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Legge ammazza-blog, ci siamo di nuovo


Tale proposta estende l'obbligo di rettifica alle testate telematiche ma include i siti Internet e i blog, affermando: «Per i siti informatici, ivi compresi i blog, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate entro quarantotto ore dalla richiesta, in testa alla pagina, primadel corpo dell'articolo, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono».Dambruoso stesso aggiunge: «La valorizzazione del momento della rettifica coglie da un lato l'esigenza di salvaguardare le persone che hanno un interesse alla correzione di dati inesatti, quando non addirittura diffamatori, e dall'altro introduce un correttivo che avrà ricadute significative nella determinazione del danno, il quale dopo la pubblicazione della rettifica non potrà che risultare ridotto e in alcuni casi persino esaustiva.Se è vero che in Rete si trovano siti che sono a tutti gli effetti dei "quotidiani digitali" - e che non avrebbero probabilmente molti problemi a pubblicare una rettifica in 48 ore - fare riferimento genericamente ai blog significa colpire potenzialmente una miriade di siti personali che vengono aggiornati senza alcuna periodicità, spesso restano abbandonati per lunghi periodi e che certamente non vengono gestiti a tempo pieno dai loro proprietari, i quali non si accorgeranno quindi della necessità di rettificare entro 48 ore un'affermazione.Non bisogna poi dimenticare che nei casi di diffamazione esiste il sequestro preventivo e che le 48 ore scattano a partire dalla richiesta, non dall'accertamento dell'esistenza della diffamazione: in pratica, in uno scenario non troppo di fantasia, senza alcun intervento di accertamento dell'esistenza del reato chiunque potrebbe far chiudere un blog senza troppa fatica. Fonte:  zeusnews.it /news.php?cod=19504&boxone=8