FUORI SERIE

Il bello, il brutto e il cattivo


E' blu! No, è nero. Macché, quello è grigio scuro! A ogni bucato scatta la battaglia contro i calzini. Altro che guerra fredda, quella è caldissima, a sessanta gradi e senza esclusione di colpi. Non a caso il giorno di bucato il mio sguardo si fa implacabile. Come nei duelli tra protagonisti di spaghetti western. Certo, quelli di Sergio Leone si svolgono sotto un sole omonimo mentre i miei, molto più domestici, sono meno luminosi. Ma non per questo meno temibili. Ne sa qualcosa la mia amica Giovanna che indovina sempre dalla mia espressione facciale i giorni di bucato.Ma cos'hanno di così terribile i calzini? Tutto! Si assomigliano, si perdono, non si accoppiano mai al momento di stenderli, si nascondono, si ribellano, si attorcigliano e altri cento difetti ancora. Ho provato a comperare calzini dello stesso colore ma chissà per quale fenomeno le 10 paia diventano dispari. E poi c'è sempre quello che sfoggia un bordino più grande o le cannette di diversa larghezza. Ho anche tentato di rimediare allo stress da calzino, comperando un manipolo di pinzette colorate che dovrebbero - così sostiene il dépliant pubblicitario - tenerli appaiati in un matrimonio perfetto, almeno per tutta la durata di un ciclo di lavaggio. Niente da fare: il calzino ha l'anima ribelle e ce n'è sempre uno che vuole fare l'eroe e lo ritrovo, quando lo ritrovo, stecchito ma pulito, appiccicato alla parete di quel tunnel della morte ché è il tamburo della lavatrice. E quando ne scorgo l'esile ma profumata presenza una punta di sadismo si fa strada sul mio sorriso: hehehe, ti ho beccato!