FUORI SERIE

E' la tv, bellezza!


Simpatia, antipatia. Mi piace, non mi piace. Se la tira, non se la tira. Lo spettatore diventa binario quando guarda la televisione mentre il piccolo schermo, che piccolo non è più, semplifica, banalizza, deforma tutto e tutti. In un'intervista sono pochi i registri utilizzati dal pubblico per capire l'intervistato di turno. Si tenta di conoscere la persona. Un po' meno ciò che dice. Moltissimo come lo dice. Per niente ciò che è. Se ha la battuta pronta guadagna punti. Se è simpatico, magari anche telegenico, il credito gli è assicurato. Non importa se chi parla è un imbonitore, un politico navigato, un attore, un pagliaccio o un emerito imbecille. Alcuni intervistati sembrano ondeggiare tra le cinque categorie, altri si specializzano in una soltanto, altri ancora le cavalcano tutte. Ma se strappa un sorriso o un applauso il gioco è fatto. Promosso! Anche se poi quando sei solo, a schermo spento, ti assale un dubbio. Ma cos'ha detto veramente? O peggio: non ha detto niente.