...ma sposano le more, diceva un vecchio detto.
A me succede una cosa ancora più strana: io preferisco le bionde ma solo quando sono sul grande schermo o calcano qualche palcoscenico; nella vita reale sono attratto (principalmente) dalle brune.
Forse dipende dal fatto che non vivo ad Oslo, e che dalle mie parti il "tipo mediterraneo" la fa da padrone. Booh...
In ogni caso, bionda o bruna che sia (o rossa o turchina alla Lucia Bosè), preferisco di gran lunga la donna che mi sappia comprendere e che posso riuscire a comprendere.
Il dialogo e l'intesa prima di tutto...
O
p.s. l'immagine rappresenta un famoso personaggio dei fumetti nato dalla penna di Saudelli, che si chiama....ehm la bionda ;-)
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Ho rubato un altro frammento di tempo al lavoro che stò facendo. Oggi è difficile per via della corrente elettrica cha va a sbalzi, come il mio umore. Mi devo attrezzare meglio per queste situazioni "casalinghe"; Il fatto è che, a parte quando ci sono temporali in avvicinamento, la qualità dell'erogazione della corrente è buona e quindi mi accorgo di aver bisogno di uno stabilizzatore/gruppo di continuità solo quando mi trovo con un file "perso", perchè non salvato in tempo.
Problemi di lavoro a parte adesso mi prendo una pausa: con "Kissed by Nature" di E. Elias in sottofondo vado a ravanare un po' in frigo; chissà che non trovi qualcosa di quello che ci avrei dovuto mettere se mi fossi ricordato di comprarlo ;-)
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Per un certo periodo, diciamo epoca pre-Internet, ho cercato quante più informazioni possibili su " 'O Poeta" come veniva chiamato confidenzialmente Vinicius De Moraes. E non era cosa facile. De Moraes in effetti poeta lo era davvero: elegie, sonetti, un poema infantile, più testi teatrali, opere in prosa e critiche teatrali. Tutta questa produzione era inframmezzata ogni tanto dall'attività diplomatica, dai concerti, dalla bossanova di cui Vinicius è stato uno dei padri fondatori. La bossanova prima di essere un genere musicale era una scuola di pensiero e di vita (ricordate Desafinado dove alcuni versi dicono: "que isto é bossa nova / que isto é muito natural"). E poi c'erano le donne, la cachasa (il liquore tipico brasiliano) e il whisky (perchè Vinicius era uomo internazionale), i viaggi ecc...
Tutta questa overdose di vita si è tradotta in una vita corta (63 anni) ma molto intensa, sulla scia di una sua frase famosa che è "la vita è l'arte dell'incontro".
Oggi ci sono molte cose che si possono fare per recuperare l'opera di questo personaggio poliedrico della cultura brasiliana e non solo. Un buon inizio è il suo sito personale: www.viniciusdemoraes.com.br
Una persona che scrive "Bebendo em tua boca o perfume dos sorrisos" ( "Bevendo nella tua bocca il profumo dei sorrisi") merita un minimo di attenzione secondo me.
O.
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Oggi ultimo giorno di Luglio devo lavorare ad un progetto...non ho voglia. Ho un termosifone vicino alle cosce che manda aria calda, che si somma all'aria calda già presente di suo nella stanza.
Ho cercato di consolarmi con la musica e così mentre in background va questo bel disco di Chiara Civello dal titolo Last Quarter Moon, io, in foreground, cerco di far andare Photoshop.
Il disco si fa sentire, è un bel prodotto Verve, la cantante "spadroneggia" in molti ambiti: la canzone raffinata che fa il verso al jazz, la bossanova soft (ah! c'è anche "Outono" come pezzo)...I musicisti sono tutti di grande livello: tra essi spicca il grande Mike Mainieri, autore di Sara's Touch uno dei pezzi ballad più belli in assoluto secondo me.
Mi sa che questo disco mi accompagnerà anche nel pomeriggio se non si fonde con il lettore cd.
O.
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Avrò avuto una manciata di anni ma mi ricordo perfettamente l'effetto devastante che il Valzer Del Moscerino aveva sui miei (allora) coetanei...io, in quel periodo a casa mia quando non ero frastornato dall'orchestra di Mainard Ferguson, ero dolcemente cullato dalla voce di Vinicius De Moraes e dalla chitarra di Toquinho.
In giornate come questa mi viene in mente che probabilmente la bossa nova non va somministrata in forti dosi in tenera età, soprattutto ai bambini occidentali.
La conseguenza è quella cosa che i brasiliani chiamano saudade, quel senso di malessere "recuperabile" che è come la musica brasiliana, dove il ritmo tira su e le parole buttano giù, come diceva qualcuno.
Oggi sono un po' giù, e siccome ho aperto questa vetrina sui miei sentimenti da qualche giorno, la uso per sfogarmi un po'.
Niente di irrecuperabile...sarà il caldo, sarà il fatto che avrei bisogno di qualcuno con cui spartire un po' di solitudine...sarà il fatto che da piccolo sentivo Vinicius, cantare con una voce un po' nasale A Garota De Ipanema e non una già allora iperpepata Cristina D'Avena parlare dei suoi moscerini. Da allora ho capito che le cose si possono vedere anche da altre angolazioni; da sotto, da dietro, da dentro e che non sempre quello che si vede "in faccia" è quello che conta di più. Ho capito di questo contemporaneo modo di vedere il mondo più sentendo quelle melodie scarne e quella voce calda che guardando Guernica di Picasso.
Oggi ho un po' di saudade addosso ma non posso disfarmene...e probabilmente anche se potessi forse non lo farei comunque.
O.
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Inviato da: ondoce
il 27/07/2005 alle 13:03