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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Messaggi di Novembre 2006

 

Qualcuno li rimpiange?

Post n°687 pubblicato il 05 Novembre 2006 da ossimora
 
Tag: inserti

immagineLa regressione e il peggioramento
non vanno accettati: magari con
l'indignazione e la rabbia, che,
contrariamente all'apparenza, sono, nel caso specifico, atti profondamente
razionali. Bisogna avere la forza della
critica totale, del rifiuto, della denuncia
disperata e inutile
(Pier Paolo Pasolini, Lettere Luterane
)

***

DOVE E' FINITO L'ARCHITETTO DEL PONTE?
Contromano di Curzo Maltese (da Il Venerdi' n°972 del 03.11.2006)

La destra scialacqua, la sinistra è chiamata a risanare i conti. Il meccanismo dovrebbe essere ormai chiaro. Un lettore mi ha ascoltato raccontare in tv  (la7 nella prima puntata di CrozzaItalia ndG) la storia del ponte sullo Stretto e siccome il programma era satirico mi chiede se avessi scherzato. Niente affatto. Dopo tanti proclami alla nazione, demonizzazioni degli oppositori "nemici del progresso", il bilancio è questo: il governo Berlusconi ha buttato a mare seicento o settecento milioni di euro per non cominciare neppure i lavori. Il conto è rapido. Oltre 150 milioni sono stati sprecati per gli studi preparatori, in laute consulenze gli amici degli amici per studiare fra l'altro il "flusso dei cetacei fra Scilla e Cariddi", "l'impatto psico-socio-antropologico dei lavori sulla popolazione locale". Una montagna di 126 chili di carta che giace negli uffici del ministero. Un altro centinaio di milioni per l'esproprio dei terreni, nel trupudio delle cosche. Ed è da record la penale che lo Stato dovrà pagare all'impresa appaltatrice, l'Impregilo: 388 milioni di euro. Il ponte doveva essere una delle più grandi opere pubbliche d'Europa ed  è invece la truffa del secolo.

Si poteva immaginare che non si sarebbe mai fatto? Si doveva. I mercati ne erano sicuri. Quando l'Impregilo vince l'appalto, il titolo crolla in Borsa di quasi il 6 per cento. Appena il Parlamento decide che non si farà nulla, la quotazione schizza in alto. Nessuno ha mai creduto che il lavoro si sarebbe fatto. Tutte le imprese straniere si erano ritirate dall'asta, dove la vittoria dell'Impregilo era annunciata, fra l'altro, da una telefonata dell'amministratore delegato Savona, intercettata per caso dai magistrati di Monza: "Tranquilli, l'appalto è nostro, me l'ha giurato Dell'Utri".

Il mondo dell'architettura internazionale è impazzito per capire come gli italiani potessero credere al progetto. (forse non sanno che il popolo italiano ha abdicato a lo ben de lo intelletto da un be pò...)

In particolare i giapponesi, massimi esperti, che vantano il ponte più lungo a una campata. l'Akashi Kyokyo, 1960 metri. Volevano farci passare una linea ferroviaria, ma gli ingegneri hanno spiegato che non esistono materiali in grado di reggere una struttura simile: sarebbe crollato tutto. Il ponte sullo Stretto avrebbe dovuto essere lungo quasi tre chilometri e mezzo e con due linee di ferrovia, non una. Chi era l'autore di una simile meraviglia? Renzo Piano, Richard Rogers, Norman Foster? Macchè, un certo William C. Brown, nipote di un più famoso William H. Brown che ha progettato un paio di ponti in Africa ai tempi delle colonie. Un carneade mai nominato da nessuna rivista di architettura del Pianeta. Due architetti italiani, Ugo Rosa e Domenico Cogliandro, hanno lanciato una "caccia a mister Brown" e hanno scritto

l'esilarante diario su Internet.

Pare che sia scomparso qualche mese fa. Nessun architetto serio avrebbe mai messo la firma su quel progetto.

Ma per Marcello Dell'Utri e Pietro Lunardi non era un problema.

immagine

Alberto Burri "Non ama il nero"

 
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Post N° 686

Post n°686 pubblicato il 05 Novembre 2006 da ossimora
 

Nonostante il gradevole miscuglio di colori,lingue e dialetti,impensabili appena una decina di anni fa che danno al tutto un aspetto cosmopolita ,le "fiere",al plurale ,come si chiamano qui dalle mie parti ,regalano ancora pochi  sprazzi di immagini che credevo perdute.immagine(Non molte a dire il vero,in generale la "fuffa" del tutto a 5 euro imperversa.)

Lo zucchero filato, eccitante straordinario  per i bambini ,sopratutto se sono un piccolo gruppetto 

Li vedi che  ridono ,ridono imbrattati ,appiccicosi,incuranti del resto del mondo ,seminascosti dietro le chiome di zucchero che sparano battute a raffica.(pochi i bambini...troppo pochi ) 

Gli imbonitori,che battono piatti su piatti,li fanno rotolare ,li roteano per aria o tagliano con forbici speciali qualsiasi oggetto o materiale ,legno compreso... quelli che sbucciano montagne di patate e carote in forme elicoidali o a cavatappi presentando i travolgenti arnesi come dei ritrovati strabilianti,  niente meno una spugna semimagica che lava i vetri  dentro e fuori come se avessimo  mani e braccia da Tiramolla...alcuni sono bravi,hanno le phisique du role...l'impostazione della voce  e delle gag da  veri teatranti e si catturano continui capannelli di persone fra il perplesso e il rapito.

I tentativi di rendere quasi dei negozi le bancarelle si infrangono spesso sulle scritte che campeggiano nei cartelli:"maglie originali ballantaine","cascemire e seta".

Sempre più tristi mi sembrano purtroppo i banchi dei libri ,ci deve essere qualche casa editrice che lavora proprio per le bancarelle,è una melma di ricette di cucina ,manuali di decoupage ,ricamo ,dietetica,manualistica da due lire.Qualche libro d'arte,perlopiù cataloghi invenduti o collane spaiate ,le tremende edizioni di favole riscritte,semplificate ,abbruttite ,un pò della narrativa iperriciclata .

E'  svanita la possibilità di trovare qualche piccolo gioiello ,qualche edizione strana ,meglio tirare dritti.Manca totalmente la musica, era piacevole gironzolare con il profumino dei croccanti (ormai già pronti e sotto vetro (tutto a norma ...o quasi)e qualche tormentone nell'aria .Nisba ,si vendono solo cd ,nemmeno più tarocchi ma solo nuovi...da incidere ovviamente.

Le caldarroste,visto anche il clima siberiano...insuperabili!

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Post N° 685

Post n°685 pubblicato il 03 Novembre 2006 da ossimora
 
Tag: inserti

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Più penso alla vita umana ,più mi convinco che occorra darle come testimoni  giudici l’Ironia e la Pietà,così come gli Egiziani invocavano sui loro morti la dea Iside e la dea Nefti.

L’Ironia e la Pietà sono due buone consigliere ,l’una sorridendo,ci rende la vita amabile ;l’altra col pianto ,ce la rende sacra.

L’Ironia di cui parlo non è affatto crudele .

Essa non schernisce né l’amore né la bellezza;è dolce e benevola .

Il suo riso calma la collera ,ed è l’Ironia che ci insegna a burlarci dei malvagi e degli sciocchi che potremmo,senza di essa ,avere la debolezza di odiare.

Anatole France

 
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Post N° 684

Post n°684 pubblicato il 02 Novembre 2006 da ossimora
 

Giovinezza di voragine

nel cuore scuro del bosco.

Alteri ciclamini

vigilano

la trasparenza umile

della perfezione.

Vivo

ore fragili e commosse,

riverbero

e promessa di salvezza,

sorriso e beatitudine vocale

tanfo d’anima

precipitata

in atavici sedimenti

impregnati

di profumati desideri

dove è calato

un raggio di luce

di pura intensità.

Una sottile striscia di luna

azzurrata

nutre la visione

Il  nostro essere assieme,

esseri immortali.

A.

   immagine

 

 
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La curia e Cofferati

Post n°683 pubblicato il 01 Novembre 2006 da ossimora
 

 

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«La città usa denaro pubblico per finanziare un festival omosessuale dove si esibiscono pornostar mascherate da artisti. Questa invasione barbarica oltraggia la fede e la ragione dei cittadini».
«Qui si contrabbanda per cultura l'interesse di una lobby. Siamo alla mistificazione. L'ennesima».
«Mettere in scena la masturbazione o piccanti rapporti omosessuali è forse un servizio sociale primario? Verrà mostrato un video con un attore che esplora, attraverso l'autostimolazione, le possibilità del piacere, della soddisfazione erotica. C'è una doppia aggravante: il presunto evento è stato presentato in pompa magna da autorevoli rappresentanti istituzionali che dovrebbero avere a cuore la sensibilità di tutti i bolognesi, e non solo di quelli con problemi di genere. E, ancora più grave, l'iniziativa è realizzata col contributo degli assessorati».
«A Bologna tira aria malsana; alcuni rappresentanti istituzionali sembrano ancora fermi alla concezione dell'"indottrinamento delle masse"».

Commento non firmato su "Bologna Sette", settimanale della diocesi bolognese e inserto domenicale di "Avvenire", a proposito del Festival
"Gender Bender" dedicato alle identità sessuali e sostenuto dagli assessorati alla cultura di Comune, Provincia e Regione, 29 ottobre 2006
********************************************************************

Cofferati come sindaco in toto ,non so,non posso e non voglio giudicarlo perchè non ho informazioni e dati per farlo  con un minimo di "senso della realtà "(...già mi sembra che in giro ci siano abbastanza persone che straparlano e si riempiono di vuoto e della melmaccia massmediologica ).
Detto questo ,riguardo a questa questione del festival Gender/bender;
una manifestazione ,attualmente in corso a Bologna Montagnola  che anche quest’anno presenterà quanto di meglio arti visive e danza, teatro e cinema (ma anche televisione, musica e letteratura) hanno prodotto giocando con maschile e femminile, genere e identità e che ha avuto i giudizi riportati sopra dalla CURIA (UFFFFFFFFFF...mettono becco ovunque escluso le loro porcherie ..che non sono nè poche nè veniali!!!)
vorrei dire...
  • Libertà per tutti dall'omofobia e dalla chiusura verso chi si pone in maniera "non conforme a":è intollerabile sentire trattare dei cittadini come se non avessero diritto a vivere ed esprimersi e ritrovarsi .Ancora c'è chi li considera "contronatura" ,con un espressione che non ha senso nè etico ,nè scientifico/antropologico.
  • Perchè la curia non protestava quando Guazzaloca dava gli stessi finanziamenti???
  •  Ed in ultimo  vorrei riportare le parole di Cofferati che non è stato certo lì a lavorare di cesello e ha stroncato la stroncatura: «Penso che la libera espressione nell´arte e nella cultura rappresenti una delle grandi conquiste dell´uomo nell´etica moderna e sia la ricchezza del vivere civile in uno stato laico. Solo la censura, il pregiudizio e l´intolleranza rischiano di riportarci al tempo dei barbari».

Liberi tutti

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