Dentro un'Ostrica

ciò che c'è dentro

Oggi l'acqua del mare è calda, gradevole per una nuotata distensiva. Cosi dicono.
Nella realtà non ho avuto l'occasione per tuffarmici dentro. Guardo il mare e mi sembra piu di vedere una foto sul computer che la realtà. Forse perché la testa è altrove e tutto quello che si muove intorno sembra piu frutto di uno scenografo della nuova generazione.
Gli occhi sembrano preferire il verde della brughiera che l'azzurro oltre la spiaggia. Chissà se è la mia immaginazione che ormai sta perdendo i colpi o che forse certe cose non le desidero come un tempo.
Certi giorni ritrovo la serenità in una stanza chiusa, fuori tutti, suoni, profumi, raggi di sole, possibilità per gli altri di vedermi e parlarmi; altri giorni invece mi perdo tra la folla aspettando che qualcuno mi riconosca e con genuino entusiasmo mi venga incontro a braccia aperte. Negazione e ricerca del contatto umano. Aver voglia di stare in silenzio e di essere ascoltato. Un pò come l'ostrica.
Riconosco il valore che ha avuto il passato. Specialmente il rapporto con le persone, gli amici. Eppure oggi quel rapporto è carico di incomprensioni, pregiudizi e rancori. Non ci si può scordare di chi ha condiviso con noi il cammino ma oggi se non hai voglia di vederli è perché non siamo piu come allora e probabilmente questo malessere ha li le sue radici. E il tempo provoca l'assuefazione a certi atteggiamenti, a certi preconcetti.
Ecco che ci son cascato nuovamente. Dovrei mollare tutto e andare al mare, dicono che l'acqua è calda e gradevole per una nuotata. Invece dentro di me il tormento dei giudizi e del passato.