HeAvieR ThAN HeAveN

Dormendo sonni profondi...


Ad occhi chiusi. Sospesa e incastrata tra incubi, fantasmi e ricordi, alcuni che rinnego, altri negati per decisione altrui. Quanto si può vivere in questa dimensione parallela, in balia di emozioni altalenanti e occhi perennemente liquidi? Ma soprattutto, come ci si può destare dal coma profondo? Le voci giungono lontane, echi confusi, richiami sussurrati. Poi accade qualcosa. Forse è solo una piccola discesa prima di ricominciare l'impervio percorso in salita... eppure cambia qualcosa. Una voce penetra la corteccia di paura, le barricate e il filo spinato per tenermi al sicuro dagli altri. Non so come ha fatto... ha volato alto, più in alto delle mura che mi sono costruita intorno. Si è posata accanto al mio cuore, non troppo vicino, alla giusta distanza e qualcosa in me è inciampato. Mi sono svegliata questa mattina e ho controllato il cellulare, sapevo di dover leggere qualcosa di importante e così era. E l'immensa dolcezza e tenerezza del messaggio non mi ha ferita, solo consolata e ho pensato: "Ma che ci sto facendo rannicchiata in questo letto? Cosa faccio, da tutto questo tempo, addormentata e infelice?". Mi sono alzata, a casa nessuno come sempre e per una volta mi è dispiaciuto, perchè volevo dare un bacio a mio padre, nonostante tutto, nonostante sia quel che sia. Un caffè macchiato freddo, una Camel light in giardino, metto il guinzaglio alla mia Emma e comincio a camminare. Torno su al bosco, ma non mi siedo sotto la quercia, cammino nel verde fitto con la cagnolona che trottella alla mia sinistra e annusa tutto. Anch'io, come lei, fiuto; c'è profumo di novità insieme a quello che tanto amo... quello degli alberi, della terra, dell'incontaminazione. Siamo stanche ma continuiamo fin su, fino a Palazzolo, una bella scarpinata ma ne vale la pena. E da lassù domini il mondo, da lassù è facile fare promesse al cielo, tante volte da lassù ho pensato a chi mi ha messo al mondo. Oggi no. Oggi ho pensato a una donna che, come lei, non ho mai incontrato, ma a differenza sua c'è. Nonostante non sappia chi io sia, nonostante non ci leghi altro che il fato e ho pensato che la parola sola per me non va bene, perchè se anche solo una persona al mondo, da qualche parte, ti ama, allora devi cambiare aggettivo, perchè quello non è per te.Ho pensato a lei e alla sua vita. Poi ho pensato a me. Non lo facevo da tempo, fuggivo l'autoanalisi per paura di scoprire com'ero diventata. Oggi mi sono letta dentro come non facevo da tempo. Diagnosi: Paura. Cura: Amore. Amore prima di tutto da parte di me stessa.Oggi metto il vestito a fiorellini, mi tiro su i capelli che mamma dice che sto meglio, mi trucco ed esco. Basta con la dieta, che non ne ho bisogno. Basta con pozioni e fumi magici che mi rendono apatica e immune al dolore, imparerò a non averne bisogno. Basta allontanare chi cerca di abbracciarmi, chi mi cerca, chi mi chiede cosa c'è che non va... delle persone, di quelle si che ho bisogno. Oggi si ricomincia a vivere, ci provo. Non sono sola.Cancello il broncio, mi guardo allo specchio e... sorrido. Da oggi in poi si dorme solo di notte, vegliati dalla luna.