Ho letto molti commenti interessanti in questi giorni, inoltre ho ricevuto varie manifestazioni di incitamento affinchè continui a tenere in vita questo blog, ma ho ricevuto anche critiche da parte di chi, evidentemente, ha un'idea diversa rispetto alla mia. L'obiettivo n. 1 era proprio quello di creare uno spazio di discussione su temi molto complessi (forse è proprio per questo che i mass-media li evitano): qual'è oggi il rapporto tra il carcere e la società? In Italia il carcere permette il rispetto della dignità della persone e il reinserimento socio-lavorativo del reo? Tolleranza zero o diritto penale minimo?Queste sono alcune delle domande che innescano inevitabilmente discussioni lunghissime tra esperti di scienze sociali in generale e del fenomeno criminale in particolare. Purtroppo la cosiddetta "informazione di massa" fa informazione disinformando. Perchè? A chi giova allarmare l'opinione pubblica affinchè si sostengano politiche penali sempre più repressive? Dai commenti viene fuori una scarsa conoscenza non solo del fenomeno criminale o deviante, ma anche un sentimento di repulsione rispetto a tutto ciò che riguarda il carcere o il carcerato. Molte opinioni di utenti, soprattutto quelle negative, sembrano simili perchè la loro conoscenza del carcere è basata sulla informazione televisiva. Altri commenti, sia positivi che negativi, sono basati su informazioni "altre", cioè sulla conoscenza teorica del tema duale carcere/criminalità oppure su una conoscenza diretta, come coloro che, direttamente o indirettamente, sono o sono stati coinvolti in quella che si può chiamare "l'area della penalità".
28 DICEMBRE 2007
Ho letto molti commenti interessanti in questi giorni, inoltre ho ricevuto varie manifestazioni di incitamento affinchè continui a tenere in vita questo blog, ma ho ricevuto anche critiche da parte di chi, evidentemente, ha un'idea diversa rispetto alla mia. L'obiettivo n. 1 era proprio quello di creare uno spazio di discussione su temi molto complessi (forse è proprio per questo che i mass-media li evitano): qual'è oggi il rapporto tra il carcere e la società? In Italia il carcere permette il rispetto della dignità della persone e il reinserimento socio-lavorativo del reo? Tolleranza zero o diritto penale minimo?Queste sono alcune delle domande che innescano inevitabilmente discussioni lunghissime tra esperti di scienze sociali in generale e del fenomeno criminale in particolare. Purtroppo la cosiddetta "informazione di massa" fa informazione disinformando. Perchè? A chi giova allarmare l'opinione pubblica affinchè si sostengano politiche penali sempre più repressive? Dai commenti viene fuori una scarsa conoscenza non solo del fenomeno criminale o deviante, ma anche un sentimento di repulsione rispetto a tutto ciò che riguarda il carcere o il carcerato. Molte opinioni di utenti, soprattutto quelle negative, sembrano simili perchè la loro conoscenza del carcere è basata sulla informazione televisiva. Altri commenti, sia positivi che negativi, sono basati su informazioni "altre", cioè sulla conoscenza teorica del tema duale carcere/criminalità oppure su una conoscenza diretta, come coloro che, direttamente o indirettamente, sono o sono stati coinvolti in quella che si può chiamare "l'area della penalità".