Joaquìn Maria Otuvas

Della felicità


“La felicità non ha nulla di misterioso.Gli uomini infelici si somigliano tutti. Una vecchia ferita, un desiderio inesaudito, uno smacco dell’orgoglio, l’offerta del proprio amore rifiutata (o peggio ancora ignorata) restano loro addosso per sempre, ed essi trascorrono ogni giornata avvolti in un sudario di istanti passati.L’uomo felice invece non si guarda indietro, né del resto guarda avanti. Vive nel presente. Ma il guaio è proprio questo. C’è una cosa che il presente non è mai in grado di offrire: il significato.Le strade della felicità e del significato non coincidono.Per trovare la felicità l’uomo deve vivere nel momento, per il momento. Se, invece, anela al significato (il significato dei suoi sogni, dei suoi segreti, della sua stessa esistenza) deve ripercorrere il passato, per quanto oscuro, e vivere per il futuro, per quanto incubo.La natura pone dunque di fronte a noi la felicità e il significato  costringendoci a scegliere l’uno o l’altra.”Jed Rubenfeld, L’interpretazione della morte