FUORI SERIE

A Matusalemme piace l'enduro


Allampanato e con una tuta da motociclista che gli copriva tutto il corpo, se ne stava lì seduto in un angolo della veranda a bere una birra. Sembrava un crociato dopo un lunga cavalcata, fiero di esibire le "saponette" d'ordinanza a mo' di stemmi sulle gambe. Come per dire: guarda che la moto per me non è un diversivo, è una missione. Stavo lì a guardarlo e la scena aveva attratto l'attenzione dei clienti della trattoria, tutti motociclisti. L'uomo sembrava non accorgersi di niente eppure tutti gli sguardi erano per lui. Due cose colpivano del personaggio: la magrezza e l'età avanzata. "Ma quello lì va ancora in moto?" ci chiedevamo tutti. A un certo punto l'uomo paga il conto, attraversa la strada e raggiunge il parcheggio stracolmo di motociclette: era il momento della verità!No, quella no, troppo alta di sella - pensavamo tutti all'unisono - e nemmeno quella, troppo pesante, quella neppure, non sei il tipo. Alla fine affianca una GS 1200. Noi tutti, in silenzio, a scrutare ogni suo movimento. L'uomo infila la chiave nel cruscotto, stabilisce il contatto e accende il motore. Sotto la veranda silenzio religioso, conversazioni sospese, posate immobili a mezz'aria, come nei film di Harry Potter. Unica voce udibile, il bicilindrico bavarese. Quello alza la gamba destra, sì, no, non ce la fa, la sella è alta e richiede un movimento di rotazione non proprio semplice. Nemmeno per un giovane. Dopo qualche tentativo e molte esitazioni la scarpa del piede destro raggiunge faticosamente la sella e con un leggera spinta di tutto il corpo l'uomo cavalca la bestia: ce l'ha fatta. In un batter d'occhio tira la frizione, ingrana la prima e si allontana tra lo stupore generale.Ho guardato Giovanna negli occhi ed ho sentenziato soddisfatto: ho ancora 40 anni di moto davanti a me!