outono

La bossanova del moscerino


Avrò avuto una manciata di anni ma mi ricordo perfettamente l'effetto devastante che il Valzer Del Moscerino aveva sui miei (allora) coetanei...io, in quel periodo a casa mia quando non ero frastornato dall'orchestra di Mainard Ferguson, ero dolcemente cullato dalla voce di Vinicius De Moraes e dalla chitarra di Toquinho. In giornate come questa mi viene in mente che probabilmente la bossa nova non va somministrata in forti dosi in tenera età, soprattutto ai bambini occidentali.La conseguenza è quella cosa che i brasiliani chiamano saudade, quel senso di malessere "recuperabile" che è come la musica brasiliana, dove il ritmo tira su e le parole buttano giù, come diceva qualcuno.Oggi sono un po' giù, e siccome ho aperto questa vetrina sui miei sentimenti da qualche giorno, la uso per sfogarmi un po'. Niente di irrecuperabile...sarà il caldo, sarà il fatto che avrei bisogno di qualcuno con cui spartire un po' di solitudine...sarà il fatto che da piccolo sentivo Vinicius, cantare con una voce un po' nasale A Garota De Ipanema e non una già allora iperpepata Cristina D'Avena parlare dei suoi moscerini. Da allora ho capito che le cose si possono vedere anche da altre angolazioni; da sotto, da dietro, da dentro e che non sempre quello che si vede "in faccia" è quello che conta di più. Ho capito di questo contemporaneo modo di vedere il mondo più sentendo quelle melodie scarne e quella voce calda che guardando Guernica di Picasso.Oggi ho un po' di saudade addosso ma non posso disfarmene...e probabilmente anche se potessi forse non lo farei comunque.O.