Carcere e società

Il detenuto paga vitto e alloggio?


Oggi ho ricevuto una lettera da parte di una amica, la quale ha saputo da suo marito, che attualmente sta scontando una pena detentiva, che dovrà pagare dopo la carcerazione le spese del mantenimento in carcere (circa 60 euro al mese). Stupefatta mi chiedeva: "ma è vero?". Ebbene si, è vero! Il detenuto deve pagare vitto e alloggio allo Stato, con buona pace di coloro che pensano che il carcere sia un Hotel a 5 stelle gratis. Se durante la carcerazione il detenuto ha la possibilità di lavorare la quota del cosiddetto "mantenimento carcere" viene sottratta direttamente dalla busta paga (anche se questa è di cento euro), in caso contrario la richiesta di spese pregresse sarà notificata al domicilio dell'ex detenuto. E' obbligatorio pagare? Si, ma si possono evitare con la "remissione del debito". L'art. 56 della legge 26 luglio 1975, n.354 (Ord. Penit.) disciplina la remissione del debito: "Il debito delle spese del procedimento e di mantenimento è rimesso nei confronti dei condannati e degli internati che si trovano in disagiate condizioni economiche e hanno tenuto regolare condotta ai sensi dell'articolo 30 ter. La relativa domanda può essere proposta fino a che non sia conclusa la procedura per il recupero delle spese".Il mio consiglio: appena viene notificato il pagamento delle spese di "giustizia" fate subito la richiesta di remissione del debito, anche se pensate che non ci siano i presupposti, perchè la semplice presentazione della domanda sospende la procedura di recupero delle spese per dare tempo al magistrato di prendere le informazioni necessarie. Poi sappiamo che la burocrazia è lunga, quindi lasciate andare la cosa...poi si vedrà. Cmq se non sarà impossibile evitare le spese si può chiedere il pagamento a rate (anche 25 euro al mese) oppure si può fare richiesta per tramutare la quota dovuta in giorni di sorveglianza (firmare una volta al giorno). Ricordatevi: appena viene notificata la cifra da pagare fate subito istanza di remissione del debito, ci sono buone speranze. In bocca al lupo a tutti