Carcere e società

QUESTO CLIMA MI PREOCCUPA


 Ultimamente faccio fatica a comprendere le notizie, che mi arrivano da tv, giornali, radio. Essendo un semilibero mi sforzo di avere un confronto quotidiano con l’informazione: per noi infatti è importante cercare di non restare tagliati fuori dalle notizie e sviluppare un dibattito indirizzato alla conoscenza della realtà. Come detenuto poi sento forte l’impulso di esplorare, in senso critico, tutto quello che si scrive o si sente sul carcere e sui reati, e su questi temi le notizie sono talmente divergenti da creare una totale confusione, sia per me, che questa realtà la conosco sulla mia pelle, che per chi le sente o le legge fuori da queste mura.Esiste un disagio facilmente intuibile nella società, la gente pare che viva in un perenne stato di ansia, la sicurezza viene considerata una priorità. Ma se da un lato abbiamo cittadini sempre più spaventati, dall’altro salta fuori che il numero dei reati non è aumentato.Contribuisce certamente, a questo clima generale di insofferenza e insicurezza, l’incessante martellamento mediatico di tv, giornali e radio, ma anche il fatto che la criminalità è cambiata con l’arrivo degli immigrati, che i reati legati alla droga creano preoccupazione all’interno delle famiglie, che la povertà aumenta di anno in anno. Mi sembra però di avvertire anche una mancanza di solidarietà, pare che la gente abbia paura di socializzare e che il piacere di confrontarsi con il prossimo non esista più.E allora forse, fuori, tanti finiscono per accettare che tutto sia come si vede per televisione, che nessuno faccia niente per cambiare le cose, che lo straniero sia portatore assoluto del male, che i detenuti debbano stare in carcere a vita, che lo Stato non punisca abbastanza, che ci vogliano più carceri. E questo è un clima che preoccupa i più poveri e più disagiati, compresi anche tanti di noi detenuti, ma non porta a risolvere i problemi e soprattutto non fa stare realmente meglio. Io oggi sono fuori dalla società, devo ripagare lo Stato e i cittadini per averne violato la legge, mi è stata comminata una pena e con essa la privazione della libertà, ma mi chiedo: sarà libertà vera la mia, se una volta pagato il mio debito dovrò confrontarmi con persone che di me e della loro libertà hanno paura?