Carcere e società

Una opinione di parte


Devo ringraziare Dany per il suo commento, per la sua onestà intellettuale. So benissimo che il carcere, e tutto ciò che ruota intorno ad esso, non è argomento di attrazione per il pubblico; chi non è direttamente o indirettamente coinvolto lo sente molto lontano, anzi ci sono persone che non sanno neanche se esiste nella loro città e se lo sanno non lo vedono neanche quando ci passano a fianco. Inoltre i mass media affrontano questo tema soltanto quando l'argomento fa audience o permette di vendere più copie di giornali (vedi i vari processi mediatici dove pseudogiornalisti danno notizie con la bava alla bocca, come se godessero). Il problema della criminalità in generale e del carcere in particolare è un problema complesso e di difficile soluzione (se ce ne fosse una) che deve essere affrontato senza pregiudizi di sorta, senza riferimenti politici di destra o di sinistra. Il carcere fa parte della società in cui viviamo e all'interno di esso ci sono persone, con la loro dignità, e se qualcuno di loro ha calpestato la dignità di un qualsiasi cittadino/a, ciò non vuol dire che lo Stato deve fare lo stesso. Il principio "occhio per occhio, dente per dente" è un principo che incattivisce le persone e non permette il recupero delle stesse - se questo è una delle finalità del carcere - ma le costringe a reagire e ad allontanarsi sempre di più dalle regole sociali. La tolleranza zero non è mai stata una politica che ha dato dei risultati consistenti...e allora perchè si persevera su questa strada? Solo perchè, giocando sulle paure della gente - ringraziamo i mass media anche per questo - si cerca un ritorno elettorale (in Italia siamo sempre in campagna elettorale). Però i costi della tolleranza zero sono molto maggiori, anche in termini di risorse umane e non solo economici. E' inutile dire quanto costa mantenere un detenuto ed è inutile dire che la costruzione di altre carceri oggi non è possibile (chi lo afferma è solo un chiacchierone politico, un politicante da strapazzo), allora proviamo ad essere lungimiranti per una volta, lasciamo da parte i ritorni elettorali e pensiamo ad una seria politica per il futuro, cominciando dalla scuola, dalla prevenzione e dal guardare in faccia la realtà: le persone rinchiuse sono una risorsa per il paese non un problema da risolvere...occorre solo vederle come tali. Forse non si vuole risolvere il problema della devianza o della criminalità perchè esse sono funzionali alla società, soprattutto ad una società basata sul profitto e sull'individualismo sfrenato: ha continuamente bisogno di un nemico ed è facile trovarlo nel deviante di turno. Oggi l'extracomunitario, domani il pedofilo e dopodomani lo zingaro davanti al semaforo che cerca di mettersi in tasca qualche spicciolo, che noi gli rendiamo con cattiveria. La nostra è una società che mette da parte tutto ciò che dà fastidio ai nostri occhi, mentre leggi ad personam sottolineano che ci sono persone di serie a e di serie b. Dove sono i giornalisti? Dove sono le inchieste giornalistiche che indagano sui reati dei potenti? Forse che in carcere c'è qualche persona di questo tipo? Solo questo dovrebbe far riflettere che l'Italia è in mano a gente incapace, o meglio capace solo di perseguire gli interessi personali.