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A Napoli politica a punti come al supermercato


Un cronista de "Il Mattino" scopre in Consiglio regionale tre foglietti Sono schemi in cui le poltrone vengono "quantificate" per stipendio, voti e potere A Napoli politica a punti come al supermercato A ogni posizione corrisponde un punteggio, ogni partito del centrosinistra ha diritto a un certo numero di punti in base al proprio peso elettorale MARGHERITA: punti spesi 33,1, punti residui 19,3. Democratici di sinistra: punti spesi 28,2, punti residui 22,2. Oggi si fidelizza su tutto. Prima erano solo i supermercati oggi anche la politica ha scelto di fidelizzare. Come? Molto semplice con i punti! In base ai punti accumulati ricevi una presidenza o una commissione. Un attento cronista de "Il Mattino", passeggiando nei corridoi del consiglio regionale della Campania, ha raccolto tre foglietti sui quali era sistemata la griglia delle poltrone spartite, e quelle da spartite. Era segnalata secondo un punteggio prefissato la fame di ciascun gruppo politico. Ciò che aveva ottenuto, ciò che poteva ancora ottenere.Ecco il manuale:
Chi, ad esempio, preferisce la sinistra, anche l’estrema sinistra, può scegliere di guidare la Commissione per il lavoro: pochi punti (1,5) ma molto onore. Vero, in alcuni ruoli di guida non si prevede compenso. Essendo la quantità di moneta ricevuta un indice che fa aumentare e anche di parecchio il punteggio, alcune funzioni da svolgere gratis sono individuate negli ultimi posti in classifica. La Consulta per l'immigrazione (l'altra per la Pace, la terza per la Cooperazione) valgono zero euro. Sono dunque destinate alla minoranza. Un vero partito di governo vuole di più. Il Corecom, il comitato regionale sulle comunicazioni, vale tantissimo. Chi conquista la presidenza raccoglie cinque punti. Qui non serve chiedere cosa faccia il presidente e soprattutto cosa sia il Corecom. Il valore della poltrona che presumibilmente si occuperà di controllare i TG regionali della Rai, è irrobustito da un alto compenso che automaticamente lo proietta nell'olimpo lottizzatorio. Cinque punti, tanto quanto tre revisori di conti di una Asl (1,5 punti a testa). Ce n'è però per tutti i gusti, proprio come al supermercato: dimmi quanto hai e ti dirò che premio avrai. Molti hanno speso tanto, la Margherita più di tutti, ma anche l'Italia dei Valori: 3,78 per cento di voti che fanno in valore 5,72 per cento. Punti attribuiti 12,48, spesi: 9,5, da spendere 2,98. E con due punti e novantotto Antonio Di Pietro può prendersi l'Inps (2 punti) o scambiarlo con la seconda università di Napoli (2,5 punti) oppure col Parco del Vesuvio o del Cilento (due punti). I verdi di Pecoraro Scanio stanno meglio: degli 11 punti attribuiti ne hanno spesi soltanto 5. Gliene restano 6. Chi non ha speso nulla sono i comunisti italiani: intatta la cassaforte con nove punti. Decideranno se, quando e dove fare gli acquisti.