Joaquìn Maria Otuvas

Patologia contemporanea


La paura della morte è stata esorcizzata in vari modi, ma il più efficace è stato senza dubbio la religione, che promette la vita eterna.Oggi che la fede dà segni di crisi, il mito sostitutivo sembra diventare la ricerca dell’eterna giovinezza. La cura del corpo va assumendo caratteri ossessivi, e al suo servizio si mettono l’industria farmaceutica e cosmetica con una produzione sempre più sofisticata di integrativi alimentari, antiossidanti, sieri e creme miracolosi…Frequentatissimi anche centri termali, saloni di bellezza, palestre. Se ciò non bastasse c’è poi sempre la chirurgia estetica.Questa corsa al restauro porterà veramente a individui più resistenti, amabili e felici, e nel giro di poche generazioni avrà il potere di cancellare i segni della vecchiaia, rendendo tutti simili e avvicinando le fasce d’età’Ma fino a che punto è positivo, anzi lecito, restaurare?Anche i critici dell’arte si pongono questo interrogativo a proposito di interventi su edifici, affreschi, quadri, e i loro pareri sono divisi. Molti di tali interventi sono oggetto di aspre critiche, in quanto considerati particolarmente invasivi e quindi colpevoli di alterare e snaturare l’opera.Non conviene piuttosto cercare di ricomporre l’armonia tra esterno e interno, armonia perduta dato lo sfasamento tra un corpo mantenuto forzatamente giovane e il tempo interno che segue l’orologio biologico?Oppure, debellata la mortalità infantile, allungata la prospettiva e migliorata la qualità di vita, l’ossessione della giovinezza a tutti i costi si avvia a diventare una nuova patologia, la malattia del nostro tempo?