Creato da: CarloCarlucci il 22/08/2004
"Pensieri oziosi di un ozioso"

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« Messaggio #45"The Sunlit Path" »

Per un'amica

Post n°46 pubblicato il 17 Febbraio 2005 da CarloCarlucci

Cara Katia,
ho saputo solo oggi che non ci sei più. Nemmeno so quando è successo. Chissà cosa facevo, a cosa pensavo, quel giorno.
Non che faccia differenza, lo sappiamo bene tutt'e due, ma tanto a questo mondo cos'è che fa davvero la differenza? Ci abbiamo sempre alzato le spalle su questo genere di cose, anche se era tutto per finta, e se proprio non potevamo nascondere lo sguardo triste che ci scambiavamo, dopo un attimo scoppiava una clamorosa risata reciproca; era un modo, il nostro, di risolvere una faccenda che - è chiaro - non è che si potesse risolvere altrimenti.

Nemmeno ricordo quando è stata l'ultima volta che ci siamo visti, ma dubito che nemmeno tu ti sia poi posta il problema, per cui suppongo che io non mi debba sentire in colpa, per questo.
A dirla tutta, ricordo molto vagamente a che punto fosse arrivata la tua vita, a parte il fatto che di sicuro non è mai stata molto fortunata.
Chiunque sarebbe disposto a dire che non hai mai avuto quanto ti meritavi, e che hai sempre dovuto sudarti, e quanto, tutto ciò che hai avuto, e che tutto quanto hai saputo costruire - la tua laurea cui tenevi tanto, ad esempio - è stato quasi esclusivo merito tuo.

Perché sul fatto che tu fossi una bella persona, anche su questo non ci piove. Ma dubito, anzi so, che l'ironia e l'understatment che hai sempre sfoggiato ti costavano, eccome.
Ma le cose andavano così, e sapevamo sin troppo bene che non è che ci fosse poi molto da fare. In questo, io e te, come diversi altri di noi, non abbiam mai fatto troppe storie.

Non so dire se, qualora avessi saputo della tua malattia, avrei potuto dire o fare qualcosa.
Non è che siamo stati molto presenti l'uno nella vita dell'altro, nell'ultimo quarto di secolo.
Certo, quando mancò Manuela, per sua scelta, le cose andarono molto diversamente, anche se quel giorno fui il solo, con Luca, ad esserci. Non ve la perdonai molto, per un bel po' di tempo. Ma ora capisco che può anche succedere di non sapere le cose.
Posso dirti, e lo sai, che avrei voluto esserci: per far cosa non ho idea. Per me, si potrebbe pensare, ma non è così.
Per noi, ecco. Per ironia della sorte, ho saputo di te solo ieri, quando mi è arrivato l'invito alla cena, tra tre mesi.
Allora, fu proprio Manuela, e la sua scelta, a farci ritrovare tutti. Del resto, che noi si sia sempre e da sempre prima di tutto un gruppo, non c'è nemmeno bisogno di dirlo.
Anche senza sentirci per anni, letteralmente. Ma ci siamo, silenziosamente, tutti, gli uni dentro gli anni, ciascuno dentro tutti e tutti dentro ognuno di noi.
Gli amici di liceo sono così, niente di strano.

Devo dire che qualcosa di te, forse incosciamente, ho ritrovato in altre persone che ho conosciuto: in un certo senso, sei stata, come gli altri, una specie di archetipo di una piccola parte del mondo, e non c'è dubbio che anche per questo, non è che tu te ne sia andata veramente.
Eh, magra consolazione, lo so: ma che possiamo farci, anche stavolta?
In altri tempi, avremmo finito per sbronzarci insieme, magari mandandoci alla fine a fare reciprocamente in culo, anche senz'altro motivo che lo sfogare con qualcuno cui volevamo bene le nostre rabbie e i nostri rancori personali.

La cosa che posso dirti è che lo so che mi hai sempre voluto bene, dietro al tuo sguardo finto indagatore; lo so che mi hai sempre stimato, anche se mi chiedevo il perché. In un certo senso, mi piaceva poi sorprenderti, e fartene uscire con le tue domande per saperne di più... Non che mi sentissi a mio agio, in questo, ma eravamo fatti così.
Beh, a volte mi piace ripensarci. Chissà cosa penseresti ora, di me. Domanda inutile, lo so: le solite cose. Le solite dannate bellissime cose. E io magari mi chiederei anche il perché. Così come mi chiederei perché mai una ragazza così piena di buon senso, di autoironia, di capacità di darci dentro sodo, di crederci sempre e comunque, a dispetto di tutto, non abbia avuto ciò che desidera, pur se quel che desidera non è poi molto: esser soddisfatta di sé, aver realizzato qualcosa in cui credeva, con una minima mano da parte della fortuna.
Ma, no: fortunata non sei stata mai. A conti fatti, direi che la vita non ti ha voluto bene quanto tu ne volevi a lei.
Mi dispiace Katia, mi dispiace tanto. Mi dispiace ammettere che avevamo ragione nel pensare che la vita è sempre pronta a mettertelo dove crede. La sapevamo lunga, a quanto pare. E non è nemmeno servito ad un cazzo, saperlo.

Ora ti saluto. Tra un attimo, andrò alla finestra a fumare una sigaretta in tuo onore, tu che non hai fumato mai, e a pensare al modo di sapere dove posso venirti a trovare.
Ti prometto che ci porterò anche Luca, a costo di rivoltare l'America, per scoprire dove cazzo si è cacciato.
Quanto al resto, nessuno dei due pensa di poterci trovare in un qualche altro posto; ma se per caso un posto ci fosse, beh, tienimi presente: ci terrei a rivederti ancora, e a risentire il tuo sguardo comprensivo. Mi ha fatto bene tante volte, sai, quando eravamo giovani...

un bacio, Katia,
ti voglio bene,
G.

 
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Commenti al Post:
capellinelventoAmb
capellinelventoAmb il 18/02/05 alle 07:09 via WEB
:'-(
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unariaemezza
unariaemezza il 19/02/05 alle 18:20 via WEB
ciao, katia.
(Rispondi)
 
ParoleMaddalene
ParoleMaddalene il 20/02/05 alle 19:15 via WEB
...
(Rispondi)
 
lilith_0404
lilith_0404 il 22/02/05 alle 16:14 via WEB
ci sono amicizie della adolescenza e della giovinezza che non hanno bisogno della presenza fisica per continuare ad esserci, perché sono diventate parte di ciò che siamo, per sempre.
(Rispondi)
 
 
merizeta21
merizeta21 il 09/03/05 alle 22:20 via WEB
è già una gran cosa la capacità di piangere, anche solo a parole scritte...
(Rispondi)
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 20/03/05 alle 21:37 via WEB
...
(Rispondi)
 
nef29
nef29 il 31/03/05 alle 18:30 via WEB
Un fiore, per katia. E per te. Curioso leggere proprio oggi questo post. Tra due giorni rivedo le mie ex compagne del liceo, il gruppo di amiche che saranno sempre amiche. Una riunione felice la nostra, in occasione di un matrimonio... Mi mancherebbero, eccome se mi mancherebbero. Mi ha fatto bene leggerti. Ciao G.
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