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Creato da ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Messaggi di Agosto 2011
Adrienne Rich
Per questo
Se ho teso la mano ai tuoi versi(l'ho fatto)
come a lettere dei morti che ridestano l'animo
da rabdomante cercato la tua fonteper abbeverare la mia sete
scavato nel mio concime scheletri e petaliche per te dovevano riflettere la luce:
- al lavoro nel mio sotterraneo mangiato dai vermiroso dai tarli senza patria
ho una scusa?
Se ho sfiorato il tuo ditocon lingua affamata
leccato dal tuo palmo una crepa di sale
se ti ho sognato o pensatosacca di sangue appena estratto
appeso rossoscuro a un gancio
piú in alto del mio cuore( tu che comprendi la trasfusione)
a cos'altro dovrei rivolgermi?
Una luce-spia brilla fiocamentre i fuochi del gas dormono
(un gatto esce in punta di zampa dai fornelli
al gelo notturno)il linguaggio raro e agile come la verità
scioglie il silenzio piú radicale
L'etica del custode di un faro:cura di tutti o di nessuno
per questo si può pure dare fuoco ai mobili
Un questo contro cui abbiamo sbattutocome se la luce potesse essere spenta a estro
il salvataggio negato ad alcuni
e rimanere un faro
Traduzione di Maria LuisaVezzali
Adrienne Rich
La guida nel labirinto
a cura di Maria Luisa Vezzali
Crocetti Editore 2011
Novità
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Qualcuno mi ricorda che la mia "vis polemica " , è un po' spentuccella nelle ferie agostane , lo tranquillizzo ; è lì ed anche se a volte è latente basta un niente a risvegliarla appieno.
Stamattina ascoltavo la radio ,more solito, quando il giornalista ha iniziato a parlare dell'ultima strage del mar Mediterraneo storia atroce, inascoltata tragedia nella quale sono morti un numero imprecisato di uomini perché nessuno ha risposto all'SOS .
C'era una nave Nato nei dintorni , per cui hanno intervistato un militarone col fucilone e le mostrinone ,immagino,di quelli che si portano tanto anche in tivvi quando c'è qualche operazione militare (adesso vanno di più i criminologi).
Questo "signore" ha detto che in realtà le navi militari non hanno nei loro obblighi quello di rispondere agli sos dei civili , e poi bisogna vedere che tipo di nave lanciava l'sos e se la nave aveva i parametri e bla bla bla in un crescendo di abomini da far venire la pelle d'oca ,mi sembrava impossibile la logica illogica con la quale sproloquiava senza vergogna alcuna .
Non c'entra il "buonismo" (parola insignificantemente odiosa) né le carità ,né la compassione , si tratta semplicemente ,ancora una volta della idiozia lampante del militarismo nel quale certe menti si annullano e dissolvono , dell'inutilità economica ed umana di certi apparati e della sua personale mancanza di pudore ,costantemente anacronista in ogni epoca .
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Volevo prenotare un pranzetto per ferragosto ...
questo del PARLAMENTO italiano va a meraviglia ,
menu curato ...prezzi EQUI.
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Matteo B. Bianchi, scrittore, autore televisivo e radiofonico (IL SUO BLOG SU L'UNITA'), da un paio di anni si occupa di un progetto a metà strada tra l'incoscienza semantica e la precisione linguistica. L'ha chiamato "Dizionario affettivo della lingua italiana" e vi ha raccolto centinaia di voci, compilate da altrettanti scrittori. «L'idea alla base è molto semplice», spiega, «ho chiesto a ogni scrittore di indicare la sua parola preferita del vocabolario italiano e di spiegarne il perché». Il risultato è stato un vocabolario dapprima virtuale, pubblicato su 'Tina, la rivista on line di B. Bianchi, e poi reale, portato in libreria da Fandango con la cura, oltre che dell'autore di "Apocalisse a domicilio", di Giorgio Vasta. Tanti gli scrittori coinvolti.
Il premio strega Tiziano Scarpa ha scelto "Ghingheri" e ha dato la sua personale interpretazione del termine. «E' una parola prigioniera - scrive - si usa soltanto nell'espressione "in ghingheri". Mai nessuno che dica: "Come sei elegante con questo ghinghero!", oppure "Oggi ho comprato due splendidi ghingheri di Prada"».
Flavio Soriga ha deciso di misurarsi con "Amore": «Terremoti e inondazioni e insonni e esaltazioni e tremori e svenimenti, amore mio mi manchi, amore mio ti voglio, l'amore è cieco è guerra e battaglia e tattica e trepidante abbandono e infinite banali follie. La mia parola preferita, anche con due M: ammore, che meraviglia. (E nemmeno esiste, l'amore)». Soriga
A tre anni da quel primo esperimento, è in rete un nuovo "Dizionario affettivo della lingua italiana". E questa volta la scelta delle parole - e del significato da cucir loro addosso - è stata affidata, oltre che a scrittori già affermati, anche a numerosi esordienti. «Trentacinque voci di un dizionario d'autore come non ne troverete altrove».
Noi ve ne proponiamo solo alcune, il resto lo trovate su 'Tina. Sono, in ordine: Vins Gallico (Portami rispetto, Rizzoli), Antonella Lattanzi (Devozione, Einaudi) e Barbara Di Gregorio (Le giostre sono per gli scemi, Rizzoli). E vi lanciamo la sfida: qual'è la vostra parola preferita del vocabolario italiano, e perché? Avete tutto lo spazio che volete tra i commenti per dircelo. Buona scrittura.
MATERIALE
Aggettivo e sostantivo di tutto ciò che è tangibile, visibile agli occhi, palpabile. e vorrei che le parole fossero materia, che fossero il più vicino possibile alla materia, che diventassero pietre, sale, acqua, persino vento. Materiale come il dolore fisico, come un abbraccio, come l'assenza di te che non ci sei. Materiale come il ricordo, come la matematica, come l'energia che si trasforma, come il nostro corpo che invecchia. materiale con l'etimologia mater, madre. Di noi, figli perduti.
Vins Gallico
MIASORELLA
Dall'italiano mia + sorella. Contrario di tuasorella [tuaso'rèlla], spesso usato per offese dialettali, miasorella indica innamoramento perpetuo e non ricambiato. | (fam.) Ho zero anni, sono a specie di baco ciccione. Miasorella mi tiene in braccio nella casa di via Michelangelo Signorile...
Antonella Lattanzi
ORMAI
Sembra un avverbio ma è uno stile di vita. Per la precisione, il mio. Ora, cioè qui e adesso, oppure mai, vale a dire né qui né adesso. Se non è ora, insomma, tanto vale mettersi l'anima in pace perchè probabilmente non sarà mai e poi mai. Il passato è noioso, il futuro incerto, il presente, dio lo benedica, concreto. Io non porto rancore: cancello. Non aspetto: muovo il culo. Non guardo: prendo. E quando non ci riesco, cioè la maggior parte del tempo, perchè l'anima è una trappola, e l'imperativo, non a caso, un verbo che non ha prima persona, è ancora la mia parola preferita a salvarmi dall'autoflagellazione. Ho sbagliato di nuovo, penso. Ormai però è fatta.
Barbara Di Gregorio
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Inviato da: jigendaisuke
il 06/08/2022 alle 15:20
Inviato da: ossimora
il 23/07/2022 alle 11:14
Inviato da: fajralvolo
il 20/07/2022 alle 11:14
Inviato da: fajralvolo
il 20/07/2022 alle 11:12
Inviato da: jigendaisuke
il 11/07/2022 alle 20:16