FUORI SERIE

Ti ascolto


Ti ascolto sempre volentieri. Anche se non sempre è cosa facile. Nessun paradosso. I miei occhi ti scrutano, apro la mente e mi sbarazzo delle zavorre. La mia attenzione è tutta per te. Ti ascolto con tutto il mio essere, ben oltre il nervo acustico o la corteccia cerebrale. Più all'altezza del cuore.Tu parli lentamente. Con lunghe frasi che seguo con docilità, vocabolo poco apprezzato di questi tempi. Eppure vuol dire "che è disposto ad apprendere". Seguo il tuo discorso come una canoa trascinata dalla corrente di un fiume, percorrendone, fedele, meandri e circonvoluzioni. Ti interrompo solo per chiederti spiegazioni. Sono fastidiose per chi parla, lo so. Ma è solo un'altro modo per ascoltarti meglio. Non voglio assomigliare a quel personaggio surreale, anche se molto divertente de "L'uomo che non capiva troppo". Quello è soltanto uno sketch mentre questa invece è vita reale e non me la voglio perdere. Noto la tua insofferenza quando ti interrompo ma il tuo fastidio lascia subito posto a un sorriso contagioso perché vedi che ho recepito esattamente il tuo pensiero. Non dimentico mai quei sorrisi. Ne faccio incetta: sono spettacolari. E quando al telefono una mia proposta di incontro si scontra con un tuo impegno mi rifugio nel mio granaio, insieme ai tuoi sorrisi.