Elogio dell'otium

Post N° 15


Ci sono momenti nei quali l'ozio trascolora piano in qualcos'altro, di più strettamente esistenziale. Momenti in cui l'ozio diventa sostare, fermarsi, ma un fermarsi affatto volontario, e ancor più che dovuto, inevitabile. Un fermarsi faticoso, stanco, e diventa difficile anche il solo pensare. E pensi - o realizzi, o credi - che anche il pensare sia inutile, una lotta impari con la realtà, non fosse che la realtà stessa è ciò che ti dipingi, e ti racconti. Ma tacendo le cose sembrano restare lì, forse avanzano pigramente, come aspettandoti; forse stanno in attesa di qualcuno che dia loro senso; forse semplicemente indifferenti. E non sai più chi osserva chi; cosa osservi cosa: tu, le cose, gli altri, ciò che è stato, ciò che potrebbe essere, ciò che non potrà essere più - qualunque cosa questo voglia dire, che nemmeno questo è importante. Importante. Cosa è importante? Cosa vuol dire 'importante'? Dovremmo desiderare la felicità, secondo Aristotele, e importante dovrebbe essere tutto ciò che ci porta o ci allontana da essa. E dunque ciò che facciamo, il nostro lottare per affermare il nostro volere, per aprire la nostra strada. Ma a volte la strada che abbiam costruito si rivela cieca, impossibile da proseguire; e (altre volte?) ci scopriamo confusi, incerti, indecisi, se siò che abbiam perseguito, e costruito, sia stata una strada proficua; se il nostro volere sia stato lungimirante. E allora occorrerebbe davvero sedere, e riprender fiato, sì che le idee siano più lucide e meno affannose, affannate. E concludere così che la felicità è consistita non tanto nella mèta della strada, ma nel costruirla, nell'ammirare quel a cui ci portava; e persino nella fatica del costruirla. Ma forse non è giusto nemmeno questo, e quel di cui abbiamo bisogno è solo un po' di riposo, di un po' di nuove forze, che altre verranno, e di un po' di serenità. Di un po' di fiducia, e di voglia di alzare la testa, guardare intorno, e dire 'sì, non è un brutto mondo dopotutto'. Anche se al momento ti sembra impossibile, o al più inutile... Poi, riprendi fiato, ti guardi intorno, pensieri e ricordi e desideri tornano a fluire. Accanto a te intanto non c'è più nessuno.