Joaquìn Maria Otuvas

Fiorella ovvero le avventure del desiderio


Si presentano insieme. Lei drappeggiata in un abito nero che le nasconde il busto e con grandi occhiali scuri che le nascondono gli occhi, lui azzimato e profumato che si atteggia a uomo di mondo. Me li manda un chirurgo plastico al quale la signora si era rivolta per un intervento al seno. Ma qual è il problema ? Il seno nuovo, così provocante e sensuale, tanto desiderato dalla donna e apprezzato dal di lei marito, è diventato ingombrante: lei si è già affrettata a mimetizzarlo tra ampi panneggi di tessuto.Quando è sola, dopo che ho pregato il coniuge di attendere fuori, prende a raccontare del suo rapporto con la madre, bellissima e sensuale, ossessivamente intenta alla cura del proprio corpo, con la cui femminilità lei non poteva competere. E allora si ritirava, protestava trascurandosi, reprimeva i propri desideri, si nascondeva sotto l’ampiezza di maglioni informi che rendevano il suo corpo simile ad un fagotto.Quando si sposa, sceglie l’ordine di un matrimonio decoroso, ma grigio, senza slanci, senza passione: tutto doveri familiari, routine, figli da allevare. E i figli arrivano, due, da curare ed educare, mentre il marito assolve scrupolosamente il ruolo di capo famiglia occupandosi di tutti gli aspetti pratici della vita in comune. Lei lo descrive come un uomo sicuro, forte, decisionista, dominante, di fronte ad una donna insicura che si nasconde, che si tira indietro. Si sforza di mettere ammirazione e riconoscenza nelle sue parole ma esse hanno un suono falso. E del resto l’uomo tanto sicuro non deve poi essere, se a un certo punto bussa alla porta e interrompe la seduta .Gelosia ? Bisogno di controllo ? Che cosa mai hanno da dire quei due, tanto a lungo e in intimità,sul seno di sua moglie ? Su quel particolare anatomico che è entrato prepotentemente a turbare la sua quotidianità e i suoi sensi !Fiorella si era negata al piacere per tutta la vita: adolescente rispetto ad una madre troppo seducente prima, moglie insoddisfatta di un marito troppo perfetto poi. Spaventata dalle proprie emozioni, aveva rinunciato a competere e scelto la strada della tranquillità e della sicurezza. Ma la voglia di vivere repressa a un certo punto ecco che straripa e il corpo, silente tanto a lungo, reclama i suoi diritti. Questo seno nuovo, miracolo della chirurgia estetica, non è il seno che allatta, simbolo di maternità, ma è simbolo di piacere, di desiderio. Fiorella si toglie gli occhiali, come ci si toglie una maschera, e rivela occhi profondi, seducenti; si lascia scivolare dalle spalle la mantella scura e scopre l’oggetto del desiderio che prorompe aggressivo dalla camicetta.Con l’intervento al seno è come se la signora si fosse svegliata da un lungo sonno: finalmente si sente femmina, per la prima volta veramente desiderabile, e inizia a cercare il desiderio nell’occhio dell’altro. Le fantasie sessuali che il seno ha scatenato portano Fiorella lontano dal marito che le appare inadeguato a soddisfarle, e questo la eccita, ma anche la spaventa: il corpo parla ela sua voce mette paura, il desiderio di vita non si lascia spegnere.Ma perché  è venuta, cosa vuole da me ? Frastornata, impaurita dalla violenza delle sue emozioni,vorrebbe essere rassicurata e forse tornare la bella addormentata che si balocca con la sua vita di mogliettina fedele, di madre sollecita. Oppure essere aiutata a dare una svolta radicale alla propria esistenza. Intanto ha messo all’angolo il marito: nonostante gli sforzi per apparire disinvolto, emerge il suo disorientamento, la paura dell’abbandono. Non può nemmeno esprimerle il proprio apprezzamento per quel seno nuovo senza innervosirla. Infatti lei diventa immediatamente sospettosa: ”Allora prima non gli piacevo! Solo il chirurgo mi ha reso accettabile ai suoi occhi! “ Ho ritenuto opportuno indirizzare i coniugi a uno specialista della terapia di coppia, ma confesso di essere rimasto molto curioso. Come finirà? La signora si lascerà travolgere dalle sue pulsioni e prenderà la fuga verso nuove avventure di vita o riuscirà a trovare un equilibrio tra fantasie trasgressive e affetti familiari, in modo da immettere una nuova intensità emotiva nel rapporto coniugale? Ma c’è anche una terza via, più inquietante, che si profilava nelle parole della signora: ricorrere una seconda volta ai prodigi della chirurgia plastica e farsi smontare quell’oggetto diventato così ingombrante e ingovernabile, per poter tornare nei ranghi.