Photoshop piace ai politici bruttini. Soprattutto in campagna elettorale. E Giorgia Meloni, che nemmeno l'ottimismo della volontà riesce a trasformare in cigno, ricorre al notissimo promotore d'immagine. Almeno questa è la tesi sostenuta dalla rete, dopo la diffusione di un nuovo manifesto elettorale per le europee che la ritrae più somigliante a una Sharon Stone, seppure in formato Fratelli d'Italia, che al brutto anatroccolo che tutti noi conosciamo. Su Twitter sono in molti a mettere in dubbio l'autenticità di quella splendida foto e gridano naturalmente al ritocchino condito magari in mille salse. C'è chi la butta sull'ideologico: “Photoshop è un software di destra”. Chi invece si lascia scappare un “Ah beh, non le riesce molto bene, dovrebbe imbruttirsi un po'". Chi ancora vorrebbe maggiore serietà sulla sacralità del corpo e la rimprovera: “Va bene barare sui contenuti politici, ma non sull’aspetto fisico, Meloni non si fa”. Chi invece, con sano pragmatismo, si consola della scelta, facendo buon viso a cattivo gioco: “Beh, l’alternativa era Crosetto, e lì altro che Photoshop…”.Come reagisce l'onorevole Meloni a questa pioggia di cinguettii? Semplicemente respingendo con sdegno le accuse: "Ogni volta che esce un manifesto con una foto decente tutti a dire che è ritoccata... E' ufficiale: il mondo mi considera una cozza". Mah, una cozza no, ma punti di somiglianza con qualche altro mollusco, forse...
Che gnocca quella Meloni!
Photoshop piace ai politici bruttini. Soprattutto in campagna elettorale. E Giorgia Meloni, che nemmeno l'ottimismo della volontà riesce a trasformare in cigno, ricorre al notissimo promotore d'immagine. Almeno questa è la tesi sostenuta dalla rete, dopo la diffusione di un nuovo manifesto elettorale per le europee che la ritrae più somigliante a una Sharon Stone, seppure in formato Fratelli d'Italia, che al brutto anatroccolo che tutti noi conosciamo. Su Twitter sono in molti a mettere in dubbio l'autenticità di quella splendida foto e gridano naturalmente al ritocchino condito magari in mille salse. C'è chi la butta sull'ideologico: “Photoshop è un software di destra”. Chi invece si lascia scappare un “Ah beh, non le riesce molto bene, dovrebbe imbruttirsi un po'". Chi ancora vorrebbe maggiore serietà sulla sacralità del corpo e la rimprovera: “Va bene barare sui contenuti politici, ma non sull’aspetto fisico, Meloni non si fa”. Chi invece, con sano pragmatismo, si consola della scelta, facendo buon viso a cattivo gioco: “Beh, l’alternativa era Crosetto, e lì altro che Photoshop…”.Come reagisce l'onorevole Meloni a questa pioggia di cinguettii? Semplicemente respingendo con sdegno le accuse: "Ogni volta che esce un manifesto con una foto decente tutti a dire che è ritoccata... E' ufficiale: il mondo mi considera una cozza". Mah, una cozza no, ma punti di somiglianza con qualche altro mollusco, forse...