Elogio dell'otium

Post N° 39


Non bisognerebbe mai scrivere, di notte.Non bisognerebbe mai scrivere, quando, di notte, la pioggia scende leggera, con la promessa di bagnare il giorno a venire.Non bisognerebbe mai scrivere quando, di notte, una lontana voce presente ti parla in silenzio.E non bisognerebbe mai scrivere di notte, quando suona un disco nuovissimo di ballate evocative e malinconiche, che ti riportano anni indietro, e ti chiedono risposte a domande allora poste, e affidate al tempo quale messaggero. Perché il tempo ti ha aspettato; e ora, silenziosamente, discreto, ti guarda, e ti guarda guardarlo.E risposte ne hai, ma non sai se bastano."Come stai?""... sto bene""Che hai fatto?""... beh..."Ma niente e nessuno può nascondere il fatto che la sola risposta vera che hai è che in fondo sei rimasto a vent'anni fa; o forse, che il giro si è compiuto, e a vent'anni fa sei tornato.No, non bisognerebbe mai scrivere, di notte, mentre fuori in silenzio piove piano, al suono di un disco nuovissimo di ballate evocative e malinconiche, che ti riportano anni indietro.Perché potresti dire cose che non ti fa piacere sentire, e anche se sai che il tempo sarà comprensivo con te."La gente della pioggia è fatta di pioggia, così che quando piange scompare"(Non torno a casa stasera)