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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Messaggi di Agosto 2007

 

Strumenti da scrittura

Post n°935 pubblicato il 13 Agosto 2007 da ossimora
 

Da grafomane quale fui e sono ho un bel tot di strumentazioni adatte all’uopo ,matite ,matite acquerellate,pennarelli di tutte le punte possibili ,tante penne soprattutto a punta sottile ma un po’ di tutti i tipi,anche quelle con la pubblicità dei mobilifici…

 Oggi agostanamente infervorata nel rimetterne a posto ho riprovato le mie stilografiche  che hanno avuto bisogno di un lavaggio per riprendere vita;le ho provate ,testate ,suddivise e rimesse in ordine (si fa per dire) nel “mio” ordine .

Presa quindi da questo vento di delizie ho trovato…queste.

Lo so che non è Natale e non è il mio compleanno  che a ferragosto usa il cocomero e non il regalo ma …non mi dispiacerebbe proprio,belle e costose.!!!

http://www.montblancitalia.it/50.php

La montblanc dedicata a Kafka

*******

Quando Gregor Samsa si svegliò una mattina da sogni inquieti  si trovò trasformato nel suo letto in un immenso insetto.
Franz Kafka, Metamorfosi

Als Gregor Samsa eines Morgens aus unruhigen Träumen erwachte, fand er sich in seinem Bett zu einem ungeheueren Ungeziefer verwandelt.
Die Verwandlung

 
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Il discount e l’elicottero

Post n°934 pubblicato il 12 Agosto 2007 da ossimora
 

 ****

Eccola lì, in fila al discount mentre fruga nella borsetta cercando gli spiccioli per pagare una sporta di arance e limoni. Con lei solo un paio di uomini di scorta, visto che si tratta di Angela Merkel, signora Cancelliere in carica. Giriamo pagina ed ecco un’altra foto.

Un possente elicottero, che immaginiamo si muova al ritmo della Cavalcata delle Valchirie, e il suo proprietario che lo usa per i suoi trasferimenti agostani: Silvio Berlusconi. Ci prende il solito scatto di invidia. Ma perché loro sì e noi no? Perché il capo del governo tedesco va in giro come una persona (quasi) normale, fa la spesa e la fila, va in vacanza in pedule in Val Fiscalina, e a noi tocca invece un riccastro ritoccato ed elitrasportato? Altra pagina, altra foto: Romano Prodi insalsicciato nella sua tenuta da ciclista, con il sorriso sudato e beato di chi è reduce di una pedalata in collina. Accidenti, è vero: è Prodi il capo del governo italiano, mica Berlusconi. L’invidia svanisce, subentra il sollievo. Solo per questo bisognerebbe ringraziarlo e sostenerlo, Romano Prodi. 

Scritto da : Gianni MarsillI

Adottato da me

 
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Slow

Post n°933 pubblicato il 11 Agosto 2007 da ossimora
 

****

Mi dispiace per coloro che possono /vogliono/devono fare le loro vacanze in questa  striminzita ,eterodiretta,settimanella di ferragosto, per di più quest’ anno è pure brutto tempo un po’ dappertutto e si assommerà quindi alla bolgia invereconda di tutti i luoghi di villeggiatura(spiagge/monti/città d’arte/laghi/fiumi )  (quando sembra che tutti,bontà loro  ti facciano un piacere anche a servirti un bicchier d’acqua costosissimo )pure la scoglionatura del tempo che non aiuta certo.

E’ bellissimo,per me, in queste giornate andare a dormire alle ore più strane ,mangiare e ciondolare per casa fra un libro,una giaratina in internet,della buona musica ,un bel baloon di vino buono ,l'atmosfera iperrilassata ,uscire e trovare un silenzio irreale ,parcheggio  comodo ovunque e godersi tutto in un ritmo lento e armonioso.

 
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Modello nord est

Post n°932 pubblicato il 11 Agosto 2007 da ossimora
 

MODELLO NORDEST - (e basta con la storia che sono tutti uguali!!!)

Da Gentilini in poi

Il ragazzino di Treviso che anni fa, uscito da scuola, era incappato davanti all'edicola dove campeggiavano le dichiarazioni del sindaco leghista della sua città, è diventato grande.
Quella volta era rimasto stupito dalla dissonanza fra le parole della maestra che nell'ora di educazione civica gli aveva spiegato il ruolo del sindaco - primo cittadino, punto di riferimento, eccetera - e quelle del suo, di sindaco - i nerboruti negri andrebbero usati per rinforzare gli argini del Piave, vestiti da leprotti per allenarsi a caccia, eccetera.
 Oggi, quasi maggiorenne, al ragazzino di allora quelle parole non fanno più né caldo né freddo.
Quel giorno, a casa, i suoi genitori smentirono la maestra, sostenendo che il loro sindaco aveva ragione, che quella gente lì veniva solo per rubare, spacciare, delinquere.
 E lui non ha potuto far altro che constatare che negli anni - colpa dei comunisti, come sostiene da sempre il suo sindaco - la situazione è peggiorata.
Sempre più ladri, sempre più spacciatori, sempre più delinquenti a infestare la sua città.
Così, sono diventate ordinarie, per lui, per tutti, da queste parti, nel profondo Veneto, le esternazioni di Giancarlo Gentilini. «Lui parla sinceramente, con un linguaggio concreto che tutti capiscono», lo difende il sindaco Gobbo.
Per «il sceriffo di Treviso», come egli stesso sgangheratamente si definisce, hanno inventato la carica di prosindaco. I trevigiani non potevano più fare a meno di lui dopo il secondo mandato e lui è ancora lì.
A parlare il suo linguaggio concreto, capito da tutti. «Bisogna iniziare la pulizia etnica contro i culattoni», eccole le parole limpide, chiare, pronunciate ieri, condivise da tutti quei concittadini che lo votano da anni con percentuali bulgare.
 Questo, signori, è il Veneto di oggi. E lo è da almeno una quindicina d'anni, ormai. Quel linguaggio concreto, capito da tutti, è nei discorsi di ogni giorno, nelle conversazioni in piazza e nei salotti.
E al municipio, soprattutto.
Qualunque cosa capiti da queste parti, sono stati loro, gli slavi (o albanesi, o marocchini, o zingari, a seconda delle antipatie personali).
Quelli come Gentilini hanno fatto un'operazione semplice, hanno istituzionalizzato quel linguaggio.
Ciò che dovrebbe essere solo beceraggine e ignoranza, qui è diventato istituzione. Ciò che un sindaco democristiano mai avrebbe pronunciato fino agli anni novanta senza per questo provare una vergogna profonda, oggi è slogan politico, infarcisce i discorsi ufficiali, strappa consensi, incamera voti, riscuote applausi.
Questo è il vero lavoro che ha fatto la Lega, altro che.
 Ha saputo dire noi siamo come voi.
Meglio, noi siamo voi.
Hanno istituzionalizzato l'ignoranza, l'arroganza.
 Sì, viste da fuori, da lontano, le esternazioni gentilinesche fanno ridere.
Sembrano puro cabaret da quattro soldi. Sembrano essere solo la labile superficie di un vuoto evidente.
Innocuo.
Macché.
Viste da dentro è l'opposto.
Quel linguaggio concreto, capito da tutti, è il pieno di questo Veneto.
Sono ciò su cui si basa il potere politico di questa regione dove la sinistra sa che non vincerà mai.
Perché qui bisognerebbe davvero ripartire da zero e con uno slancio lungo qualche decennio, come minimo. Perché quel potere è ormai penetrato nel profondo, come i veleni di Porto Marghera.
Ha fatto scuola.
Prendete Luca Zaia, il vice di Galan, governatore da quasi tre lustri di questa regione. È stato vice di Gentilini a Treviso, ha imparato e ha anche superato il maestro. Oggi, lui è uno che pescato a 200 all'ora, patente ritirata e tutto il resto, replica dicendo che i limiti di velocità sono ridicoli, che lui è stato beccato mentre era al lavoro, chiamato di corsa per una riunione, che questo problema ce l'hanno ogni giorno migliaia di veneti.
 Insomma, che per far schèi non si guarda in faccia nessuno, tanto meno i limiti di velocità e la sicurezza propria o quella altrui. In altri paesi, diversi dall'Italia, un suo omologo si sarebbe subito dimesso, abbassando lo sguardo per la vergogna.
Qui nel profondo Veneto no, le regole sono solo un ostacolo al potere e alla potenza. Ieri ne ha tirata fuori un'altra, il vice governatore.
Dato che il più grave problema pare essere da queste parti quello dei vu cumprà che fanno chilometri lungo le spiagge del litorale, ecco l'ideona.
Trasformare i bagnini di Jesolo in poliziotti. Dare a chi tira su gli ombrelloni e sposta le sdraio poteri che nemmeno nei telefilm di Bay Watch avresti mai pensato di vedere.
Del resto, uno dei cavalli di battaglia di Zaia è miss Italia.
Uno dei suoi maggiori obiettivi politici - fortunatamente fallito - era di portare la finale del concorso di Salsomaggiore a Jesolo.
Un progetto culturale, hanno pure avuto il coraggio di dire. Forse, chissà, avrà pensato a Pamela Anderson, quando gli è venuta l'idea dei bagnini.
Questa è la classe politica al potere in Veneto.
Con un ultimo arrivo di cui tutti sentivamo la mancanza, Flavio Tosi, sindaco di Verona.
Non poi così nuovo, Tosi che, nonostante la giovane età, è nato nel 1969, ha ricoperto - da programmatore elettronico qual è - la carica di assessore regionale alla Sanità.
 Lo senti parlare e quel che vale per Gentilini qui, se possibile, si impreziosisce.
 Il vuoto assoluto che è il pieno di questa regione qui tocca l'apoteosi.
È quello che ha tolto i ritratti di Napolitano dai suoi uffici perché «non mi riconosco in lui».
Quello che a capo dell'Istituto per la Resistenza di Verona aveva messo un leader skinhead che si era beccato tre mesi di carcere per istigazione all'odio razziale.
 È questo il pieno apparentemente vuoto che governa da anni il Veneto.
 Come farvi fronte, dal punto di vista politico (quello etico, ahimé, è andato a farsi benedire da troppo tempo, ormai) è difficile dire.
 Nessuno sembra saperlo, tanto meno quelli del partito democratico del nordest di Cacciari, da sempre vagamente sedotti dalle istanze della Lega. E son queste, sì, le istanze della Lega, un linguaggio concreto che tutti.

(Roberto Ferrucci, da Il Manifesto di ieri)

 
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10 agosto 2 (reposted)

Post n°931 pubblicato il 10 Agosto 2007 da ossimora
 

 "e cosi uscimmo a riveder le stelle..." 

Già... la notte delle stelle cadenti (che poi sembra non sia quasi mai corrispondente al 10 di Agosto ..slittano slittano,le stelle, si sa ,da buone prime donne si fanno attendere !)ma la leggenda cristiana vuole che le Perseidi rappresentino le lacrime di S.Lorenzo quindi...

Questa data ,come molte altre ha assunto nel tempo un significato di festa e festeggiamento ;i calici di stelle per gli amanti del buon vino ,i fuochi in spiaggia,i concerti.Tutto normale ,in pieno Agosto,col trend vacanziero che imperversa ,si coglie ogni occasione per folleggiare un pò.(on line c'è anche il sito per regalare una cyberstellina ...)

La data   mi porta a ricordare almeno un paio di notti di san Lorenzo

(anche il film dei fratelli Taviani mi viene in mente a pensarci...forse con Kaos, uno dei più belli) .

Ad Isola di capo Rizzuto ,Calabria Jonica ,in compagnia di un nuovo amico siciliano,una spiaggia rosso scuro,dove sembrava che il cielo si potesse toccare .Mai più mi è ricapitato di vedere scie luminose di quella portata ,comparivano velocissime ,anche tre o quattro assieme ,scatenando il nostro entusiasmo ed una tensione forte;attraversavano sezioni di cielo vastissime ,sembravano veri fuochi ,saettanti e imprendibili anche allo sguardo.Una   notte  rutilante, avvolti dalla sabbia e dal cielo.

L'altro ricordo è più recente .Sul giardino -aia  della cascina di una amica fra i colli dell'Appennino ,spente le citronelle,abbandonato il portico e piazzatici in un paio di plaid...buon cibo ,parecchio buon vino ,tanta allegria,poche stelle...centellinate ,quasi contese fra di noi:"...l'ho vista ...l'ho vista...io", giocare coi desideri e ...la mia camicia lasciata incautamente incustodita ,completamente distrutta da morsi giocosi dei due cagnoli della casa.


 

 
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10 Agosto 1

Post n°930 pubblicato il 10 Agosto 2007 da ossimora
 

Saper leggere.

E’ una delle quattro fondamentali abilità che tanti e tanti libri di didattica hanno propinato per anni ai docenti e sulle quali si batte e si ribatte nella scuola primaria, per evitare che le nuove generazioni, quando leggono, non abbiano a che fare con una serie articolata di suoni…ma disarticolata di concetti!
Ma non sempre questa meritoria occupazione della scuola dà buoni risultati e così si assiste a parecchi guai, di cui può essere un esempio l’aneddoto seguente.
Dunque Giovanni Pascoli è una colonna della poesia italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Ma al di là di questo, Giovannino è legato per tutti noi al ricordo delle prime poesie imparate alla scuola elementare, quelle che raccontano della triste e improvvisa morte del padre, ucciso da ignoti mentre ritornava a casa in un assolato giorno di agosto (10). Ucciso perché? Da chi? Domande che sono rimaste senza risposta per gli studiosi, ma alle quali invece qualcuno prova a offrire spiegazioni. E chi può essere questo qualcuno se non un volenteroso alunno interrogato da un altrettanto volenteroso insegnante? 
Ad un certo punto, infatti, trionfante il ragazzo esclama: “Il padre di Pascoli morì perché fumava troppe sigarette.” Dinanzi a tale convinta e apodittica affermazione, pronunciata con la massima sicumera, il professore dapprima resta basito; poi chiede spiegazioni. Ma chi te l’ha detto? Ma dove l’hai letto?
Sul libro, prof, non ci crede? Sul libro c’era scritto proprio così. Così come? Sul libro c’era scritta la seguente frase: “Il padre di Pascoli morì il 10 agosto 1867…per mano di…sicari.”
Sigari, prof., ha capito? Sigarette insomma. Non sicari, assassini, ma il micidiale fumo ha ucciso il padre di Pascoli.

Noi sappiamo leggere, prof., che si crede?

 
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Val d'Orcia

Post n°929 pubblicato il 10 Agosto 2007 da ossimora
 


***

Il termine, la vetta
di quella scoscesa serpentina
ecco, si approssimava,
ormai era vicina,
ne davano
un chiaro avvertimento
i magri rimasugli
di una tappa pellegrina
su alla celestiale cima.

Poco sopra
alla vista
che spazio si sarebbe aperto
dal culmine raggiunto...
immaginarlo
già era beatitudine
concessa
più che al suo desiderio al suo tormento.
Sì, l' immensità, la luce
ma quiete vera ci sarebbe stata?
Lì avrebbe la sua impresa
avuto il luminoso assolvimento
da se stessa nella trasparente spera
o nasceva una nuova impossibile scalata...
Questo temeva, questo desiderava

(1 marzo 2005)

Mario Luzi

***

...o del buon vivere

 
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Lui ce l'ha duro

Post n°928 pubblicato il 09 Agosto 2007 da ossimora
 

Leggendo i quotidiani ho visto (ahimè...dopo la tanta armoniosa bellezza di ieri a zonzo per Montalcino e la Valdorcia) il sindaco Gentilini di Treviso .

Una cosa inguardabile ,sia lui con quella faccia da beota che le sue affermazioni (pulizia etnica dei culattoni ha detto con grazia da plantigrade)...chissà se lo sa che la stragrande maggioranza dei gay il suo brutto culo leghista non lo vorrebbe neanche come posacenere???

Volevo mettere la sua faccia  moneuronica ,penecefala ma è un insulto alla decenza.

Mi dispiace per quei poveri trevigiani minoritari che lo devono sopportare.

L'omofobia mi sembra davvero l'ultima spiaggia del pensiero provincial /barzellettiera da due lire e mi stimola una grande incazzatura mista a senso di vomito.

 
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Don... PERIGNON

Post n°927 pubblicato il 07 Agosto 2007 da ossimora
 

La vera storia di don Pierino

Probabilmente risulterà innocente ,speriamolo delle  accuse a lui rivolte ;a questo ci penserà la magistratura,mi sembra però importante sapere qualcosina in più sulla vita di Gelmini ,anche perchè sembra che ci sia qualcuno (magari chi gli ha regalato svariati milioni di euro pe r la comunita/businnes)che stia tentando di Santificarlo...

Francesco Grignetti su La Stampa ricostruisce il passato del prete in lotta contro la droga che in giardino aveva una Jaguar: per due volte finì dietro le sbarre con accuse di truffa e bancarotta fraudolenta

Don piero gelmini Milano, 5 agosto 2007 - C’è stato un altro don Pierino prima di don Pierino. Un prete che ha sempre sfidato le convenzioni, ma che di guai con la giustizia ne ha avuti tanti, ed è pure finito in carcere un paio di volte. A un certo punto è stato anche sospeso «a divinis», salvo poi essere perdonato da Santa Romana Chiesa.

E’ il don Gelmini che non figura nelle biografie ufficiali. I fatti accadono tra il 1969 e il 1977, quando don Pierino era ancora considerato un «fratello di». Una figura minore che viveva di luce riflessa rispetto al più esuberante padre Eligio, confessore di calciatori, amico di Gianni Rivera, frequentatore di feste, fondatore delle comunità antidroga «Mondo X» e del Telefono Amico.

Anni che furono in salita per don Pierino e che non vengono mai citati nelle pubblicazioni di Comunità Incontro. Per forza. Era il 13 novembre 1969 quando i carabinieri lo arrestarono per la prima volta, nella sua villa all’Infernetto, zona Casal Palocco, alla periferia di Roma. E già all’epoca fece scalpore che questo sacerdote avesse una Jaguar in giardino.

Lui, don Pierino, nella sua autobiografia scrive che lì, nella villa dell’Infernetto, dopo un primissimo incontro-choc con un drogato, tale Alfredo, nel 1963, cominciò a interessarsi agli eroinomani. In tanti bussavano alla sua porta. «Ed è là che, ospitando, ancora senza tempi o criteri precisi, ragazzi che si rivolgono a lui, curando la loro assistenza legale e visitandoli in carcere, mette progressivamente a punto uno stile di vita e delle regole che costituiranno l’ossatura della Comunità Incontro».

All’epoca, Gelmini aveva un certo ruolo nella Curia. Segretario di un cardinale, Luis Copello, arcivescovo di Buenos Aires. Ma aveva scoperto la nuova vocazione. «Rinunciai alla carriera per salire su una corriera di balordi», la sua battuta preferita.

I freddi resoconti di giustizia dicono in verità che fu inquisito per bancarotta fraudolenta, emissione di assegni a vuoto, e truffa. Lo accusarono di avere sfruttato l’incarico di segretario del cardinale per organizzare un’ambigua ditta di import-export con l’America Latina. E restò impigliato in una storia poco chiara legata a una cooperativa edilizia collegata con le Acli che dovrebbe costruire palazzine all’Eur. La cooperativa fallì mentre lui rispondeva della cassa. Il giudice fallimentare fu quasi costretto a spiccare un mandato di cattura.

Don Pierino, che amava farsi chiamare «monsignore», e per questo motivo si era beccato anche una diffida della Curia, sparì dalla circolazione. Si saprà poi che era finito nel cattolicissimo Vietnam del Sud dove era entrato in contatto con l’arcivescovo della cittadina di Hué. Ma la storia finì di nuovo male: sua eminenza Dihn-Thuc, e anche la signora Nhu, vedova del Presidente Diem, lo denunciarono per appropriazione indebita. Ci fecero i titoloni sui giornali: «Chi è il monsignore che raggirò la vedova di Presidente vietnamita».

Dovette rientrare in Italia. Però l’aspettavano al varco. Si legge su un ingiallito ritaglio del Messaggero: «Gli danno quattro anni di carcere, nel luglio del ‘71. Li sconta tutti. Come detenuto, non è esattamente un modello e spesso costringe il direttore a isolarlo per evitare “promiscuità” con gli altri reclusi». Cattiverie.

Fatto sta che le biografie ufficiali sorvolano su questi episodi. Non così i giornali dell’epoca. Anche perché nel 1976, quando queste vicende sembravano ormai morte e sepolte, e don Pierino aveva scontato la sua condanna, nonché trascorso un periodo di purgatorio ecclesiale in Maremma, lo arrestarono di nuovo.

Questa volta finì in carcere assieme al fratello, ad Alessandria, per un giro di presunte bustarelle legate all’importazione clandestina di latte e di burro destinati all’Africa. Si vide poi che era un’accusa infondata. Ma nel frattempo, nessuna testata aveva rinunciato a raccontare le spericolate vite parallele dei due Gelmini. Ci fu anche chi esagerò. Sul conto di padre Eligio, si scrisse che non aveva rinunciato al lusso neppure in cella.

Passata quest’ennesima bufera, comunque, don Pierino tornò all’Infernetto. Sulla Stampa la descrivevano così: «Due piani, mattoni rossi, largo muro di cinta con ringhiera di ferro battuto, giardino, piscina e due cani: un pastore maremmano e un lupo. A servirlo sono in tre: un autista, una cuoca di colore e una cameriera».

Tre anni dopo, nel 1979, sbarcava con un pugno di seguaci, e alcuni tossicodipendenti che stravedevano per lui, ad Amelia, nel cuore di un’Umbria che nel frattempo si è spopolata. Adocchiò un rudere in una valletta che lì chiamavano delle Streghe, e lo ottenne dal Comune in concessione quarantennale. Era un casale diroccato. Diventerà il Mulino Silla, casa-madre di un movimento impetuoso di comunità.

Gli riesce insomma quello che non era riuscito al fratello, che aveva anche lui ottenuto in concessione (dal proprietario, il conte Ludovico Gallarati Scotti, nel 1974) un rudere, il castello di Cozzo Lomellina, e l’aveva trasformato, grazie al lavoro duro di tanti volontari e tossicodipendenti, in uno splendido maniero. Ma ormai la parabola di padre Eligio era discendente. Don Pierino, invece, stava diventando don Pierino.

 
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Bambini

Post n°926 pubblicato il 07 Agosto 2007 da ossimora
 

La vicenda dello Tsunami  che il giorno di Santo Stefano del 2004 colpì l'Oceano indiano ,facendo quattrocentomila morti riempì per giorni e giorni i discorsi e l'immaginario collettivo di tutto l'Occidente ipnotizzato e  in continuo  bilico fra empatia e spettacolarità dell'evento.

Grazie a questo sono arrivati nelle zone colpite fiumi di denaro (non tutti nelle tasche giuste ,si sa  e comunque va bene così).

Non sta succedendo la stessa cosa con il monsone di questi giorni ;il numero dei morti non ha per fortuna la proporzione del 2004 ma ...

10 MILIONI DI BAMBINI RISCHIANO GRAVI EPIDEMIE ,

"In questi giorni il monsone ha messo a ferro e fuoco il Bangladesh ,livello dell'acqua comincia ad abbassarsi nelle regioni dell'Asia meridionale colpite dalle alluvioni. In Bangladesh, India e Nepal, il bilancio delle vittime è aumentato a 1.900 e si contano 28 milioni di sfollati. Molte le persone isolate, senza cibo e acqua potabile.

I medicinali non arrivano a tutti e il rischio di epidemie rimane elevato.

Nello stato indiano dell'Uttar Pradesh (poverissimo), c'è chi lamenta i ritardi negli aiuti. "Non siamo riusciti a salvare niente, la pioggia ci ha portato via tutto. E il governo non ci sta aiutando.

Nel solo stato indiano del Bihar, uno dei più poveri, 12 milioni di persone sono rimaste senza casa. La situazione è allarmante anche in Bangladesh: il 40% del paese è allagato.

Diverse organizzazioni umanitarie sono al lavoro per soccorrere gli sfollati. Un portavoce dell'ONG National Development Program spiega che, date le vaste dimensioni dell'area colpita, è impossibile raggiungere tutti. Le zone più remote sono tagliate fuori da ogni intervento".

Le autorità del Bangladesh hanno lanciato un appello alla popolazione, invitando i cittadini a essere solidali con i più bisognosi.

In nepal, infine, le Nazioni Unite hanno dato il via a un'operazione di soccorso per centinaia di migliaia di persone rimaste senza casa e con scorte
di cibo razionate."

L'UNICEF sta raccogliendo fondi

 
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Viaggi

Post n°925 pubblicato il 07 Agosto 2007 da ossimora
 
Tag: Di me

***

Viaggiare di notte , stanchi della stanchezza quieta ,

 frutto vieppiù della levataccia albale è abbandonarsi alle gioie dello sguardo privo di qualsiasi ricerca ;pacato.

Prende il sopravvento il fantasticare.

La luce isolata in lontananza nella valle scatena storie evocative.

Mi arrischio ad immaginare narrazioni intrecciate ed epicità improbabili o più che verosimili.

Ogni finestra illuminata

(luce fioca ,luce giallastra ,luce rossa)

mi porta ad entrare dentro,sbirciare la vita che scorre ,le ritualità sconosciute forse adiacenti, mai troppo simili delle persone .

***

 
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Biani

Post n°924 pubblicato il 06 Agosto 2007 da ossimora
 

"In vesta di pastor lupi rapaci
                                   
si veggion di qua sù per tutti i paschi"

 
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S'era...

Post n°923 pubblicato il 05 Agosto 2007 da ossimora
 

Escludersi dalla folla vociante

del sabato notte

pullulante

in spazi controllati

con occhi vibranti

e dinoccolati passi d’inedia

è

ritrovare

 la dolcezza della penombra

la melodia di qualche poesia

e di rare immagini

in un intimo torpore

lontano dai cicalecci.

Accarezzare un tessuto morbido,

i suoi capelli sottili come il vento

la pelle di frutto fresco

con la voglia

di saggezza

armonia,coscienza.

Costringendo

 

lo sguardo quotidiano

A vagare irrequieto

Verso distanze imprecisate/ fittizie.

A.

 

 

 
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Mi perplimo

Post n°922 pubblicato il 04 Agosto 2007 da ossimora
 

  Dopo le esternazioni vetero/neo luddiste di mister Elton John (chissà perchè ha un sito dal quale peraltro vende gadget d'ogni tipo...),adesso sale l'adesione all'esecrazione per il virtuale e la virtualità in genere anche  tramite il CNR e Vittorino Andreoli che ne denunciano la pericolosità per i  giovani virgulti.

Io ho iniziato i miei timidi approcci con il pc ed il virtuale in età più che adulta e mi resta difficile immedesimarmi nel quotidiano dei ragazzini.

Mi è capitato però si osservare dei comportamenti di bambini e adolescenti molto,molto presi dal virtuale .Ho un figlio di amici che è leader non so bene su quale gioco ed esce pochino ,un altro che fa campionati di matemtica on line,uno che gioca a scacchi e organizza veri tornei virtuali. Mi è capitato di sentirmi dire di qualche ragazzo che si alza alle sei per giocare alla Play prima della scuola.La mia cuginetta Anna Giulia è un mostro smanettante e privilegia il suo tempo al monitor a diverse altre  attività.Alle gite collettive  sul pullman non si canta più "quel mazzolin di fiori "ma si ascolta musica con l'I Pod giocando a Game boy...poi però se si va al mare tutti corrono a farsi il bagno ed a tirarsi la sabbia...e poi mi sembra che si tratti in genere di periodi..poi si ristabiliscono le gerarchie e le priorità.

No  so che dire ,credo di non avere nè delle risposte totalizzanti e definitive /definite ,nè delle idee molto chiare su questa cosa ,la paura del nuovo mi fa paura e sospendo il giudizio .

Aspetto.Del resto ogni momento/peridodo  dello sviluppo umano ha significato ,cambiamento ,accomodamento e rinnovamento.

Si vedrà.

Intanto guardiamo-li e ascoltiamo-li i ragazzi .

 
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Ancora tu...ma

Post n°921 pubblicato il 04 Agosto 2007 da ossimora
 

°°°

«Un terzo degli italiani evade. È inammissibile. Per cambiare mentalità occorre che tutti, a partire dagli educatori, facciano la loro parte, scuola e Chiesa comprese. Perché, quando vado a Messa, questo tema non è quasi mai toccato nelle omelie? Eppure ha una forte carica etica. Possibile che su 40 milioni di contribuenti sono solo 300 mila quelli che dichiarano più di 100 mila euro l’anno?»
[Romano Prodi.
Corriere della Sera 01/08/07]

«Dovrebbe farsi gli affari suoi e non spiegare ai preti quello che devono dire in Chiesa»
[Pierferdinando Casini.
La Stampa 03/08/07]

Mi sembra giusto, purché i preti non spieghino e per filo e per segno ai parlamentari quello che devono fare in Parlamento.

E' proprio un periodo che Pierfurby supera sè stesso ,stremato forse dall'incipiente matrimonio (post sacra Rota) con la piccola di casa Caltagirone o dallo stress dell'inseguire la visibilità o solo dal suo essere uno sporco ,sporchissmo ,ipocrita sepolcro imbiancato con mezzo metro di pelo sullo stomaco.Come sempre.

 
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Fra jene non ci si morde

Post n°920 pubblicato il 03 Agosto 2007 da ossimora
 

Domani il settimanale 

Di più  ,dicesi,grande successo editoriale dell'italico vouyerismo gossipparo ,non si occuperà di chiappe al sole ,di leli mora/principi/modelle ma alla modica cifra di un euretto diffonderà una intervista al "diversamente alto";l'immarcescibile ...Silvio custer Berlusconi.

La testata mi sembra ben scelta visto la statura (ehm...)del nostro, ma la cosa più interlocutoria è il CHI lo intervista .

Niente meno che un altro pilastro immoratale degli scenari politico/giudiziari nostrani...lui Giulio Andreotti,il vate che non manca mai di fargli mancare il suo apprezzamento col voto al senato .lui...si che è un senatore di quelli GIUSTI,legato stretto stretto alla ...famiglia!!!

Dalle prima battute lette in giro appare evidente che il diversamente alto e il democristo si leccano a vicenda (lo credo bene)non lasciandosi scappare la possibilità di una propaganda assai importante rivolta al pubblico del settimanale di Sandro Mayer.

Inutile dire :"Non compratelo",vende parecchio e in vacanza venderà anche più!

Merde (passatemi il francesismo!)

 
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Trasparenze

Post n°919 pubblicato il 03 Agosto 2007 da ossimora
 
Tag: Ester

Si sentiva a suo agio ,finalmente.

Il locale era sufficientemente lontano esteticamente ,sonoramente ed olfattivamente dai posti comuni tanto  da diventare quanto mai adatto ad accogliere l’uscita dall’estraneazione profonda, ormai estesa ,seppur riappacificata ,dai suoi luoghi.

Se ne stava seduta nell’angolo formato dai grandi cuscini adagiati sul gradino di ceramica ,era confortevole e si sentiva al sicuro.

 Il the bollente ,dolce in maniera anomala era servito  in stretti bicchierini screziati di fregi d’oro, pieni di  menta .

Abdellatiff le si avvicinò sorridente , posò la mano destra sul cuore e le chiese se poteva sedersi accanto a lei.

Ester,ancor prima di pensare se ne aveva realmente voglia ,rispose istintivamente di si .

 Lui era molto giovane , spiazzantemente giovane,indossava un paio di jeans ed una maglietta qualsiasi ma con le babbucce ai piedi, tipiche di tutto il maghreb ,con la punta sottile e di un giallo ocra.

I suoi occhi scintillavano ,profondamente scuri ed interessati a tutto ciò che aveva attorno,iperattento,il suo profumo era particolare,intenso ed avvolgente un pò agrumi ed un pò sapone nero.

Parlava con l’accento tipico dei nord africani italianizzati ,pochi o nulla gli articoli ,verbi essenziali,qualche parola in slang francese ,incomprensione pressocchè totale degli aggettivi e delle sfumature degli stessi.

Ester ascoltava il suo approccio, sorridendo del pomeriggio che aveva ripreso il tempo fluido dell’imprevisto e della rilassatezza.Epifanico.

 Quell’uomo semplice,dal sorriso splendente le dava pace e le rendeva chiaro quanto tutte le parole e le immagini che avevano causato la sua frattura interiore non fossero ormai che un voragine in attesa di aria fresca.

 La invitò a casa sua .Abitava nei vicoli della zona ,a due passi  Un quartiere  prima abbandonato che stava riprendendo vita grazie agli immigrati.

Nella minuscola casa ,c’erano poche cose ,tutto era essenziale e pulito in maniera maniacale.

Abdel si avviò subito  verso l’armadio dal quale estrasse un abito da donna  di pizzo rosso ,lungo fino  i piedi con le bordure dorate e le rifiniture luccicanti,presumibilmente uno dei tanti abiti che si consumano in una  cerimonia nuziale .

”E’ di mia madre “-disse.“indossalo per me “

Ester rise divertita ma notò un guizzo di disappunto nello sguardo di Abdel ,per lui la cosa doveva essere importante ,un gioco serissimo.

Un leggero capogiro,un attimo di spesamento misto ad eccitazione poi si decise ,prese l’abito e sparì andando ad indossarlo.

Era comodo e bello,trasparente...velato,si specchiò ,si girò su se stessa ,si tirò su i capelli e ritornò di là ,si sentiva leggere leggera   ,parecchio contenta .

Abdel la osservò soddisfatto, la invitò a sedersi accanto a lui e le fece una fugace carezza. Un brivido.

***Tags:Ester

 
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Bologna

Post n°918 pubblicato il 02 Agosto 2007 da ossimora
 

Constato

che la memoria ,indispensabile  riguardo alle stragi di stato che hanno segnato il nostro paese non è affatto sopita e mi unisco all’operazione di”memoria”,ripercorrendo il “mio” 2 Agosto del 1980.

Mi trovavo in vacanza all’allora campeggio “La Comune” ad  Isola di Capo Rizzuto;era un campeggio arrampicato sopra uno splendido mare e quell’anno c’era anche il Gay camp organizzato dalla rivista "Lambda"
Ci sarebbero stati  gli spettacoli delle Pumitrozzole e di Ciro Cascina, gli allestimenti di Giorgio Fornari, i bagni d'argilla, i corpi colorati con pennellate di pittura, la vie en rose nei bagni ,l'intervento del presidente nazionale dell'Arci, Rino Serra, anticipazione della nascita dell'Arcigay.

Appena arrivò la notizia della strage dalla stazione di Bologna la spiaggia si vuotò immediatamente e iniziò una assemblea fiume durante la quale si cercava di avere più notizie possibile .

Un rincorrersi di telefonate al manifesto,al partito Radicale al Pci ed a tutti coloro che potevano fornire qualche “spiegazione”,c’era un clima di ansia e di preoccupazione ,la Calabria  sembrava davvero lontanissima ,il senso di isolamento e lo sgomento pian piano lasciavano  il passo ad un ansia ed ad uno sconcerto che portarono anche ad  organizzare una manifestazione al paesino di Isola ,devo dire abbastanza surreale.

Sono passati 27 anni ,le vicende giudiziarie sono state( come sempre accade ) controverse e depistate in vari modi;resta chiara comunque  la matrice massonico fascista nonostante i tentativi di modificare i fatti e persino la memoria stessa come tentò l’ex sindaco di Bologna ,Guazzaloca.

Questa giornata è diventata il simbolo delle commemorazioni di tutte le stragi italiane .

Non le possiamo dimenticare.

 
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Pierfurby proibizionista

Post n°917 pubblicato il 01 Agosto 2007 da ossimora
 

 Scemo è chi lo scemo fa, signora. ...

Forrest Gump

Troppo esilarante Pierfuby che si fa il test antidroga.Un vero portatore di sani principi !!!

Davvero che questi qui come direbbe la mia saggia nonna "piangono il morto e fregano il vivo".

Spero che lo sappiano anche i sassi che il test di sangue,saliva  ed urine risulta negativo già dopo 48 ore dall'assunzione della sostanza ,se proprio dovevano fare la pagliacciata quindi sarebbe stato più opportuno(almeno ih ih ih ) sottoporsi ad analisi del capello (per chi li ha) ,l'analisi tricologica garantisce una risposta positiva ad un mese dall'assunzione.

E' evidente che la cosa ha soltanto un bieco intento didattico -didascalico che nulla ha a che vedere con le feste ed i festini che si concedono gli abbronzati onorevoli e che ad un paio di giorni dalla vicenda Mele e dall'iscrizione sul registro degli indagati per lo stesso (cessione di sostanze ad altri) fa ancora più ridere se non fosse PIETOSA.

 
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Kira Kiralina

Post n°916 pubblicato il 01 Agosto 2007 da ossimora
 

 

"non è affatto vero che l'essere umano sia una creatura che comprende la vita .La sua intelligenza non gli serve granchè anche se parla non è per questo meno bestia.ma dove la sua stupidità supera quella deglia nimali ,è quando si tratta di intuire e di comprendere l'angoscia dei suoi simili."

Kira Kiralina Pag. 115

Ieri  mi sono riletta un piccolo libro,che ricordavo essermi piaciuto parecchio alla prima ,ormai lontanuccia lettura e non solo ,era tanto piaciuto ad una persona che stimo/amo parecchio quindi doppio stimolo .

L'ho riletto in un soffio,Ri-trovandolo godibilissimo,personaggi pennellati ed amati con tocchi preziosi.

Un libro di viaggio ma non soltanto,un affabulare granguignolesco di eventi e personaggi .

Qualcuno (Rolland),ha definito Panait Istrati ,il Gorkij dei balcani ;è un mix di mitteleuropa e mediterraneità  esprime una fiducia illimitata nell'amicizia ed un continuo avventurarsi in territori simili alle fiabe,quasi mille e una notte.

Istrati era un vagabondo sognatore

(lui si ...non aveva alcun problema a muoversi e ad affrontare l'ignoto!) contrade sconosciute,osterie ,bassifondi,luoghi incantati con una sete(contagiosa) di comunicazione e di senso di giustizia.

 
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