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....così oggi a Roma


Gli studenti sotto il ministero dell'IstruzioneRivolti alle finestre del ministro Gelmini urlano: "Fuori, fuori"
Il corteo degli studenti che questa mattina si č staccato dai sindacati autonomi ha raggiunto il ministero della Pubblica Istruzione invadendo viale Trastevere. Il loro passaggio sta creando diagi alla circolazione. I ragazzi dicono di essere in "40-50mila". Rivolti alle finestre del ministro dell'istruzione Gelmini gridano "Fuori fuori"Gli studenti della scuola media e dell'universitā, dopo essere arrivati a San Giovanni, avevano deciso di lasciare il corteo dei sindacati di base per dirigersi sotto il ministero dell'Istruzione di viale Trastevere per "gridare al ministro il no alla riforma". Nessuna bandiera di partito, avevano precisato "ma solo la nostra voce per dire no alle privatizzazioni di scuola e universitā, ai tagli ai fondi per la ricerca e alle riforme adottate dal governo". Dal camioncino altoparlanti diffondevano musica e dal microfono i ragazzi avvertivano: "Gelmini stiamo arrivando. Migliaia di studenti e studentesse da tutta Italia contro una riforma che ci taglia tutto. Noi non siamo merce". Gli studenti della Sapienza, in corteo dopo l'occupazione della notte, avevano raggiunto piazza della Repubblica per portare il loro sostegno agli altri manifestanti: i lavoratori della varie sigle sindacali, i ricercatori, gli studenti di ogni ordine e grado, i genitori. "No alla distruzione di lavoro, salari, scuola, servizi pubblici e diritti". E' questo lo striscione unitario siglato dai sindacati Cobas, cub, Sdl, in apertura del corteo della scuola e dei dipendenti pubblici, una manifestazione indetta in occasione dello sciopero generale di questi settori. "Lo sciopero sta avendo una grande adesione - sottolinea Piero Bernocchi, leader nazionale dei Cobas della scuola - la metā degli istituti sono chiusi, la partecipazione č massiccia. In piazza, oltre agli insegnanti anche una marea di lavoratori che non accettano che il governo salvi banche e banchieri e tagli i servizi pubblici".