Elogio dell'otium

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Tra i giochini che impazzano in blogland ci sono questi test sulle canzoni.Mai riuscito a finirne uno. Sono peggio di Rob Fleming, in Alta Fedeltà.Stavolta mi ci sono messo d'impegno, ma mi ci sono riperso. È una cosa che non si può fare: come pensi di averla finita, scopri di aver dimenticato almeno cinque titoli irrinunciabili. E allora, siccome qualcuno li avrà pur scritti questi test, ho pensato che la cosa migliore è prendere la faccenda da un'altra parte: prima scegliere le canzoni - alcune canzoni - e poi vedere a cosa sono adatte, se non addirittura le ragioni per le quali le ho scelte.Non che abbia risolto granché: ben presto mi son scoperto ad aggiungere, ed aggiungere, e togliere, e spostare. Neanche Penelope ci avrebbe messo così tanto, e io non sono Penelope.E allora, questo è il punto in cui sono, e questo è il punto che resta. casomai, cambierò, ma non credo.Quella che vorresti aver scritto tu: Land of Hope and Dreams (Bruce Springsteen)Quella che vorresti fosse stata scritta per te: The Boxer (Simon & Garfunkel); You’ve Got a Friend (Carole King)Quella più piena di speranza: Grace Darling (Strawbs)Quella per il futuro dietro alle spalle: There’s No Place Like Homerton (Hatfield & the North)Quella più malinconica: Bonny Woodhall (Andy Irvine)Quella per gli amici in difficoltà: If I Should Fall Behind (Bruce Springsteen)Quella per i momenti di solitudine: Have a Little Faith on Me (John Hiatt)Quella più triste: Canzone per te (Sergio Endrigo)Quella per i momenti di tristezza: Mi le m’uilinn (Karen Matheson)Quella più nostalgica: Farewell (Rod Stewart)Quella per i momenti di nostalgia: If You See Her Say Hello (Bob Dylan)Quella più disperatamente bella: Who Wants To Live Forever (Queen)Quella dalla disperata bellezza: Smalltown Boy (Bronski Beat)Quella più umbratile: In the Garden (Van Morrison)Quella più ilare: Don Alfonso (Mike Oldfield)Quella più divertente: Om Nama Shivaya (Steve Hillage)Quella più trascinante: Moldavian Triptych (Dónal Lunny con Marta Sebestyén)Quella più cazzuta: 5:15 (The Who)Quella che ti dà la carica: Wha’ll Be King But Cherlie? (Silly Wizard)Quella che ti porta in cielo e anche oltre: Eternity's Breath (Mahavishnu Orchestra)Quella più suggestiva: Across the Borderline (Ry Cooder)Quella più evocativa: Winter Wine (Caravan)Quella più emozionante: Man on the Moon (R.E.M.)Quella più commovente: The River (Bruce Springsteen)Quella più mistica: Der Ruf (Popol Vuh)Quella più esotica: Forbidden Colours (D.Sylvian & R.Sakamoto)Quella più intensa: Down Where the Drunkards Roll (Maura O’Connell)Quella per guardare lontano all’orizzonte verso l’Altrove: Flower of the West (Runrig)Quella per i bambini: La leva calcistica del ‘63 (Francesco de Gregori)Quella per l’amore lasciato andare: Next Time Around (Sandy Denny) Quella per l’amore che ti vorrebbe sempre: Stand By Me e Don’t Go Away (Oasis)Quella per l’amore che verrà: Advice for the Young at Heart (Tears for Fears)Quella per l’amore assoluto: She Belongs to Me (Bob Dylan)Quella più bella sull’amicizia: Bobby Jean (Bruce Springsteen)Quella più bella da dedicare ad una donna: Your Song (Elton John)Quella più bella dedicata ad una donna: Nancy Spain (Christy Moore)Quella che ti fa venire in mente la prima cotta: Money (Pink Floyd)Quella che ti fa sentire un gran fico: Subterranean Homesick Blues (Bob Dylan); Somebody to Love (Queen)Quella per fare marameo: Ramblin’ Man (Allman Brothers Band)Quella per le notti brave: Steppin’ Out (Joe Jackson)Quella per le notti in città: There Is a Light That Never Goes Out (The Smiths)Quella per quando sei incazzato: Once in a Lifetime (Talking Heads)Quella che ti estrania dalla realtà: Renaissance Fair (The Byrds) Quella che ti fa più paura al buio (beh, si fa per dire…): A Plague of Lighthouse Keepers (Van Der Graaf Generator)Quella più cattiva: Ventilator Blues (Rolling Stones)Quella col miglior inizio: Trilogy (Mahavishnu Orchestra)Quella col miglior finale: To Be Over (Yes)Quella per l’alba: One More Day e Torch Song (Todd Rundgren)Quella per la tarda mattinata: Hergest Ridge (Mike Oldfield)Quella per il pomeriggio: Maggie May (Rod Stewart)Quella per la sera: Papa Was a Rolling Stones (The Temptations)Quella per la notte: A Walk Across the Rooftops (The Blue Nile); So What (Miles Davis)Quella per la primavera: Acres Wild (Jethro Tull)Quella per l’autunno: Kellswater (Planxty)Quella da cantare finché ti radi: Shaving Is Boring (Hatfield & the North)Quella per guardare l’oceano: Just a Shadow (Big Country)Quella per guardare il cielo sopra le montagne ad alta quota d’estate col sole verso il tramonto: The Remembering (Yes)Quella per guardare i grattacieli che si illuminano di luci al tramonto d’inverno: This Is the Ice Age (Martha & the Muffins)Quella per la campagna d’estate (meglio se francese, con ricordi del Medioevo): Benedictus (Strawbs)Quella per guardare il paesaggio dall’alto di una collina magari seduti in auto che se è di notte è anche meglio: The Nightfly (Donald Fagen)Quella per quando piove d’inverno: Rain Song (Led Zeppelin)Quella per quando piove nelle mezze stagioni: Rainy Sundays Windy Dreams (Andy Irvine)Quella per i temporali estivi: Riders on the Storm (The Doors)Quella per il luogo in cui vivi: Frutto acerbo (Le Orme)Quella da sentire in viaggio di giorno: Travels (Pat Metheny)Quella da sentire in viaggio di notte: Do Your Thing (Isaac Hayes)Quella che ti ricorda l’adolescenza: Vincent (Don MacLean)Quella per il tuo funerale: In the Future (David Byrne)Quella col migliore duetto: Haunted (Shane MacGowan & Sìnead O’Connor); Fairytales of New York (The Pogues & Kirsty McColl); Happy Ending (Joe Jackson & Ellen Foley)Quella col miglior controcanto: Under African Skies (Paul Simon)Quella con cui sostituire We Are the Champions: Traccia II (Banco del Mutuo Soccorso)Quella che odiavi ma adesso ami: You Can Call Me Al (Paul Simon)Quella con il testo più originale: Montana (Frank Zappa)Quella col testo più intelligente: Nothing But Flowers (Talking Heads)Quella su cui fare l’amore: nessuna, solo il silenzio per ascoltare gli sguardi. Ehm… già, sì.