
Ad attendervi lo straniero che dimora in ognuno di noi

http://xoomer.virgilio.it/sucadedd/letteratura/N_gordimer.htm

Nadine Gordimer, nata a Springs, una cittadina vicino a Johannesburg in Sudafrica, figlia di un ebreo russo e di una ebrea inglese, ha dedicato la propria vita tanto alla letteratura quanto alla lotta contro l'apartheid. Con la sua opera, spesso bandita in patria, e con un'ininterrotta attività culturale, sociale e politica, ha rappresentato una vigile presenza critica all'interno del suo sofferente paese. Oltre a numerosissimi premi, tra cui il Booker Prize, è stata insignita nel 1991 del premio Nobel per la letteratura, e ricopre la carica di Goodwill Ambassador of the United Nations.

http://www.cafeletterario.it/interviste/gordimer_n.html

L’ultimo libro :L’aggancio

L'incontro casuale in un garage di Johannesburg tra una ricca ragazza bianca e un giovane arabo, colto ma povero, mette in moto una serie di eventi inimmaginabili. Lui, Abdu, si chiama in verità Ibrahim ibn Musa, è immigrato illegalmente in Sudafrica da un misero paese africano con una laurea in economia ed è costretto a fare il meccanico. La ragazza è Julie Summers, insofferente al proprio ambiente privilegiato ma culturalmente ristretto. La relazione tra i due all'inizio è sostenuta da una forte attrazione sessuale, quasi l'unico linguaggio comune tra mondi assolutamente diversi. Ma quando le autorità obbligano Ibrahim a tornare nel suo paese, Julie sorprende la famiglia, gli amici e soprattutto se stessa decidendo di seguirlo"

Mandela era appena uscito dal carcere e già la gente iniziava a chiedersi che cosa gli autori d'opposizione come Nadine Gordimer avrebbero trovato da scrivere sul mondo del post-apartheid. Con il suo tredicesimo romanzo il Premio Nobel ha dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, che nel "nuovo" Sud Africa non mancano bersagli al suo sguardo aspramente ironico".
Maya Jaggi, "The Guardian"

"... la violenta contrapposizione fra 'chi ha' e 'chi non possiede nulla' fanno del racconto uno strano esempio di romanzo sociale... Non sempre equilibrato fra tema sentimentale e contrappunto ideologico; eppure vitale, coinvolgente fino all'estremo."
Dario Fertilio, "Corriere della Sera"

Si intrecciano in quello che diventerà un grande, difficile amore, due vite molto diverse, programmate dalla logica dei destini per restare lontane. E' l'Aggancio, il nuovo romanzo di Nadine Gordimer, la scrittrice sudafricana, Premio Nobel, che dopo tante battaglie letterarie (e non solo) per la liberazione del suo paese dalla vergogna dell'Apartheid si rivolge questa volta al problema della fine del secolo: le migrazioni grandi e piccole dei paesi poveri verso il miraggio del mondo ricco".
Irene Bignardi, "la Repubblica"


 
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Post N° 344

Post n°344 pubblicato il 08 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

 In sti giorni mi sono rivolta due volte a “Numeri verdi”;il primo dell’Alitalia,il secondo delle Poste …bene,anzi male ,in tutti e due i casi mi hanno dato delle informazioni “bufala”.L’operatrice mi ha consigliato di accertarmi direttamente prima del volo dell’eventuale soppressione…”sa mi ha detto ci hanno comunicato che nevica”,a niente è valso il mio ribadire che mi riferivo a Roma-Fiumicino…lei ha insistito.Ieri un problema di Posta pay…ed anche in questo caso informazioni prontamente contraddette stamattina in ufficio…mi chiedo:”Perchè esistono (immagino pagate)persone che danno informazioni che non servono ad una CIPPA!?”

 
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Post N° 343

Post n°343 pubblicato il 08 Febbraio 2006 da ossimora
Foto di ossimora

                                                      

     ...OPS...

FACCIAMOLO

SPARIRE


 
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Post N° 341

Post n°341 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

In ogni frammento di un storia

si trova la forma dell'intera storia (...)

Le storie mettono in moto la vita interiore.

C.Pincola Estès

 (Donne che corrono coi lupi)

http://www.albumdiadele.it/cammino/pinkola.htm


 
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Post N° 340

Post n°340 pubblicato il 07 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

Gemme di aneliti

aliti di desiderio

Attraverso

chilometriche vicinanze.

 Profumo di spesse lenzuola di lino:croccanti.

Onda.

Leggerezza epidermica

 mi avvolge

col suo spessore

fragile.

A.


 
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Post N° 339

Post n°339 pubblicato il 06 Febbraio 2006 da ossimora
 
Foto di ossimora

500 corrispondenti stranieri rispondono a

Berlusconi

 ( tessera P2 1816,
codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625,)

che li aveva denigrati: non puoi giudicarci. Non spetta al presidente del Consiglio di un Paese democratico «esprimere giudizi sull'operato dei corrispondenti esteri»;

È la replica dell'Associazione della Stampa Estera alle critiche espresse dal premier Berlusconi qualche giorno fa in tv. «Berlusconi - sottolinea in una nota Antonio Pelayo, presidente dell'associazione che rappresenta circa 500 testate - ha espresso in una recente apparizione televisiva degli apprezzamenti negativi sulla qualità dei corrispondenti esteri che esercitano la loro professione in Italia». L'associazione «non ritiene che faccia parte del ruolo del presidente del Consiglio di un paese democratico esprimere giudizi sull'operato dei corrispondenti esteri. Se ci fosse qualcosa da recriminare, ciò venga fatto per vie legali».

..certo dovrebbero sapere che di vie legali il premier 

(tessera  P2 1816,
codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625),
 

conosce solo quelle del farsi le leggi ad personam  per neutralizzare le sue porcherie... lui ed il suo stuolo di legulei , al massimo i magistrati  sanno   insultarli o andare da loro a raccontare gossip e barzellette...

L'associazione, si legge ancora nella nota, «è composta da soci di tutte le nazioni che si sono guadagnati in anni la stima e il rispetto della classe politica italiana di ogni schieramento nonché della società civile». «Le due testate alle quali il presidente del Consiglio si è riferito (Le Monde e l’Economist) godono universalmente di un grande prestigio e i loro corrispondenti il Italia sono dei professionisti di primissima qualità», conclude Pelayo.

Era il 3 febbraio quando dagli studi di La7, il cavaliere si era lanciato, tra un colpo alla magistratura e uno all’opposizione, anche all’arrembaggio dei giornalisti esteri che scrivono le loro corrispondenze qui dall’Italia. Nel suo intervento lamentava la qualità del lavoro dei corrispondenti esteri e il loro modo di raccontare la politica del suo governo di fronte alle critiche ricevute, soprattutto in campo economico.

Il premier non esitò a sferrare il suo attacco: «sono collegati ai giornalisti italiani che se li coccolano... anche i quotidiani internazionali hanno qui i loro giornalisti, che non sono i migliori, diciamolo chiaro»

(proporrà il Pulitzer a Belpietro  Fede e  Ferrara ???? )

E aggiunse: «Se io fossi il direttore di Le Monde chi manderei in Italia volendo denigrare e avendo una posizione preconcetta...». Il giornale francese, dunque, ma anche l’Economist, concluse il premier, che «è una causa persa...».

Parola di Silvio -Custer -Berlusconi

tessera P2 1816,
codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625,)


 
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Post N° 338

Post n°338 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da ossimora
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Malta

 
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Post N° 337

Post n°337 pubblicato il 05 Febbraio 2006 da ossimora
 
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Sono uscita un 'oretta ;una tramontanina gelida e sibilante assale le orecchie ...meglio molto meglio acciambellarsi in zona camino.

Sono rimasta delusa dal fatto che oggi con Repubblica non è uscito l'inserto della domenica "Metropoli";il giornale dell'Italia multietnica;è un bel supplemento- ,pieno di notizie sulle/per le  comunità straniere che vivono in Italia ; di tipo logistico,informazioni sulle banche ,sul lavoro,sui diritti di cittadinanza,sulle coppie multirazziali che aumentano continuamente ,sulla scuola . Poi notizie sulle tradizioni,il gioco.la festa degli altri.L'ho trovato interessante ed ho notato che oltre alle cose che già si trovano nei libri sull'intercultura,in questo caso,proprio la peculiarità del settimanale, consente di aprire degli spazi con le lettere e  i contributi diretti delle varie comunità.E' molto interessante anche perchè ci sono un sacco di dati sulle imprese avviate da stranieri,sui tornei di calcio,i corsi di batik e di tant'altro,le feste,i centri culturali.Nel primo numero  c'è stato un viaggio nelle  superstizioni,poi i giochi dei bambini,dall'Ucraina  fino all'Africa nera ...e le lezioni d'italiano,le notizie sulla casa. Traspare  l'evidente interesse monetizzabile...diciamo...che suscitano le comunità straniere produttive ed è ben acclarato  dagli sponsor del giornale ,numerosi e prevedibili peraltro:banche ,assicurazioni,telefonia,ikea.E' piacevole scoprire e partecipare a questa rivoluzione silenziosa,sconosciuta perlopiù e sopratutto venire a conoscenza di cose belle ,di reale mescolamento,forse nella televisione strillata e nel giornalismo  da ANSA un pò tutto omologato e tarato sugli scontri, la cronaca nera ,la fabbrica dell'odio,questo manca.

Da Metropoli esce un paese più giovane e flessibile ,di cui non potremmo più fare a meno.


 
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Post N° 336

 

Post N° 335

Post n°335 pubblicato il 04 Febbraio 2006 da ossimora
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"Signori ,

il tempo della vita è breve e se viviamo,

viviamo per calpestare i Re".

V.Majakovskij


 
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